Rock. A volte sento usare questo sacrosanto termine fuori luogo.
Non è bello. Il rock è storia, cultura, società, ramificazione, carattere,
identità, collettività ed unicità. Al giorno d'oggi se non si sta attenti si
rischia di sentir accostare la parola rock alle barbabietole. Il rock è una
macrocatecoria della "popular music", da non confondere assolutamente
con la "pop music" - dalla quale da metà del ventesimo secolo, anche
in musicologia, si è fatta una netta distinzione. E' all'aba fu il rock 'n
roll, nato negli USA tra la fine degli anni '40 e l'inizio degli anni '50,
originato da generi quali il blues, il country, l'r&b, il gospel, il
bluegrass, il folk, il jazz. Se A ha origine da B e B ha origine da C, allora A
ha origine da C. Dunque si, il Rock è nato dal Rock'n Roll, ma per logica
conseguenza nasce anche da tutti i generi sopracitati e si ramifica negli anni
come le radici assetate di un gigante verde. Attorno alla metà degli anni
cinquanta il rock 'n roll raggiunge un pubblico vasto ed inizia ad avere un
impatto sociale non indifferente. Nel 1957, Chuck Berry, pubblica con la Chess
Records "School Days" (conosciuta anche con l'alternativo titolo di
"School Day (Ring! Ring! Goes the Bell) e quel pezzo rappresenta la
meravigliosa rivoluzione del rock 'n roll. Il semplice racconto di un giorno di
scuola, le sensazioni di un'adolescente, la pesantezza che come molti giovani
il protagonista si sente addosso. Emozioni che prima del rock 'n roll non
avevano granché modo di avere sfogo, ma quando la lezione finisce e i libri si
chiudono, ora c'è il rock' n roll ad attenderlo: "Hail, hail rock and
roll/ Deliver me from the days of old/ Long live rock and roll/ The beat of the
drums, loud and bold/ Rock, rock, rock and roll/ The feelin' is there, body and
soul. "Hail, hail, rock and roll". Versi che si potrebbero tradurre
con un "grandinami addosso", "sconvolgimi" rock 'n roll.
"Deliver me from the days old", "liberami dai tempi
antichi". Mentre Chuck Berry cantava queste parole, il rock 'n roll stava
facendo proprio questo. Finalmente, come Berry stesso scrive nel testo. Dunque,
"Long live rock and roll", lunga vita al rock 'n roll e ancora
"Il battito dei tamburi, forte e audace/ rock, rock, rock and roll/ La
sensazione è lì, corpo e anima", perché basta "Sentire la musica
dalla testa ai piedi" ("Feeling the music from head to toe").
Questo accade con il rock 'n roll. E' l'inizio della liberazione mentale,
dell'evasione sociale, la nascita del coraggio di dire, fare, rivoluzionare.
Spiegare per bene le origini e l'evoluzione del rock' n roll, le ragioni
storiche, gli incontri e i confronti culturali che ne hanno dato i natali, i
primi accenni e le influenze, le sfumature che negli anni sono entrate a far
parte del genere, è cosa assai lunga e complessa (perciò come scrivo sempre, se
volete approfondire - semplicemente... fatelo!). Facciamo dunque un salto alla
successiva evoluzione. Dal rock 'n roll al rock. Da Jimmy Preston, Roy Brown,
Hank Williams... attraverso Sam Phillips, Bill Haley (and His Comets), Bo
Diddley e l'eterno Chuck Berry ed ancora Jerry Lee Lewiws, Little Richard e
innumerevoli artisti del rock 'n roll dei primordi e del suo sviluppo, arriva
poi l'influenza del folk e del cantautorato, prima con Woody Guthrie e Pete
Seeger e poi con Bob Dylan e l'usignolo di Woodstock Joan Baez, che al folk dei
primi aggiungono la sostanza di tematiche impegnate, a favore dei diritti
civili e sociali. E come non parlare della poesia di Dylan... "Mr.
Tamburine Man", ad esempio, pubblicata da Dylan nel '65 e riarrangiata lo
stesso anno dai Byrds che la inserirono poi nel loro primo album con ulteriori
contributi da parte di Dylan stesso o l'eterna (come tutte i pezzi di Dylan del
resto) "Like a Rolling Stone" e la sua "miss solitude".
Leonard Cohen che inizia proprio come poeta incidendo nel '57 un reading album
e pubblicando poi nel '61 la raccolta di poesie "The Spice-Box of Earth"
a cui seguiranno altre pubblicazioni. Ed è nel '67 che Cohen porta la sua
poesia in musica con il suo primo album da cantautore, intitolato proprio
"Songs of Leonard Cohen", passando durante la sua carriera attraverso
i generi disparati, dal jazz al folk rock e al soft rock. Quelli furono
anche gli anni in cui Simon&Garfunkel si unirono a New York dando vita a
"The Sound of Silence", prima in versione acustica e successivamente
remixata con chitarra elettrica e batteria. Nel '67 arrivano altri gruppi, artisti,
molto influenzati dal folk rock, quali i Fairport Convention e Pentagle (che
unirono al folk anche jazz e blues). Nel anni sessanta, dal Regno Unito parte
la "British Invasion": arrivano i Beatles e i Rolling Stones. I
Beatles, che portarono al vasto pubblico generi quali il folk rock (dai Byrds)
e il rock psichedelico e i Rolling Stones, che si distinsero fin dai primi
album dando un colpo di coda alla musica, portando una svolta dalla quale
innumerevoli gruppi avrebbero tratto ispirazione. Nascono il garage rock,
genere considerato "padre del punk rock" e il freakbeat (di
ispirazione beatlesiana). Negli stessi anni, giungono al successo anche gli Who
e il mod degli Small Faces. A seguire, mentre prende il volo il garage rock,
anche il rock blues, che a differenza di altre ramificazioni si è sviluppato
come "genere a se", si espande (sin dalla metà degli anni sessanta).
E come non pensare a Johnny Cash, che da molti è ricordato come icona della
musica country e certo, è vero, ma ha attraversato nella sua storia e facendo
la storia, generi quali rock, blues, rock ' n roll, folk, alternative e chi più
ne ha più ne metta. E fu proprio dal rock blues che poi nacque l'hard rock
degli anni settanta, come estremizzazione del rock blues stesso. Pionieri del genere,
naturalmente, i Led Zeppelin. E poi la surf music, con Dick Dale e
successivamente i Beach Boys, il rock psichedelico nelle sue più svariate forme, il movimento grunge con gruppi quali i Nirvana e i Soundgarden, se
parliamo di tempi più recenti. E il movimento punk, con tutto il suo
scoinvolgimento sociale. Altri grandi della storia, così grandi, come Frank Zappa, Tim Buckley, Captain Beefheart e poi... Jimi Hendrix,
Janis Joplin, i Velvet Underground, i Doors, i Queen, tutti giganti. Sarebbero
talmente tante le cose da dire e ovviamente un articoletto non può contenere
tutta la storia del rock. La questione in ballo è sempre quella di
"stuzzicare" e il punto centrale poi, non è solo scrivere un articolo
che può risultare piacevole alla lettura per chi il rock già lo ama e lo
conosce, ma appunto, incuriosire chi lo conosce meno, far venire quel
"pizzicorio" che ti porta con curiosità ad andare a sentire, leggere,
perché "questo non l'ho mai sentito, aspetta un po' che...".
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