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lunedì 14 luglio 2014

Andy Fluon: "L'arte è un flusso cosmico"



Andy Fluon... Non ha bisogno di presentazioni e anche se qualcuno di voi non lo conoscesse credo che... beh, leggete questa intervista e molto probabilmente vi verrà voglia di scoprire qualcosa di più. Andy, per quel che l'ho potuto conoscere, è prima di ogni cosa una persona meravigliosa, una persona estremamente profonda, gentile, disponibile, generosa e umile. Un talento incredibile, un musicista fanstastico e un pittore eccezionale. Andy è una persona che ho cominciato a seguire all'età di dodici anni e il suo approccio alla musica, al palco, mi ha stregato fin da subito. Andy, è una persona di cui ho seguito il percorso pittorico quadro per quadro, applicazione per applicazione e progetto per progetto; prima trammite la rete e poi anche vedendo alcune delle sue opere dal vivo e rimanendo ad ogni suo lavoro con gli occhi spalancati per la gioia e la vitalità, perché è questo che trasmette. Trasmette energia, vita, vitalità. Andy Fluon non ha bisogno di presentazioni, per questo ho pensato di introdurre la lettura della nostra chiacchierata dicendovi quel che è per me: un artista unico e una persona autentica.

Dunque Andy... partiamo da un evento recente che mi ha colpito. A maggio sei stato all'anniversario per il primo anno dell' "Acciuga Restaurant" (link video, ndr) di Londra dove erano esposti i tuoi dipinti e mi è piaciuto molto il discorso che ha fatto Guglielmo Arnulfo (Head Chef, ndr) riguardo all'unione di discipline artistiche così diverse come la cucina e l'arte pittorica ad esempio... Tra l'altro tu una volta mi dicesti che la cucina è una delle arti che ami di più al di la' dell'arte visiva e della musica...

"Beh a parte il discorso che ha fatto Guglielmo che chiaramente è il coadiuvautore di questo progetto che mi sta portando a Londra, il grande onore per me è stato quello di essere recensito da un'enormità della critica d'arte quale è Lucie Smith..."

Eh esatto te lo stavo per chiedere... era proprio il punto della mia domanda...

"... lui è assolutamente introvabile, cioè... non c'è un corrispondente in Italia per quel tipo di personalità..."

Che sensazione da' sentirsi dire che le tue opere rispecchiano lo spirito italiano nella sua migliore forma? deve essere stato... pazzesco no?

"Sentirsi dire da un colosso della scrittura della storia dell'arte che porto a Londra, in un luogo di condivisione multirazziale, il piacere italiano, il piacere del colore e l'interesse della cultura del rinascimento piuttosto che... proprio il piacere dello spirito italiano... e che sono meno italia morfico verosimilmente... (sorriso, ndr)... è stato un momento molto forte insomma, dopo tanti anni di lavoro pittorico è bello potersi presentare a Londra in questa nuova ottica, di un rispetto molto... così ...che nasce in maniera assolutamente naturale, senza troppi sfronzoli, per cui... Londra molto spesso ti mette a contatto con realtà gigantesche e che qui in Italia sono inimmaginabili no? Che ne so, ti può capitare a Camden Town di entrare in un pub e magari Robert Smith si sta bevendo una birra, è successo cioè... ci sono dei parametri molto differenti rispetto a qui. Adesso mi è capitata questa avventura, ma il vero protagonista di quest'avventura si chiama Edoardo Ferrera. E' uno Chef stellato, di quelli che però, diciamo, sono un po' dei controcorrente, perché hanno "sfanculato" quello che è il sistema dell'artefazione televisiva – per cui lo Chef che diventa grande rock star in tv con lo show e tutte le palle che ci girano attorno. Lui è uno Chef stellato vero ed è protagonista di questa nuova vita, di questo nuovo me, un po' ispirato a Fluon e un po' ispirato al futurismo; perché comunque sto facendo un omaggio al futurismo che pian piano prenderà vita, complice anche delle aziende. Avrò modo di fare l'italiano che però porta la "cultura oltre i tempi" italiana, a Londra e il che... mi piace molto."

Bellissima cosa... e infatti, sei sempre stato attivo ma l'impressione è che oggi tu lo sia più che mai o sempre di più, sei come un fiume in piena. Sei super impegnato tra esposizioni, musica, eventi... e appunto, restando in tema aziendale, la Tower Parade è stata una cosa bellissima, una bella iniziativa...

"Si, con Unicredit Foundation, in questo nuovo piazzale bellissimo che hanno fatto a Milano, molto bello da vedere; a mio parere è un capolavoro architettonico; tempo fa avevano fatto la "Cow Parade", con le mucche sparse per la città... è molto bello comunque essere nella lista dei trenta prescelti."

Anche perché poi è un'iniziativa a scopo benefico no? Ho letto che è un'iniziativa per aiutare i giovani, i disoccupati e gli inoccupati...

"Si, anche per aiutare persone con disabilità che hanno particolare bisogno di attenzione."

E anche la serata del 29 maggio "Una serata di stelle", è stata a scopo benefico... in te c'è un'entusiasmo innato, continuo e si rispecchia inevitabilmente e per nostra fortuna nella tua arte... che mi dici di questa iniziativa per esempio...? E poi... ti ci ritrovi un po' per caso a partecipare a questo tipo di eventi o è proprio una scelta mirata?

