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lunedì 4 luglio 2011

Mario Salis: poeta e cantautore italiano, sulle vie del mondo


Quando scopri Mario Salis, ascolti le sue canzoni, le sue parole, il cuore ti si riempe all'istante, è inevitabile. I suoi versi sono amore per la poesia, per la vita e per la musica, con tutto ciò che questo comporta, sofferenze e gioie. E' nato a Roma nel 1956 e dopo aver girovagato mezza Europa partendo da Piazza Navona dove ha assorbito tutte le arti della strada, si trasferisce a Metz in Francia e lì intraprende gli studi di etnomusicologia e gli studi di compositori classici e contemporanei. A fine conservatorio e ottenuta la laurea in etnomusicologia e una medaglia d'oro in musica da camera, estende la sua ricerca musicale alle sonorità contemporanee e compone molteplici opere per orchestra sinfonica. Appassionandosi alla composizione per orchestra si immerge nelle opere di Olivier Messaien, Igor Stravinsky, Richard Wagner, Bele Bartok, Stockausen, Varese, Luigi Nono, Luciano Berio e altri...  I suoi anni di ricerche e studi lo portano poi ad essere uno degli artefici del multimedia in Francia e crea a Metz il primo centro multimediale e il Festival Norapolis. Si consacra alla poesia creando il Festival Teranova che gli permette di conoscere e collaborare con poeti ed artisti quali Lawrence Ferlinghetti, Edoardo Sanguineti, Patrice Leconte e Fernando Arrabal, con il quale realizzerà poi "Opera mundi". I suoi brani sono una miscela tra sonorità tipicamente francesi e un folk americano che ricorda Woody Guthrie, Bob Dylan, Leonard Cohen... il tutto riadattato da Salis con uno stile inconfondibile dove la world music convive con influenze innovative. Si descrive come "un contadino del cielo" e afferma "Il mio paese è l'universo, la mia terra è il cielo, il mio cielo è il mare, il mare infinito della coscienza". Nel 2004 partecipa ad importanti festival di poesia in Italia, Francia, Israele, Germania, Lussemburgo, Romania. E' un artista impegnato e schivo, ma ha partecipato comunque come ospite ad alcune trasmissioni su Rai International, Rai 1, Rai 2 e Radio Alternative (sia in Italia che in Francia). Grazie a Raffaella Bonfiglioli conosce Gabriele La Porta, scrittore e giornalista italiano (tra le sue pubblicazioni si ricordano "Il nolese di ghiaccio" edito Bompiani o il più recente "Dizionario dell'inconscio e della magia" pubblicato per l'editrice Sperling & Kupfer) che si innamora delle sue liriche musicali e della sua eccezionale ed originalissima voce "francese" (ascoltandolo comprenderete il perché di questo aggettivo). Attualmente Mario Salis ha pubblicato nove album caratterizzati dal richiamo alla dignità dell'essere umano, di chi con orrore è definito "diverso" per un motivo o per l'altro e da una multicolore produzione sul senso della vita e l'impegno reale nel sociale. Ci sarebbero talmente tante cose da dire su Mario Salis che probabilmente non basterebbe una pagina del blog e vi invito ad approfondire, ne vale la pena davvero. Potete trovare il resto delle sue informazioni biografiche cercandolo su fb. Gloria Gaetano, napoletana d.o.c.g. (laureata in letteratura italiana, assistente di Salvatore Battaglia, filologo e italianista di fama internazionale; collabora con lui e pubblica sulla rivista "Filologia e Letteratura". Partecipa alla compilazione del Grande Dizionario della Lingua Italiana dell' UTET, fino alla morte di Battaglia. Tra le pubblicazioni: "Realismo e umorismo nella narrativa pirandelliana" in "Filologia e Letteratura" edito Liguori, "La parola come suggestione" tramite Zanichelli... Attualmente svolge un lavoro di editing e ha due blog) dice di Salis:

"Mario è un grande musicista che riesce a creare, attraverso rotture di ritmi e anafore, una magia compositiva che affascina gli ascoltatori, con la vasta gamma delle aperture armoniche, delle dissonanze, dei ritmi quasi ossessivi, che si esprimono anche nelle ruvidezze di voce... Tutto avviene in una giostra di immagini, in brani da funambolo, che sembrano solo apparentemente nascere di colpo, ma in realtà poggiano sulla sua solida base di formazione e memoria di tutte le sperimentazioni e curiosità culturali che lo animano. Non è mai citazione colta, ma lo spunto di un verso, che parte da un ricordo, da una sollecitazione immediata, per intessere la sua improvvisazione di parole antiche e nuove e di suoni che si prolungano nell’infinito spazio - temporale. [...]".

