Dei
Bluvertigo si sa tutto o quasi. Non è necessario, credo, riprendere
la loro storia che è stata raccontata in mille modi e da miriadi di
persone. A me, con quest'intervista, interessa Livio Magnini,
compositore, musicista, produttore. Mi interessa Livio Magnini uomo
ed artista. Una persona che come altri artisti hanno fatto, ha
lasciato il segno e continua a lasciarlo, nella vita di tante
persone, come nella mia. Mi interessa parlare di lui e di ciò in cui
crede perché credo che, soprattutto per quanto concerne le nuove
generazioni, non si sia andati molto a fondo rispetto ad alcuni
aspetti umani ed artistici di quest'eccellente artista come del resto
di altri, conosciuti per qualcosa di grande di cui hanno fatto parte,
ma non quanto meriterebbero come singoli musicisti. Lui è modesto,
“non crede di aver avuto una carriera brillante" e si capisce
che lo dice con sincerità, per la grande umiltà che fa parte di
lui, ma è un dato di fatto Livio, hai avuto una carriera
brillante... anche se capisco che tu sia giustamente portato al
miglioramento continuo, come ogni grande e vero artista desidera
fare...
Allora
Livio, comincio col chiederti cosa stai facendo attualmente, così
tagliamo la testa al toro subito. Progetti in corso, collaborazioni,
tour... dove, come, quando, ti vedremo in Italia? visto che per la
maggior parte del tempo lavori fuori patria se non erro ...
"Allora da Febbraio 2010 sono in tour mondiale con i Bloody Beetroots Death Crew 77, la versione live dei Bloody Beetroot (sono stato contattato Da Bob Rifo per mettere in piedi la band dal loro progetto di DJ), sono co - produttore artistico del tour oltre che sound engineer per tutto, ovvero mixo il concerto dal palco e gestisco tutta la parte audio, sequenze dub etc,etc. Per il resto sto producendo il disco solista di Max Zanotti per la Carosello e coproducendo la colonna sonora del film True love (Y o N) dei Fabio&Fabio. Poi sto mettendo in piedi un bel progettone super Top secret!!"
Attualmente, nel panorama musicale italiano, quali sono le cose che più ti intrigano e che secondo te dovrebbero avere più spazio sulla scena? sia parlando di "generi musicali" che di singoli artisti o gruppi più o meno conosciuti...Qualcosa e/o qualcuno su cui consiglieresti di puntare il binocolo, diciamo così...
"Ti risponderò con un manifesto che ho scritto con Flavio Ferri dei Delta V:
"Amici
presenti passati e futuri, Vi scriviamo per raccontarvi un’idea che
ci è venuta in mente negli ultimi giorni. Visto la situazione non
proprio rosea, diciamo pure di merda, in cui versano sia la musica
che tutto il resto, abbiamo pensato che i musicisti e tutti coloro
che lavorano in questo simpatico ambiente debbano fare qualcosa, dare
un segno vita, cambiare le cose. Non proponiamo nessuna rivoluzione
anche se, nel caso qualcuno fosse della partita , non ci tireremmo
indietro. Abbiamo pensato che anche da noi sia giunta l’ora di
superare le barriere, spesso costruite da altri, che ci dividono.
Vogliamo creare un movimento, una “scena" italiana (anzi tante
scene per quanti sono i generi musicali che ognuno di noi
rappresenta) che possa farsi sentire non solo nel nostro paese ma
anche fuori dai nostri confini. Cooperare. Come? Abbiamo individuato
per ora due diverse azioni da intraprendere: una che riguarda
l’Italia e una che riguarda “l’altrove". Spesso, anzi
sempre, ci lamentiamo del fatto che la nostra musica sia troppo
spesso schiava delle radio, dei network che non ci passano, che non
ci danno spazi, che hanno relegato la musica a un sottofondo per le
chiacchiere dei conduttori. In Francia, da quasi 30 anni, un gruppo
di musicisti e scrittori ha fondato una radio che si chiama Radio
Nova che ha rivoluzionato il modo di fare e ascoltare la radio e che
ha aiutato a fare emergere prima in Francia e poi nel mondo intero un
vero e proprio movimento. Certo, sarebbe bello creare anche da noi
una radio gestita dai musicisti, dagli artisti, da chi veramente
vuole proporre qualcosa di diverso dal vendere spazi pubblicitari. La
legge sull’emittenza non ce lo consente. Comprare una frequenza
radio su Milano, ad esempio, costa almeno tre milioni di euro. Però
è anche vero che in Italia esistono più di tremila radio locali che
hanno una forte presenza sul territorio. Proposta: e se noi dessimo a
tutte queste radio un programma giornaliero fatto da noi, presentato
da noi, con la musica che ci piace, con la musica che facciamo,
non sarebbe un primo passo che dimostra che anche in Italia c’è
una volontà da parte degli artisti di fare qualcosa? In pratica
sarebbe molto semplice: a turno ognuno di noi, in coppia con altri
artisti, in compagnia del proprio cane, di un giornalista musicale,
di un filosofo o di un clown potrebbe registrare (e i mezzi tecnici
per farlo oramai li abbiamo tutti) una o più puntate di un paio
d’ore in cui potrebbe fare tutto quello che gli pare e poi metterle
su un ftp da cui le radio locali potrebbero scaricarlo e
trasmetterlo. A loro non costerebbe assolutamente nulla e sarebbero
felicissimi di farlo (i contatti li abbiamo già presi). Noi
copriremmo tutta l’Italia e riusciremmo a farci sentire e conoscere
per chi siamo veramente. Tutto questo avrebbe una ricaduta positiva
sul nostro lavoro, sul lavoro di tutti noi. Pensate al fatto che dopo
qualche mese, se la cosa funzionasse potremmo cercare sponsors che
possano finanziare i progetti della nostra comunità (festival,
eventi e quant’altro). Pensate al fatto che arrivando sul
territorio potremmo aumentare l’interesse di promoters locali.
