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venerdì 20 maggio 2016

Van De Sfroos e "Il costruttore di motoscafi": la storia di una vita in una canzone

Quando svariati anni fa ho scoperto questa canzone, me ne sono innamorata al primo ascolto. Essendo il dialetto comasco comprensibile per una persona della mia zona, non ho avuto problemi a comprenderne il testo. Davide Van De Sfroos è fantatico, tantissimi lo seguono, qualcuno lo ascolta di tanto in tanto e c'è poi chi non lo conosce, perché i suoi testi sono perlopiù dialettali o perché non l'ha mai sentito al di la' di questo. Un giorno feci ascoltare a una ragazza del sud questo pezzo: ne amava la melodia, la fonetica, ne percepiva al di la' di tutto la dolcezza e la genuina poeticità, ma ovviamente non comprendeva il testo a pieno, dunque gliela tradussi parola per parola e anche lei, la adorò. L'ho riascoltata proprio oggi, così mi è venuta voglia di condividerla con chi leggerà e ascolterà, scrivendone anche la traduzione per chi non comprende il dialetto in questione. È la storia di un uomo, della sua vita, dell'amore per quello che fa e per la sua famiglia, della sua genuina ironia, delle sue speranze e riflessioni. La storia di una vita, in una canzone.



"Dicono tutti che il lago di Como... è fatto come un uomo, ma io sono sicuro che è una donna; devi farle il filo, se vuoi averla, perché sotto la gonna, c'è la... (profondità). E per poter seguire ogni suo capriccio, ho imparato a curvare il legno e a raddrizzarlo quando è storto. Perché quando mi preparo un motoscafo, dev'essere come una spada e dev'essere come una foglia. E forse sono nato con questa canottiera, con questo cuore fatto di acqua e lamiera... Con questa schiena larga e questa testa dura, sempre sporco d'olio e segatura. E per coprire le mie barche, ho usato le lenzuola del letto matrimoniale. La vita gira finché gira l'elica, ma gira a vuoto se non hai un timone. Paola, che mi chiami dal balcone, insieme a questi tre figli che mi faranno diventar matto, ma che impareranno quel che faccio... e che farò. Paola, tre figli, tre matti... o forse tre campioni... L'unica cosa che so bene, è che faranno il mio mestiere... questo mestiere. I ghirigori sopra l'acqua e la mia firma sopra l'onda, con la barca che s'impenna, con la barca che dondola e poi arriverà la "brèva", a cancellare questa mia scia, ma il segno della mia storia, non la porterà mai via. E arrivano da Como e da Milano e voglion tutti la barca pronta; gli spiegherò imprecando o parlando come Shakespeare... che la barca ha una poppa e una prua! E non mi interessa per niente se tutti dicono che è la plastica il futuro dei motoscafi. Ho trascorso la mia vita in mezzo ai pezzi di legno e tra quattro pezzi di legno partirò per l'altra sponda. Paola, che mi chiami dal balcone, insieme a questi tre figli che mi faranno diventar matto, ma che impareranno quel che faccio e... che farò. Paola, tre figli, tre matti! L'unica cosa che so bene è che faranno il mio mestiere... questo mestiere... I ghirigori sopra l'acqua e la mia firma sopra l'onda, con la barca che si impenna, con la barca che dondola... E poi arriverà la "brèva", a cancellare questa mia scia, ma il segno della mia storia, non la porterà mai via." - Davide Van de Sfroos, "Il costruttore di motoscafi", dall'album "Pica!" (2008).

* "brèva": è il nome di un vento, ndr