Leggo su un magazine che 895 milioni di persone soffrono la fame nel mondo e che, secondo la FAO, l'agenzia delle Nazioni Unite riesce a dare assistenza alimentare a 101 milioni di persone, l'83% delle quali sono donne e bambini, per un totale di 7,2 milioni di tonnellate di cibo forniti in 75 paesi del mondo, 20 dei quali si trovano in Africa (ovvero la terra più ricca al mondo dal punto di vista dei giacimenti minerari, tra l'altro). Detto così, sembra essere in parte un buon dato nel senso che l'attenzione del lettore, inizialmente attonito di fronte alla cifra indicante le persone che soffrono la fame nel mondo, si sposta sui dati positivi che riguardano gli aiuti umanitari. Fate però un passo indietro sul primo dato fornito: “895 milioni di persone soffrono la fame, dunque quasi un sesto della popolazione mondiale. Ora, un saltino in avanti sulla cifra indicante le persone aiutate con invio di generi alimentari e che, in ogni caso, non se la passano per niente bene: “101 milioni di persone? che sono, in sostanza, circa un ottavo delle persone che soffrono e muoiono per fame. Usando un minimo di matematica ci si rende dunque conto che su 895 milioni di persone, 794 milioni di esseri umani non ricevono nessun tipo di aiuto. Che fanno queste persone? Beh, muoiono ovviamente. Muoiono nei paesi sostenuti, figuriamoci dove gli aiuti non arrivano nemmeno sotto forma di miraggio. L'occidente, intanto, se pure in crisi mantiene uno stile di vita che gli ha permesso, perlomeno fino ad ora, di allungare l'età a cui uomini e donne riescono ad arrivare e in molti casi in condizioni di salute abbastanza buone. In Africa, Sudan, Niger, India, alcuni paesi dell'America meridionale e in molti altri luoghi dove la povertà fa da padrona, molti bambini non arrivano a compiere i cinque anni di età, chi per morte da malattia, chi per la fame e così via. Un essere umano al secondo, bambini e adulti, muore per fame, stenti, malattia, vittima di guerre civili e non, “ufficiali e non; oppure rimane mutilata, emarginata, abbandonata ed è fortunata se arriva ai trent'anni, età in cui la maggior parte dei giovani italiani è ancora in casa con i disperati genitori, vittima di altri problemi certamente, ma per fortuna con cibo, acqua, cure mediche ecc. Aids, lebbra, colera, malaria e chi ne ha più ne metta. Ci sono paesi in cui la gente muore per virus di influenze trascurate fino allo stremo, addirittura. Lo sappiamo, le sappiamo queste cose, certo; e pensare che al tempo della tragedia dell' 11 settembre in America, inchieste ed esperti, fornivano l'inequivocabile dato per cui il denaro speso in America per la fabbricazione di armi durante il governo Bush, sarebbe bastato a sfamare e fornire di cure mediche e medicinali l'intera umanità in condizioni di sofferenza. E' solo un esempio, un ricordo conservato dalla memoria di quei giorni di morte. Vogliamo poi pensare a quante persone sono morte, non solo per questa vicenda, tra soldati, civili ecc ecc, per questa eterna guerra tra la potenza occidentale e quella orientale? E il denaro speso per questa e tante altre guerre sparse per il mondo? Per la fabbricazione di armi e per tutto ciò che serve ai vari massacri? Vogliamo parlare dell'estrazione nelle miniere di diamanti e oro, i cui minatori muoiono di fame e per lo stress psico fisico ai quali sono sottoposti senza nemmeno essere minimamente ripagati per il loro lavoro? Tutto ciò produce un giro d'affari di miliardi di dollari in tutto il mondo, guerre civili e dittature sulle popolazioni in cui i giacimenti si trovano. Saranno contenti forse gli uomini e le donne che sostengono che “un diamante è per sempre". Probabilmente sarebbe più “per sempre" se venisse lasciato la' dove è nato, eliminando così anche tutto il sangue che ci gira attorno. L'America è stata “la più generosa in quanto donatrice di 1.551.858.890 dollari offerti, seguiti dall'UE con 289.928.300 dollari e da altri paesi (Canada, Giappone...). L'Italia da sola ha offerto circa 30.000.000 di dollari. Ovviamente stiamo parlando delle 101 milioni di persone che vengono sostenute (per fortuna). Le altre? Eh si, ci risiamo, muoiono a “go go", anche in numero superiore rispetto ai paesi che ricevono aiuti umanitari ovviamente. Spesso ho anche pensato che se tutta la gente iper