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sabato 10 marzo 2012

Le guerre nel mondo, l'indifferenza


Tutti sappiamo che nel mondo le guerre sono molto più numerose di quanto la diffusione mediatica lasci pensare, ma solo poche persone sono interessate a conoscere anche i conflitti meno noti. Il motivo per cui alcune guerre ci sono note ed altre no dipende chiaramente dall'incidenza che una guerra ha sulle politiche internazionali; le guerre che ogni giorno vediamo scorrere in immagini più o meno terrificanti alla tv, sono solo un briciolo di tutto ciò che al mondo accade e questo perché cento persone morte nel tal posto incidono maggiormente sulle politiche internazionali rispetto ad altrettanti morti, se non di più, in altri luoghi. Da alcuni documenti ufficiali aggiornati al mese di marzo di quest'anno risultano in atto conflitti in ventiquattro diverse nazioni  africane che coinvolgono circa ottantatre tra milizie guerrigliere e gruppi di "ribelli". Vediamone alcuni... In Algeria risultano aperti conflitti tra l'esercito regolare e il gruppo islamico al-Qaeda nel Maghreb islamico iniziati nel 2005 anche se il gruppo era conosciuto già in precedenza come Gruppo Salafita per la Predicazione e il Combattimento (noto dal 2003); l'esercito combatte poi anche contro il Fis (Fronte islamico di salvezza) e contro il gruppo Jamat Tawhid Wal Jihad Fi Garbi Afriqqiya (Movimento Unito per la Jihad in Africa Occidentale) a partire dal dicembre 2011. In Angola l'esercito regolare è in conflitto con il Fronte di Liberazione di Cabinda - un movimento secessionista - conflitto che  risulta essere iniziato a metà degli anni '70, ma anche contro il Fronte per la Liberazione dell’Enclave di Cabinda, le forze armate di Cabinda. In Ciad ci sono scontri tra l' esercito regolare e la Union of Resistance Forces, mentre in Costa d'Avorio sono nati scontri tra la milizia “Invisible Commandos" e le Forze Repubblicane del presidente neo-eletto Alassane Ouattara. In Gibuti (una Repubblica dell'Africa Orientale) ci sono scontri tra esercito regolare e ribelli del Front for the Restoration of Unity and Democracy. E ancora... in Egitto... scontri tra esercito regolare e il Takfir wal-Hijra (gruppo islamico jihadista salafita). In Eritrea l'esercito è in conflitto con il  Democratic Movement for the Liberation of the Eritrean Kunama, con l' Eritrean Salvation Front, con la Red Sea Afar Democratic Organisation e vi sono inoltre continue tensioni per questioni di confine con l’Ethiopia e il Gibuti. In Etiopia l'esercito è in conflitto con l' Ogaden National Liberation Front, è in atto una lotta per l’Indipendenza dell’ Ogaden dal Governo Etiope dal 1984 (ha accettato di deporre le armi a Settembre 2010 e Il 12 Ottobre 2010 ha firmato un accordo di pace con il Governo, ma a partire dal Gennaio 2012 i combattimenti sono ricominciati) ed anche  con l' Ogaden National Liberation Army che è un' ala armata dell’ONLF, con l' Oromo Liberation Front (OLF) che lotta per l’Indipendenza di Oromo dal Governo Etiope dal 1973; con il Jijirama Oromo Liberation Front a partire da gennaio di quest'anno (si tratta di un gruppo separatosi dall’ Oromo Liberation Front) e infine contro l'United Western Somali Liberation Front, fin dal 1970. Non so se rendo l'idea, stavo citando scontri nella sola Africa. E senza entrare ulteriormente in particolari risultano ancora aperti conflitti in Kenya, Libia, Mali, Mauritania, Nigeria, nella Repubblica Centrafricana, nella Repubblica Democratica del Congo, in Ruanda, nella regione del Sahara Occidentale, in Senegal, in Somalia, in Somaliland, in Puntland, in Sudan e nel sud Sudan, in Uganda, in Afghanistan, in Birmania-Myanmar, in Cina, nelle Coree, nelle Filippine, in India, in Indonesia, in Kazakhstan, in Kyrgyzstan, in Nepal, Pakistan, Sri Lanka, Tajikistan, Thailandia e Uzbekistan. E Ancora miriadi di conflitti di altro tipo in tanti altri stati, compresi gli stati europei. Oppure ancora.. i così denominati "punti caldi" in Iran, Iraq, Israele... in Libano, in Turchia, nello Yemen, in Siria... e passando alle Americhe troviamo conflitti in Cile, in Colombia, Ecuador, Messico e Perù. Tutto questo ed altro ancora per un totale di sessantuno stati coinvolti e trecentotredici tra milizie- guerriglieri e gruppi separatisti, senza