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lunedì 13 maggio 2024

Donna poesia (2024)


È blu elettrico, sussurro di beatitudine; è stranezza di un falco, bizzarro. È il lungometraggio senza fine che ti avvolge, la pioggia e il sereno in una stanza, è aria fatta dei veli che indossa, la corsa verso la Luna ed il Sole che l'aspettano. È niente solitudine. Si scrolla di dosso il timore e vibra nel canto di una forza melodica e acuta, come una chitarra che canta il suo respiro la sera d'estate. Il solleticare di un tempo trascorso di pentagrammi vissuti e così ancora vivi accompagna i suoi sogni; è l'eco nitido di un concerto che non ha fine, la bellezza della vicinanza. E le parole di poeti e musicanti sono come il risveglio, il profumo della neve e dell'estate, la percezione tiepida e cordiale dei suoni e dei canti, delle nuvole e dei boschi inventati, delle canzoni, dei passi, del calore e del colore; la parola che è preghiera e dono e amore. È lume che si dà vita da sé come fosse sempre esistito, come se dovesse esistere sempre. Non c'è abbandono né dolore, nemmeno quando il dolore arriva; è la pazienza eccelsa che il cuore ti dona sopportando i deliri, dandoti luce, folgori e tuoni. È la liberazione assoluta, la libertà dei sensi senza limite, infinita come il tutto; spiana i rovi e crea la vita, crede in te perché la ami e sa cosa vuol dire, ululare di se che è divina.

sabato 7 settembre 2013

Versi d'oltre confine


Ruba il fuoco e lo fa suo,
prende in un balzo fogli d'aria
e li aggrada di versi sontuosi,
gioca con le onde di un lago
allietato da foglie brillanti,
sa vedere oltre le montagne,
oltre ogni confine o muro,
crede nell'essere inebriato
dalle scolpite gioie del cielo,
adora provare a descrivere
l'anima e i suoi sapori.
Il gusto della terra
si impregna nei suoi occhi
e può portarlo così
allo sguardo del mondo.

venerdì 20 luglio 2012

Nel vento


Scalcia l'aquilone
e le dune dei poeti
si fanno vie del ristoro.
Armi senza lama.
Per vincere vuoti
re di se stessi e di nessuno.

sabato 19 febbraio 2011

Schiaffi


La malinconia 
s'accosta ai pensieri, ti fa ondeggiare
come i famosi "daffodils".
E' li per ricordarti 
che ancora una volta stai lottando.
E' li per dirti che ogni sillaba pronunciata
la devi alla vita stessa,
è li per stuzzicare in te 
la voglia di vita, 
per non fartela perdere mai.
Quella è la malinconia 
che ti desta e ti fa arrabbiare
ma tanto bene conosci,
tanto da poterci giocare.
La prendi, davanti a te, 
rispondi ai suoi schiaffetti materni,
le parli e lei ti a te,
come se foste amici da sempre.
E così i grandi poeti 
seppero dare al mondo il loro amore:
giocando con la malinconia, 
prendendola a schiaffi, d' ironia e fervore.