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domenica 16 ottobre 2016

L'Italia siamo noi

Ho pensato e ripensato. Alla fine, anche noi dal basso, lo sappiamo che in Italia ci sarebbero i soldi per fare tutto, volendo. È quel "volendo", che fa la differenza, si sa. In Italia si sono succeduti governi d'ogni sorta, governi dei partiti, destra, sinistra, centro, interscambiabili a seconda delle situazioni. Abbiamo avuto i professori, i tecnici e miriadi di finti salvatori della patria. Ovviamente ognuno di loro si è sempre professato genuino; "è per il bene del paese", "è per il bene del popolo italiano" e bla... bla... bla... Io non sono un'esperta tale da poter dare soluzioni, è normale. Sono solo una cittadina italiana, orgogliosa della Terra Italia e non dello Stato Italia. Come molti. Mi pongo domade, cerco risposte, a volte riesco a farmi più o meno un'idea delle cose, perché alla fine quel che passa dai media, dai giornali, da tutte le informazioni disponibili per i comuni mortali o dai grandi discorsi, è sempre la solita brodaglia.  Io ho trentuno anni tra un mese e fin da piccola ho sempre sentito dire più o meno le stesse cose e chi è più grande di me potrà confermarlo credo. In un modo o nell'altro, l'arte della comunicazione è diventata una cosa terribile, perché lo sapete, no? quando un politico (o altro soggetto dotato di qualche tipo di "potere") parla, ha pure uno staff alle spalle: specialisti di "comunicazione". Comunicazione per come la vogliono loro, naturalmente. Teoricamente comunicare, sapete, è una parola bella. Il fatto è che è come una bomba. Mettiamo di essere degli artificeri (stima profonda, ovviamente è solo un esempio). Siamo di fronte a una bomba da disinnescare. Se siamo dei bravi artificeri, avremo tutte le competenze necessarie per far si che la bomba non esploda, se invece non saremo competenti, preparati, devoti al nostro lavoro, quella bomba farà miriadi di vittime. Un altro esempio, giusto per far capire dove vorrei arrivare: siamo in un locale con degli amici. Si parla del matrimonio di due ragazzi del paese, così, per far due parole. Uno degli amici dice all'altro: "Cavolo tra l'altro, lei ha avuto un incidente venti giorni prima del matrimonio, meno male che non si è fatta niente di grave, è solo un po' ammaccata". Una signora dalle orecchie lunghe sente il discorso dei ragazzi e dice al marito: "Oh! ma la figlia del panettiere ha avuto un incidente poverina! deve anche sposarsi!", poi sente che il ragazzo al tavolo pronuncia le parole "macchina distrutta". "Cavolo, cavolo! signur si sarà fatta proprio male!" e il discorso finisce lì. Qualche giorno il marito va al bar e dice a un altro: "Hai sentito della figlia del Beppe? pare che non stia bene!" e l'altro stupito: "Ma dai, cos'è successo?" "Eh, ha avuto un incidente, la macchina è distrutta!". La conversazione si limita a poco altro e poi ognuno va per la sua strada. Il sig. Pippo, conoscente del marito della signora orecchie lunghe, va a giocare a bocce il giorno dopo e sente che proprio accanto stan parlando dell'incidente, così incuriosito si avvicina ai compagni di bocce e chiede: "Allora? cos'è successo?" e uno risponde: "Ah, io ero lì, hanno bloccato la strada, ho visto che la tiravano fuori dalla macchina tutta immobilizzata povera stella" "E poi? si è saputo qualcosa?" "Si lamentava tanto coi soccorritori, aveva male la schiena, le gambe... ahi ahi ahi... poi però non ho saputo niente." Il sig. Pippo si preoccupa ancora di più, perché conosce bene il panettiere del paese e spesso ha visto anche la figlia in negozio. Va a casa e parla con la moglie che, vedendolo un po' turbato, gli chiede cosa lo affligga. "Eh, sai, la figlia del Beppe, il panettiere" e la moglie annuisce, così lui continua "Potrebbe anche rimanere sulla sedia a rotelle per quel che so, l'hanno tirata fuori dalla macchina e aveva tanto dolore alle gambe e alla schiena". La moglie sconvolta: "Povera ragazza, è così giovane... speriamo di no...". Passano i giorni e sul luogo dell'incidente ci sono ancora i segni, qualcuno dice sia in gravi condizioni, perché "qualcuno glielo ha detto ed era presente", non vedeva tutto da dietro le altre automobili, l'ambulanza, il carro