Prefazione di Fernando Arrabal al libro di poesie di Mario SALIS " OPERA MUNDI " ED. Ars multimedia 2009 n.b. Fernando Arrabal è un regista, drammaturgo e scrittore spagnolo. Considerato uno degli autori più importanti e completi del XX secolo, Arrabal è spesso visto come l'incarnazione dell'arte contemporanea; è infatti l'unico ad aver collaborato con tutte quelle che sono le tre icone dell'arte contemporanea: André Breton per il Surrealismo; Tristan Tzara per il Dadaismo e Andy Warhol per la Pop art. Le sue opere teatrali sono tra le più rappresentate al mondo. Si tratta di un teatro che porta spesso all'estremo le tematiche del realismo, dell'assurdità dell'esistenza, della patafisica e dell'impegno civile e politico.

“Mario Salis, che vibra in tutto il suo esssere per la musica, non poteva che evocare la passione e l’essenza stessa della poesia, talmente queste due arti sono legate insieme. Lo stesso Orfeo attirava a lui le bestie selvaggie grazie al suono della sua lira. Infine, bisogna sapersi abbandonare, lasciarsi andare  « per abbracciare le parole, per toccare per un momento quello che pochi uomini percepiscono ». La razza dei dominanti, dei vincitori, dei winners non capisce nulla. La quinta essenza di questo mondo gli sfugge. La poesia è un fulmine. Il poeta un ladro di fuoco. Mario Salis lo sa meglio di chiunque altro, che aspira ad essere questo Prometeo." Fernando Arrabal Teràn

- Mario... Mario Salis... sono onorata di aver incrociato il tuo cammino, mi ritengo davvero fortunata d'averti scoperto. Cominciamo... A cosa ti stai dedicando in questo momento... ?

"Preparo i concerti di settembre a Roma, dove suonero’ con Alessandro Russo. Alessandro lo conobbi a Radio Onda Rossa dove cantavo le mie prime canzoni; lui chiamo’ la radio e da lì è nata una grande amicizia. Qualche giorno dopo eravamo a Piazza Navona, lui con la sua chiatarra e il suo violino, e restavamo a volte sino alle cinque di mattina e ricordo che una volta suonammo un concerto per i piccioni. Eravamo due angeli pieni di note e in qualche modo già visionari. Oggi lui è un grandissimo virtuoso jazz swing e sarà meraviglioso cantarci nel quartiere dove ho passato la mia adolescenza, San Giovanni in Laterano."

- Sei un grande poeta... dammi la tua visione di "Parola" ...

"Cio’ che esce dalla tua bocca è il frutto del tuo travaglio interiore. La parola è sacra, una persona si riconosce da quello che scrive…poi l’uomo si realizza se tiene promessa a cio’ che ha espresso. Ho sempre coltivato "il senso" anche poetico della "parola".

- Quali sono le tue ispirazioni più dirette, musicalmente e poeticamente?

"In primis la vita stessa, i dolori, le incomprensioni... questi sono i miei più accaniti "ispiratori". Mi sono sempre piaciuti quei poeti che ti permettono di "vederti dentro" e tra costoro, Thomas Dylan, in un certo modo, Boris Vian sopratutto per le sue visioni sociali, Woody Guthrie, Bob Dylan... Vivo a Metz dov' è nato Verlaine, a 100 km da dove è nato Arthur Rimbaud, Charleville Mezieres; musicalmente ho un amore spudorato per Leonard Cohen, Fabrizio De Andrè, Francesco De Gregori... Gli studi di musica detta classica e contemporanea mi hanno avvicinato a compositori come Stravinsky, Ravel, Puccini, Bela Bartok, grandissimo etnomusicologo, sino ad arrivare allo stimato Olivier Messiaen."

- Come già detto la tua formazione musicale si ispira alla musica classica come anche alla contemporanea... Che musica ti piace ascoltare ora?

"Semplice, sono in un periodo dove tolgo invece di aggiungere… un semplice accordo di chitarra mi fa volare. Da un anno a questa parte ho scritto molte canzoni ed ho ascoltato poco….devo dire che ho ascoltato per trent' anni … ed ora ascolto il mio cuore. In verità sono un appassionato di world music ... ed ogni tanto mi scopro ad ascoltare la musica del mondo."

