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domenica 27 dicembre 2020

Mezzosangue

angelo lupo ali

Sei nato pregno d'amore. Ti definisci demone, ma in te vedo ali da mezzosangue: per metà angelo e per metà umano, in qualche modo prigioniero di tumulti, ti liberi dalla ghigliottina degli imbecilli e non resti mai spettatore. Non c'è confine: fossi anche solo nel deserto, troveresti il modo di aiutare. Ti immagino tra le corsie, nelle stanze coi tuoi ragazzi, mentre cerchi di proteggerli più che puoi. Ti immagino mentre combatti, per farli sentire sicuri. Ti immagino la sera, dopo ore di lavoro massacranti, con una torcia in mano per individuare gli invisibili. Hai moltitudini complesse in te, come paragrafi di un testo che per tema ha miriadi di colori. Chiari, scuri, luminosi, cupi. Il tuo cuore elettrico dà scariche diverse, di pace e di caos, ma mai inquina. Vedo il tuo angelo, che fin da bambino ti sta accanto, sfiorarti la guancia quando sei stanco, mentre ti dice piano: "Riposa guerriero, l'alba è vicina".

A mio fratello Elvis

lunedì 10 ottobre 2011

Nell'ombra


Fragolio di lettere,
su questo tappeto.

Tra le mani sembrano andarsene
come nella mente i ricordi.

Le labbra mi si consumano
perché mordo me stesso.

domenica 17 luglio 2011

L'attesa


Le mani che battono
su pelli scure,
tamburi destinati
alla danza rituale.
La velocità
e un'auto da corsa,
la strada che la inghiotte
col suo conducente.
Il sorriso spumeggiante,
infinitamente triste,
di una bambola in tv.
I garofani sul davanzale
stanno soffocando,
stanno per  morire.

Due farfalle si posano
sul viso stanco di un padre,
coccolano la sua pelle
ruvida e soddisfatta.
Pensa all'elica
del suo motoscafo,
di quando si sente in pace,
d'estate, ascoltando il sapore
delle spiagge al fiume.
Così la polvere, volatile,
appare luminosa.
Il tappeto si smuove
un poco col vento,
e il soffitto sembra
un sospiro infinito.
L'unghia rovinata,
nemmeno più gli fa male.

mercoledì 23 marzo 2011

Glaciale


L'angelo grida, ma non molla.

Nella brutalità, puntuale e sconvolgente,
c'è la geometria della nebbia neurale.

Privi di senno e di perdono, privi di se persino.

Sarebbe questo un uomo?