attrezzi e così via, però per quel che ha sentito, 'sta povera donna è messa proprio male. Dopo una settimana, la ragazza dell'incidente va in piazza in paese a fare commissioni. Ha solo un collarino ed è un po' ammaccata. Le si avvicina il Pippo, quello un po' più preoccupato e fermandola le dice: "Ma non eri grave? santo cielo, meno male che stai bene!". La ragazza risponde, racconta l'accaduto, che le poteva andare molto peggio, ma che è solo un po' acciaccata, poi chiede: "Ma chi te lo ha detto? e perché non hai chiamato papà se eri preoccupato?". Il sig. Pippo imbarazzato, ammette d'aver seguito le informazioni ricevute da altri e si scusa dicendo che "temeva di disturbare". La ragazza e il ragazzo, felicemente si sposano alla data stabilita. Fine della storiella. Certo, è una storiella di paese, ma il punto è chiaro. La mancanza di comunicazione, quella vera, può far solo che disastri. La comunicazione, dice Treccani tra le altre cose, è questo: "In senso ampio e generico, l’azione, il fatto di comunicare, cioè di trasmettere ad altro o ad altri. In senso più proprio, il rendere partecipe qualcuno di un contenuto mentale o spirituale, di uno stato d’animo, in un rapporto spesso privilegiato e interattivo. Comunicazione d’idee, di pensieri. La comunicazione delle proprie ansie, della propria insicurezza; la comunicazione agli altri del proprio sapere. "L’accettazione della probabile sconfitta è costitutiva di ogni comunicazione che aspiri ad essere virtuosa (Giulio Mozzi)". Più astrattamente, relazione complessa tra persone (di carattere cognitivo, spirituale, emozionale, operativo, ecc.), che istituisce tra di esse dipendenza, partecipazione e comprensione, unilaterali o reciproche." Ora, mi pare che il termine comunicazione, abbia un bel significato, non credete? eppure... sono stati capaci di dare a una parola che solo cose positive dovrebbe far nascere, un'accezione negativa che non doveva avere. Non sappiamo più se chi ci comunica le cose, lo sta facendo perché "si preoccupa di non fare esplodere la bomba" o "se quella bomba la vuole far esplodere perché gli conviene". Non sappiamo più "se chi parla della ragazza si sta preoccupando per lei o se vuol solo far chiacchiere di paese". Noi siamo vittime di "artificieri" incompetenti e "pettegoli", che la comunicazione la usano solo per... i motivi che tutti sappiamo. Salvarsi il posto di lavoro profumatamente retribuito, salvarsi la poltrona quando c'è. Ipocrisia ed egoismo. Persino il Pippo, buon uomo, è stato un po' ipocrita nella storiella che vi ho raccontato. Continueranno a dirci quello che vogliono farci pensare, non certo la realtà. Solo lassù nell' "Olimpo" (senza offesa per l'Olimpo), sanno come stanno le cose. Noi però non possiamo certo darla vinta a questi soggetti, in qualsiasi campo essi operino. Non siate pigri, non dite che per qualsiasi cosa "tanto non cambia niente" oppure che "non ve ne intendete". Se non ve ne intendete siate curiosi!  cercate il più possibile di capire cosa succede attorno a voi. E tra l'altro, non solo in Italia, ma nel mondo intero. Passiamo la vita a lavorare, a correre come dei pazzi per portare a casa uno stipendio decente (se siamo tra i più fortunati che ancora hanno un lavoro) e a volte lo diciamo che "siamo noi i loro capi", perché è così, per loro e per tutti coloro che pur se non facenti parte della classe politica, finanziaria ecc. a loro sono inevitabilmente legati, in un modo o nell'altro. E quelle poche volte che qualcuno dice qualcosa di sensato, figurati, se ne inventano a bizzeffe "gli esperti di comunicazione". Non sono esperti di comunicazione, sono esperti di "come fottere la gente". Scusate il termine poco gentile, ma volete davvero continuare a "farvi fottere"? Almeno provateci, a cambiare le cose. Anche poco poco, con i mezzi che avete e nel modo che ritenete più consono a voi, ma vi prego... sento troppa gente dire "Non m'importa". È questo che vogliono: che a voi non importi. Oppure vogliono darvi l'illusione di aver capito qual è la verità, ma la verità, ragazzi, ragazze, signori e signore, la sappiamo tutti. La conosciamo molto meglio di tutti loro messi assieme, senza essere ministri o potenti di qualche altro genere. Noi