"Se sono invitato e ritengo che la cosa sia valida partecipo per quello che posso. Nel caso della "notte delle stelle" a Bergamo era per cercare di raccogliere fondi per una ragazza davvero speciale che si chiama Jenny e che adesso è in America in attesa del suo intervento chirurgico e quindi... è una persona che lotta con la sua vita in maniera molto speciale; dunque se ti senti in risonanza e la cosa ti piace è bello poter partecipare. Io ho suonato con Beatrice Antolini, è stata una bellissima serata..."

"Il nuovo che avanza". Cosa dovrebbe essere, per te, per i Fluon, "Il nuovo che avanza" e cosa invece pensi che sia ora?

" "Il nuovo che avanza", per quanto riguarda me... è proprio un flusso interiore che si mette in parallelo con la tua epoca e con la tua età; con un atteggiamento, un'attitudine alla vitalità. Quindi "il nuovo che avanza" è questa rinascita che ho avuto non molto tempo fa e che mi ha guidato nel portare in scena questo disco che, tra l'altro, è stato reso possibile grazie all'ausilio delle persone, del pubblico che ha sovvenzionato il progetto investendo a scatola chiusa su di noi e permettendo così di svolgerlo e di registrarlo. Per cui "il nuovo che avanza" è anche il non avere a che fare con una casa discografica che vaneggia e, invece, avere a che fare con un pubblico che compra a scatola chiusa e che ti permette di andare in studio e di fare tutto quello che concerne un progetto complicato quale un album come "Futura resistenza"."

Per essere più indipendenti dunque., per non essere "legati"...

"Si perché ci siamo resi conto che non siamo interessati a quel tipo di logica, del sistema discografico, per cui... trovi l'indipendenza e poi... trovi comunque i distributori digitali, ma è tutto molto più controllabile; magari è un profilo un po' meno altisonante ma sincero, concreto; sappiamo quello che stiamo facendo, quindi preferiamo muoverci con le nostre "piccole zampe" però facendolo in maniera efficace."

"Il mercato dell'arte". Vorrei farti questa domanda per aiutare un po' i pittori emergenti o comuque coloro che vorrebbero intraprendere questa strada. So che è difficile entrarci e che ci sono regole ragionieristiche dietro, un po' come nell'editoria e spesso anche nella musica... è "mercato" appunto. I giovani che ho incontrato e che tentano di iniziare a fare esposizioni tramite le gallerie d'arte, generalmente parlano delle gallerie e in generale del "mercato dell'arte" come un qualcosa di molto calcolato, matematico, più che che artistico...

"Certo."

E' veramente così dunque?

"Si beh... è una constatazione, non è una novità; la galleria per rimanere aperta deve speculare sugli artisti e avere un ricarico del cinquanta per cento. Un giovane artista deve stare attento a fare sempre una bolla di trasporto quando consegna i quadri perché se no, se il gallerista si inventa che sono suoi, non può riaverli indietro; a me è capitato questo nella mia esperienza di vita, quindi meglio tutelarsi... Poi un gellerista può essere bravissimo nel vendere, nell'espandere il tuo mercato, però bisogna rendersi conto che ci sono tanti fancendieri, tanti delinquenti, come altrettante persone molto piacevoli e brave che fanno bene il loro mestiere. Molti giovani spesso si lamentano del mercato dell'arte, mi scrivono e poi scopri che hanno fatto sette quadri ed io suggerisco sempre "ci vediamo al cinquantesimo quadro!"."

E secondo te è comunque sempre meglio proporsi per inziare ad esporre nelle gallerie d'arte o è meglio magari iniziare con un percorso alternativo per poi magari arrivare alle gallerie in un secondo momento?

"Guarda io sono molto snobbato da una grande parte del sistema dell'arte, perché vige la regola per la quale – e condividevo questo principio con Jérôme Sans, uno dei critici d'arte più grandi al mondo - se uno scultore famoso o un pittore famoso imbraccia una chitarra o suona il piano "è argento", mentre un musicista o uno che è conosciuto per la musica si mette a fare un quadro o una scultura è "un cretino che lo fa per hobby", perché poi c'è molto snobbismo... però è un problema prettamente italiano..."

Si perché infatti quando sei andato in America ti hanno adorato...

"Ah si a Miami ho venduto i miei quadri tranquillamente. Non esisteva il problema che fossi "quello dei Bluvertigo" o meno, perché c'è un'altra attitudine verso quel che piace."

Musica e pittura, "due entità che si alimentano" hai detto una volta in una bellissima intervista di Silvia Borsari. E' molto bello perché credo che sia così per molti artisti, le ispirazioni esterne che vanno verso l'arte e viceversa e l'arte che influenza se stessa... si può dire secondo te che l'arte ha un'anima unica al di la' delle discipline?

"No a mio parere... l'arte è un flusso cosmico, poi sta a noi singoli individui dare un'interpretazione e "cavalcare il cavallo", nel senso... io trovo nella pittura e nella musica dei punti di condivisione e cerco di farne un unico percorso creativo, però non dipende proprio dall'arte in se, l'arte in se è un'altra cosa, un flusso cosmico appunto; poi per come porsi o per quello che piace fare è assolutamente a discrezione dei singoli individui, tutti sono dei potenziali artisti."

Andy. Hai sempre detto e dimostrato che i tuoi colori favoriti, per accostamento e anima sono il giallo fluo e il viola... e tu? dentro di te ti senti... di questi colori?

"Si, rappresentano uno Ying e uno Yang, l'allacciamento di due opposti e poi... appaiono nella medicina cinese, cosa che mi interessa molto..."

Grazie mille Andy per la tua innata gentilezza d'animo; e di cuore, buon lavoro.


 



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