- Ci sono dei musicisti italiani della scena attuale che ami particolarmente? e non parlo solo della "vecchia scuola" ma anche dei più giovani...

"Un gruppo che trovo particolarmente ispirato sono i REIN. Senza enfasi strutturano ballate che assomigliano a treni che scorrono nelle pianure dell’immaginazione fertile."

- Chi è responsabile secondo te delle difficoltà che hanno gli artisti di emergere in Italia (musicisti, pittori, scrittori, poeti, tutti gli artisti insomma)?

 "Quando in un campo si semina solo zizzania è difficile veder crescere fiori... eppure la natura si rivolta contro coloro che vorrebbero annientarla. Nel mondo artistico spesso si rincorre un facile successo e poi si incontra solo "delusione". L’artista non ha bisogno di un appoggio esterno per esprimersi. I frutti degli alberi per crescere hanno bisogno di poco... un po d’acqua e di tanto Sole. Penso che molti artisti sono delusi perchè si aspettano una riconoscenza, un qualcosa di palpabile per soddisfare il loro ego ... secondo me invece l’artista è già lui stesso un successo…chi è capace di emozionarsi ed emozionare ha già il successo... in verità il vero artista non ha bisogno della riconoscenza ... ne della fama...il vero artista ha solo bisogno di mezzi spirituali e materiali per espirmere la sua arte."

- Qual è la cosa più bella della vita per te... ?

"Essere di aiuto a chi passa un momentaccio."

- Come nascono generalmente i tuoi versi? ovviamente sia nelle canzoni che nelle composizioni poetiche "extra musica" - che poi dire extra musica nemmeno va bene visto che anche la poesia è musica... anche su questo dimmi qualcosa... i suoni delle parole, il gusto delle parole....

"Nascono da uno spunto, per quanto concerne la musica a volte una semplice formula ritmica apre le sue porte all’autostrada da percorrerre e allora accendo il motore e mi incammino, anzi.. seguo il vento e la melodia porta con se il controcanto mentre i falegnami del cuore costruiscono un armonia solida, vera impalcatura su cui posare l’edificio di una canzone. Per quanto riguarda il testo direi che è la stessa cosa: mi accorgo che ho diverse tematiche che mi attraggono... l’amore universale, le problematiche umane e sociali, gli abusi ottusi, le malformazioni di coloro che pretendono amministrare il divino, la semplicità dei puri di cuore… In fondo sono nel mio scrivere "banale" e molti trovano i miei testi semplici ed è vero... Un albero non si giudica dalle sue ramificazioni, ma dai frutti che è capace di dare sotto la luce del Sole…"

- Cosa ti piace fare, oltre che scrivere e comporre i tuoi pezzi... ?

"Il multimediale di sicuro, l’interattività. Sta nascendo un nuovo linguaggio che permetterà di accellerare il pensiero e stanno arrivando nuove forme creative che integrano la parola, il gesto, l’immagine in un solo « corpus interattivo ». E' come scoprire i nuovi carillon dei tempi moderni; ho una profonda stima per i programmatori di programmi per computer; li reputo a volte geniali."

- Musica, Vita, Amore, Gioia, Dolore, Poesia. Dimmi per te il significato di queste parole....

"Musica: arte invisibile che fa saltare le barriere e entra senza domandare permesso in ogni cuore. Vita: successione di momenti spesso monotoni, ma che messi insieme possono illuminarla. Amore: la sola cosa di cui non dovremmo parlare e lasciarlo lavorare in pace dentro di noi... L'amore parlato conta poco, diventa fuoco solo se si applica, se si vive, se si onora con umiltà ogni gesto e lo si fa con amore. Gioia: fuoco d’artificio che esplode quando il sentimento sposa la ragione ed hai l’impressione che sei tu a guidare il tuo destino. Dolore: il dolore è un passaggio obbligato, un tunnel che quando ci sei dentro sembra infinito; è un uccello che non ha più le ali eppure ci sono persone che nel dolore sanno dare il meglio di loro e far crescere il proprio animo... Poesia : la poesia non esiste... quando pensi averla lei fugge. La poesia è una fiaba senza ne inizio ne fine, spesso la trovi alla frontiera dei mondi invisibili e raramente mostra il suo volto."

Mario ... Grazie di tutto ...

@Lara Aversano

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