miliardaria che esiste facesse la sua parte, non ci sarebbero di questi problemi. Basta capitare per caso, facendo zapping, su quel programma in tv nel quale vengono mostrate le dimore più costose ed esclusive al mondo, appartenenti a star come a grandi manager e imprenditori. Molti di questi sono giunti al successo con il duro lavoro, certo, ma partendo solitamente da buone basi famigliari. Molti altri, invece, hanno ereditato dai padri, dai nonni ecc ecc... e in ogni caso, quelli che tra questi si degnano di dare una mano al resto del mondo, sono evidentemente pochi o si limitano alle cifre previste per legge. Che dire delle istituzioni religiose più ricche? Che parlano di buoni propositi e indossano costosi anelli, collane d'oro e rubini e vesti fatte su misura con tessuti pregiati? Poi vengono da noi poveri mortali, noi precari, cassa integrati o comunque lavoratori che - se hanno la fortuna di avere un lavoro stabile - si fanno il mazzo tutto il giorno per una media di mille euro al mese, con un affitto da pagare che va da un minimo di trecento euro per i paesini sperduti a cifre sugli ottocento euro e più per le città (cifre sentite, non precise, forse superiori) oppure con due stipendi da circa mille euro e il mutuo da quasi mille. Chiedono ai giovani, single o in coppia (sempre con meno figli perché “figuriamoci se ce la si può fare" pensano spesso e con motivo) che tentano con ben pochi risultati di crearsi un futuro stabile, chiedono ai padri e alle madri di famiglia (oh certo! Se lavorano entrambi hanno ben 2000 euro circa al mese per se e i propri figli!), chiedono ai pensionati con le loro misere pensioni ricevute dopo una vita di lavoro e contributi, ma che sono tanto basse che spesso questi poveri uomini e donne fanno davvero la fame... quasi ogni giorno, chiedono a noi di.... “mandare due euro con un sms", mandare qualcosa all'associazione "tal dei tali" e spesso noi, che siamo buoni, lo facciamo anche se non navighiamo per niente nell'oro e nella speranza che questo denaro finisca veramente dove dovrebbe arrivare. E non solo per la fame, ma anche per le ricerche scientifiche e mediche, che sono essenziali, ma che forse se venissero finanziate per bene da chi dovrebbe finanziarle non dovrebbero disperatamente rivolgersi alla popolazione. Io stessa, col mio compagno, ho acquistato proprio ieri le meravigliose arance rosse di Sicilia vendute dall'Airc per la ricerca sul cancro. Sono squisite oltre che utili... tra l'altro. I miei genitori non sono ricchi, ma aiutano una bambina indiana attraverso un'associazione estremamente seria; con quarantacinque euro al mese lei mangia, studia, si cura. Prima di lei, avevano adottato a distanza un bimbo peruviano portandolo ai diciotto anni di età, quando poi ha deciso di andare a lavorare. Ricevono da lei, come dal primo bambino, disegni affettuosi, letterine, gli auguri per le feste... e l'associazione si occupa di far sapere loro come si stanno utilizzando i soldi forniti per la crescita della bambina. Ripeto, loro non sono ricchi, anzi. Anche mio padre ha avuto problemi per scarsità di lavoro come tanti altri padri di famiglia, eppure hanno sempre portato avanti questo impegno col cuore e sinceramente... mi viene veramente da ridere (per non piangere sia chiaro) quando in occasione dei concerti di Natale in tv, c'è qualche celebrità del piccolo o grande schermo che dice in tono promozionale “anche io ho adottato un bambino!" e io penso: “ma non ti vergogni? Con i soldi che hai tu ne adotterei trenta come minimo!" insomma.. a seconda del grado di celebrità e del denaro incassato per intenderci. Alla fine di tutto questo discorso che prende in considerazione solo una minima parte dei problemi dell'umanità, la conclusione, alla luce di quanto detto è: noi, poveracci, per le possibilità che abbiamo, pur se con poco denaro a disposizione... a loro... tutti loro, ci pensiamo; ma siamo sicuri che chi potrebbe fare davvero qualcosa per cambiare le cose, a livello economico e in altro modo, fa davvero il massimo possibile perché questo accada? Non credo. Anzi. E si sa bene. Credo che quell'aver “le mani legate" sia la “bella" maschera che nasconde il “non conviene". La povertà, la fame, la morte di milioni di persone... convengono, a quanto pare, ai pochi eletti.