Tutto questo in maniera assolutamente semplice, onerosa ed
impossibile per un singolo ma facile e senza costi per una comunità
che abbia gli stessi intenti. Col tempo si potrebbe sviluppare anche
una web radio (ma senza l’etere in Italia si corre il rischio di
passare inosservati), si potrebbero sviluppare contatti che per un
singolo sarebbe impossibile sviluppare. E qui parte l’idea dell’
“altrove" il presupposto è sempre lo stesso. Perché
all’estero non riusciamo a far passare la nostra musica? Perché
non riusciamo a suonare con assiduità anche fuori dai nostri
confini? Perché all’estero quando parli di musica italiana passa
solo l’idea del mandolino suonato da pulcinella? Perché negli USA,
in Australia o in Inghilterra nessuno sa che gruppi come i Lacuna
Coil, i Bloody Beetroots o i Crookers (giusto per citare alcuni
esempi di successi all’estero di nostri amici) sono italiani?
Perché tutti sanno che i Daft Punk o i Justice sono francesi? Perché
lì c’è una scena forte, perché i musicisti cooperano, si aiutano
si scambiano contatti e consigli. Qui da noi c’è la tendenza a
coltivare il proprio orticello avendo paura che quello dell’altro
sia più grande. Prepariamo degli zip di musica prodotta in Italia e
facciamoli scaricare gratis pubblicizzando la cosa da tutti su tutti
i social networks. Con i fondi degli sponsors raccolti
dall’operazione delle radio potremmo pagare uffici stampa stranieri
che parlino del movimento di musica italiana. In questo modo si
riuscirà a scavalcare le frontiere piano piano ma in massa. Come
hanno fatto negli anni ’60 la “british invasion" Necessario
per tutto questo è dimenticare l’egoismo e la paura che altri
possano avere più successo di noi. Collaborare insieme senza perdere
la propria individualità. Collaborare insieme con l’idea che il
bene degli altri è anche, e soprattutto, il nostro. Se volete far
parte del circo non ci sono né soldi né gloria ma la forza di
un’idea. Rispondeteci applaudendo o insultando, proponendo o
distruggendo. Noi partiamo da oggi. Flavio e Livio"
Tutti coloro che agiscono al di fuori dei mezzi ordinari di comunicazione e discografia.. e poi dai un occhio sul nuovo singolo dei Lambda Necrologie d'amour e assolutamente il nuovo disco di Max Zanotti oltre che quello di Congo rock!!"
Hai presente battaglia navale Livio? Ecco, direi che mi hai colpita e affondata! Dunque proseguiamo perché non saprei cosa altro aggiungere... sono fisicamente a bocca aperta dalla gioia per ciò che mi hai risposto! Dunque.......... direi di proseguire..................
Hai
avuto una carriera brillante fino ad ora, si sa, ma cosa ti
piacerebbe fare in futuro? quali sono le tue aspirazioni?
"Non credo di avere avuto una carriera brillante , ma punto sempre a migliorarmi e se possibile confrontarmi con il mondo e non solo con l'Italia. Vorrei produrre qualcosa in campo internazionale e poi fare un bel tour mondiale dove suonare e non solo!!"
Quali sono le cose che ami di più in assoluto oltre alla musica?
"Amo la cucina anche se non si direbbe , mi piace molto cucinare e mangiare , amo la filosofia orientale e quindi in qualche modo anche essere sempre in contatto con il mio corpo attraverso lo Yoga , ma non sono un adepto della "new age". Mi piace trovare ciò che c'è di valido in ogni tipo di dottrina e filosofia. Amo la scienza, ma anche la spiritualità. E non per ultimo amo l'amore verso tutti e tutto."
“E non per ultimo amo l'amore verso tutti e tutto" ... e ... La musica che ascolti di più?
"Tutta!! Ultimamente classica ed elettronica (electro, dubstep, new wave)."
I migliori artisti italiani del nostro tempo secondo te?
"Non riesco a stilare classifiche e sicuramente dimenticherei qualcuno. Comunque direi Battiato, DeAndrè, Battisti, DeGregori, Dalla ed altri."
Tu sei anche produttore cosa consigli ai giovani, agli emergenti che tentano la strada della musica?
"Fate quello in cui credete senza preoccuparvi del successo e credendo fino in fondo in ciò che fate. Siate autocritici e severi con voi stessi e non cercate il successo facile, la qualità paga sempre. Datevi da fare , il musicista del 2011 non è solo musicista , ma è cittadino del mondo e conosce i mezzi di comunicazione. Si auto - produce, si finanzia , si promoziona , insomma ha una visione a 360 gradi."
Di qualcosa che ti viene in mente adesso...
"Se dobbiamo vivere nella globalità cerchiamo di conoscere il mondo in tutte le sue forme, razze e colori. L'ignoranza distrugge la civiltà e senza cultura siamo poco più che animali pensanti."
Grazie Livio, sei eccezionale.
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