dimenticare tutte le province sparse nei cinque continenti che lottano per la propria indipendenza. Alcuni siti, riportanti i dati delle guerre "principali" che sono circa trentuno, riportano dati sconcertanti sul numero di vittime coinvolte. Al telegiornale sentiamo spesso parlare delle vittime civili di attentati e guerre, ma le informazioni che ci arrivano dai media sono nulla rispetto a ciò che realmente causa questa maledetta cosa che si chiama guerra. Riporto di seguito solo alcuni dei dati che ho trovato sul web... Partiamo dal Medio Oriente: in Iraq dal 2003 ad oggi sono morte 140.000 persone, in Israele e Palestina, partendo dal 2000, le vittime sono state circa 7100. In Turchia dal 1984 ad oggi, circa 45.000 morti, nello Yemen circa 16.500 morti dal 2004 ad ora. Passando all'Asia: in Afghanistan dal 2001 ad ora 61.000 morti, in Pakistan 32.800 dal 2004, in India dal 1979 ad ora 133.000 morti. In Birmania, dal 1988 ad ora, altri 30.000 morti, mentre in Thailandia a partire dal 2008 ci sono state 4220 vittime, nelle Filippine dal 1969 ad ora 113.000 morti. E ancora vittime a iosa sia in Asia che in Africa : in Africa ci sono stati più o meno 639.900 morti in vari conflitti, dal 1987 ad ora. In Europa, nel Nord Caucaso sono morte 50.000 persone dal 1999 ad oggi. In America Latina, 300.250 sono state le vittime dal 1964 ai giorni nostri e in Messico, dal 2006 circa 32.000. Per chi desiderasse tenersi informato su tutte queste cose, ci sono siti dedicati esclusivamente a questo tipo di dati; ad esempio il sito www.guerrenelmondo.it da cui ho tratto parte delle informazioni riportate in questo mio testo di riflessione sull'argomento o ancora il sito www.ntnn.eu. Da segnalare l'articolo di Livio Caputo "Tutte le guerre del mondo" . Ci sono anche parecchi libri e tanti altri articoli dedicati a questo argomento e non è difficile con i mezzi che abbiamo poterli reperire e scoprire, per chi fosse interessato; è sufficiente digitare sui motori di ricerca "le guerre nel mondo", "tutte le guerre ancora in atto nel mondo" e simili. Perché ho deciso di scrivere tutte queste cose? perché si sa che le guerre sono tante, ma forse non ci si rende abbastanza conto di quanto orrore realmente esista nel mondo per interessi politici, territoriali, cause storiche, economiche; i diamanti, il petrolio... vi ricordate il recente film "Blood Diamond"? cito volontariamente un film recente e che possano conoscere più o meno tutti: è tratto da avvenimenti realmente accaduti e tratta di un solo conflitto; è un film molto ben fatto certo, ma provate a immaginare quanto sia terrificante sapere e pensare, con la mente concentrata sulla realtà, che quelle e molte altre cose che abbiamo visto in opere cinematografiche ... non sono storie inventate. Non si tratta di un "uau.. che bel film" ma di un "mio Dio! questo è reale!" considerando ovviamente che un film, per quanto crudo sia, non sarà mai crudo quanto la realtà. E le notizie delle "guerre note" che sentiamo in tv? ok, a tutti sarà capitato di guardare le immagini, ascoltare le notizie e sentire un'angoscia pazzesca salire in gola (almeno lo spero, che sia accaduto a tutti), ma quante volte ciò che sentiamo e vediamo risulta esserci quasi indifferente? e perché succede? perché l'orrore, di qualsiasi genere esso sia, è parte integrante dell'umanità e spesso vederlo, non ci fa quasi più effetto e con questo non intendo dire che dovremmo star male per tutti i mali del mondo (guerre e non) perché non vivremmo più e anche perché purtroppo non possiamo fare molto  per evitarlo, ma credo che forse essere meno indifferenti potrebbe aiutare anche noi, nelle nostre tribolazioni quotidiane e così "semplici" rispetto a queste cose (ok ok, "io devo pensare a me, non posso fare niente per loro!" è vero è vero! calma... non è questo il punto, anzi.. forse lo è... pensateci). Non desidero dire molto altro su ciò che penso riguardo a tutto questo, è palese che questo testo vuole essere solo uno spunto alla riflessione, completamente libero per il lettore, senza pretese, anche perché non sono certo l'unica a pensare queste cose e credo che approfondire il mio punto di vista non servirebbe a molto in questo caso. Non dirò nulla oltre ciò che ho scritto, credo sia già abbastanza così.

@Lara Aversano