venerdì 21 febbraio 2014

Recensione "Punti senza fine" - di Ismar Gennari


Di seguito una bellissima recensione di "Punti senza fine" pubblicata dallo scrittore emergente Ismar Gennari, autore dell'interessantissima raccolta di racconti "Giallo e Blu". Grazie di cuore Ismar!!!


"La prima volta ho fatto fatica ad apprezzare appieno “Punti senza fine"…Non so perché, ma non riuscivo a immergermi nel romanzo e a godere per intero della trama. Ho chiuso e ho ricominciato, approcciandomi diversamente, leggendo senza fretta, regalandomi il tempo di scoprire i fatti pagina dopo pagina. E tutto è cambiato.

"Punti senza fine" è un libro che racchiude in se la fragilità e la sensibilità di una ragazza alle prese con la scoperta del mondo, dell’arte, dell’amicizia e dell’amore. E’ un romanzo-diario che va letto aprendo più il cuore che non gli occhi, lasciandosi travolgere dall’empatia, trattando le pagine come fiori delicati, assaporandone il profumo parola dopo parola, scegliendo bene i tempi, scansando la fretta di finire.


Difficile? No, basta approcciarsi nella maniera più consona. Certo, i fan accaniti di Stephen King non troveranno qui pane per i propri denti, ma per una volta potranno riposare il palato con dei morbidi e dolcissimi Macaron… In particolare ho apprezzato molto la vena poetica di tutto il libro, poesia che l’autrice snocciola con stile e naturalezza, toccando delicatamente le corde dell’anima e suonando con esse note soffuse e sublimi.
 
Non posso non chiudere con una citazione dal capitolo “Autunno Urgente": "Le foglie secche si sciolgono nei loro stessi colori caldi; il rosso, il giallo, il verde scuro e sfumato riempiono la terra di scricchiolii sui quali i bambini inventano un gioco…" 

Vorrei tanto averlo scritto io…
Complimenti Lara!!!!!"

Ismar Gennari

giovedì 6 febbraio 2014

Lenti all'ira


A volte gli esseri umani si perdono davvero in sciocchezze. Le nostre relazioni umane, il nostro grande amore, il dialogo con un genitore o con entrambi, i punti di vista diversi per così dire, nel parlare con  un fratello, una sorella, un amico o amica... Si, a volte ci perdiamo proprio in un bicchier d'acqua; da una cosa futile cominciamo ad alzare la voce e il tono offusca l'ascolto e così, non parlando, urlandoci addosso a vicenda, non ci ascoltiamo e non ci capiamo. E' ovvio, come potremmo riuscirci? E così sprechiamo un sacco di energie e perdiamo il buon umore, perché in quel continuo sbraitare reciproco, l'uno e l'altra non si sentono più, nasce la lite, il bisticcio o quel che è. Quando poi siamo nervosi ed affannati dall'ira che solo al vuoto conduce, ci è impossibile ragionare e su tre cose che diciamo due non hanno senso e facciamo solo danni. Perché umani, io mi chiedo, non riusciamo a domarci in momenti così assurdi? Personalmente a volte ci riesco e altre no e rifletto... Siamo così fragili, è così fragile la nostra imperfezione... Tanto che mi chiedo come sia possibile che ci siano esseri umani così convinti di se, che bramano chissà quale potere e poi, come tutti, non hanno pieno potere nemmeno su se stessi. "Lenti all'ira" dovremmo essere, questo insegna Dio, per chi crede... e Lui poi, lo mettiamo sempre in mezzo, come se non avesse già abbastanza dolore nel cuore vedendo quanto i suoi scellerati figli siano stati, fino ad ora, incapaci di gestire il proprio libero arbitrio con un minimo di senso. La cosa più folle di tutto questo è che, nonostante tutto e per fortuna, c'è ancora un'umanità che merita di essere chiamata tale... Forse troppo stressata, forse non ancora pronta ad essere sempre "lenta all'ira", ma comunque "Umana".