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venerdì 17 dicembre 2010

Sono il pazzo


Eccomi, sono il pazzo. Quello che hanno portato via da casa tanti anni fa perché risultava essere pericoloso per se stesso e per gli altri. Io mi taglio le braccia d'impulso e nemmeno so perché. Mi perdo guardando fuori da questa stanza bianca che sa di disinfettante e gli alberi mi parlano, ma questa è una delle poche certezze che ho. Ci sono momenti in cui mi metto a urlare, poi smetto e non parlo per ore e pensano tutti di sapere perché, ma non è così perché se non lo so io non possono saperlo loro. In realtà, io lo so, ma non l'ho mai detto a nessuno, dunque come possono pensare di aver capito tutto gli altri? Lo sanno davvero perché all'età di tredici anni ho cominciato a essere come sono?

Eccomi, sono il pazzo e quello che penso è che ci sono tanti pazzi al mondo, solo che non lo sanno oppure lo sanno, ma non lo ammetteranno mai, nemmeno a se stessi.

Ci sono vari tipi di pazzi ed ora ve li descrivo, però aspettate un attimo: devo finire di strappare questo pezzo di stoffa, mi dà fastidio.

Il primo gruppo è quello dei "convinti", quelli che sono così fuori di testa da pensare di aver capito tutto e credono di sapere un'infinità di cose e che questo possa essergli utile nonostante la mancanza di cuore. Poi ci sono i pazzi "mitomani", con sottoinsiemi tipo "dittatori", "celebrità di tipo squallido" e "potenti vari". A seguire, ci sono  i pazzi di tipo frenetico, quelli che non vedono nulla, non sentono nulla, passano e basta; li vedi correre come dei disperati convinti che questo possa farli sentire meglio. Ci sono i pazzi incoscienti. Quelli che sono troppo consci insomma. Ci sono i freddi, ci sono i vili, gente di vario tipo... Dai su, la lista sarebbe troppo lunga, si sa.

Eccomi, sono il pazzo, lo avevo già detto? Sto scrivendo perché in questo momento sono in me. Non mi piace tanto, però, essere in me, perché quando ci sono non ci sono davvero. SÌ, è così. Ho capito. Ora che sono lucido (e mi capita di rado) ho capito che forse sono più presente quando non lo sono. È solo l'estremizzazione di ciò che tanti umani pensano, la mia vita, ma in me non so perché diventa reale. SÌ, perché... in fondo quante volte avreste voglia di gridare mentre siete in ufficio o in fabbrica e il datore di lavoro vi umilia? Quante volte avreste voglia di prendere una sedia e buttarla contro un muro come ho fatto io poco fa perché avete litigato con qualcuno, perché le cose vanno male, perché vi sentire repressi? Quante volte vi siete sentiti soffocare perché attorno a voi l'aria era sporca e velenosa e cupa?

Lalalalalala........... Sì. Eccomi. Sono il pazzo. Lo avevo detto che sono il pazzo?

Quanti poi, di voi, avrebbero una gran voglia di potersi dedicare più tempo, di dedicarlo alla propria famiglia, alle vostre passioni, alla vostra vita? E quando siete esausti e il cervello vi fuma, vi fanno male le braccia, le ossa, quasi anche la pelle, i polmoni... e avreste voglia solo di prendere il vostro corpo e la vostra mente, il vostro spirito e la vostra voglia di vivere, e non di sopravvivere come state facendo, e portarvi via da lì dove siete per fare altro altrove? E quando siete tanto arrabbiati con voi stessi o con il mondo intorno che piuttosto di continuare così vi stacchereste un braccio a morsi, metaforicamente parlando? Beh, io di metaforico ho poco, non so perché. O meglio lo so, ma a voi non lo dico, sono pazzo.

Eccomi, sono io, sono sempre il pazzo. Il medico laggiù sta arrivando da me per portarmi una serie di intrugli sperimentali da farmi ingurgitare per guarirmi. Io dico che non servono a molto nel mio caso.

Sono pazzo perché lo sono e quel che sono è pazzia voluta. Voluta e non voluta, diciamo così. Sono pazzo perché quando ero "normale" non mi quadrava nulla, invece ora non c'è bisogno che le cose siano quadrate o circolari per capirle. Io capisco le spirali e i quadrati. Gli altri capiscono solo i quadrati. Poi, a dire il vero, i miei preferiti sono i parallelepipedi.

Eccomi. Il pazzo. Ora vi dico una cosa ancora, poi torno nella mia "non lucidità".

Gli unici pazzi - ma pazzi veramente - a esser sani, sono gli artisti. Loro possono essere folli senza risultare strani perché la loro stranezza è un mondo che allieta i sensi e i cuori, a volte persino i cuori dei pazzi allo stato brado. Sì, insomma, proprio voi.

Forse è per questo che se vedo un quadro o una fotografia, se leggo una poesia o ascolto musica... sto bene. Gli artisti sono gli unici pazzi che adoro. Tutti gli altri sono troppo pazzi per me.

Ora ho voglia di prendere a schiaffi l'infermiera, credo che lo farò, tanto sono pazzo. Voi che fate?

Oggi è il giorno del pazzo. Là vedo gli alberi, comunque.

mercoledì 1 dicembre 2010

Gusto


Prendo fragole ed inchiostro, Garçon.
Preferisco fragole ed inchiostro, Monsieur.