saremo pure formichine, ma siamo tanti e dal mio punto di vista, farsi schiacciare da loro, è l'ultima cosa da fare. Noi. Siamo tanti. Se ognuno davvero facesse la propria parte, li metteremmo con le spalle al muro e non potrebbero far altro che far quel che devono. Non potremo mai essere tutti d'accordo su tutte le questioni che riguardano il nostro Paese, ma credo che su certe cose, nessuno possa batter ciglio, no? Lo so, questo discorso è lungo, ma abbiate pazienza, sono proprio stufa di fare la mia parte per quel che posso e stare zitta. "La propria parte", prima di altra qualsiasi altra cosa, è tentare di informarsi il più possibile, ma non dando retta solo a quel che dicono in TV o sui giornali, se no siamo fritti! Non dico di non leggere i giornali, dico solo di non prendere tutto quel che dicono per vero. Dico solo che se si parla, visto che è il periodo di grande discussione, di Costituzione, bisognerebbe cercare di leggerla, questa benedetta Costituzione, ma così dovrebbe essere per qualsiasi cosa. Tutte le leggi che vengono approvate ci toccano, direttamente o indirettamente. Vi faccio un altro esempio, questo più reale rispetto ai primi. Sapete che in Italia ci sono tanti falsi invalidi e per carità, in TV diverse volte vediamo che la Guardia di Finanza, facendo un buon lavoro, riesce a trovare i "furbi". Diversi governi hanno lanciato campagne di controllo aggiuntive, ci sono state sospensioni di assegni da parte dell'Inps, anche arresti a volte, ma nonostante questo i falsi invalidi continuano ad aumentare. Sembra dunque che i controlli non siano abbastanza o che la modalità (non certo per colpa della Guardia di Finanza), non porti realmente a bloccare questo ignobile fenomeno. È sacrosanto e doveroso, ci mancherebbe, che vengano fatti controlli per beccare i falsi invalidi, ma mi chiedo... poi cosa succede realemente? vengono forse recuperati tutti quei denari persi? uhm... sto cercado di capirlo, ma non credo. Comunque sia, tutto continua. Il problema dunque non è "solo" che ci sono tanti bastardi (perché scusate, ma è questo che sono), ma che ci sono anche miriadi di commissioni corrotte,  enti pubblici che dovrebbero controllare e non lo fanno, persone incompetenti, persone disoneste, intorno a questo fenomeno, che permettono che questo accada. Allora, perché non fare dei controlli seri su tutte le Commissioni, sui medici che ne fanno parte, sulle personalità pubbliche coinvolte ecc ecc ecc? È un lavoro lungo, capillare... e allora che lo Stato stabilizzi ed assuma più personale, per merito ovviamente, che si dedichi a questo compito. Avrà un costo per il personale che sia Guardia di Finanza o altra figura professionale (pregherei senza conflitti di interessi), ma poi salterebbero fuori davvero gli altarini che ci sono sotto, perché se ci sono i "bastardi", è perché qualcuno glielo permette, no? Ho fatto una ricerca e ho notato che più o meno si sa quanti sono i falsi invalidi in Italia, continua la lotta, ma se da una parte ne vengono smascherati una buona parte, dall'altra la spesa per le false invalidità continua a crescere. Trovo che ci sia qualcosa che non quadra. Voi che dite? E poi, in questo caos, ci sono persone veramente invalide che hanno difficoltà enormi per ottenere quel che gli spetta di diritto, dal sostentamento economico ai servizi (assenti o malandati). E gli invalidi civili? molti non sanno chi sia "l'invalido civile", magari ne avete sentito parlare, ma non vi tocca direttamente e quindi, magari, non avete approfondito. Anche tra gli invalidi civili ci sono quelli falsi, ma questo è ovvio no? se ci sono tra gli invalidi "in senso generico", ce ne saranno tanti anche tra quelli civili. La differenza qual è però? ve la dico io: alcune delle patologie, scientificamente riconosciute come limitanti, che non permettono alla persona di lavorare, come ad esempio accade per gli invalidi psichici (riconosciuti con miriadi di esami e documentazioni), sono praticamente abbandonati a se stessi. Secondo voi, è possibile che se una persona ha il 73 per cento di invalidità civile, lo Stato gli dia 279,47 euro mensili? come può una persona con un 73% di invalidità e con l'impossibilità, spesso sia psichica che fisica, vivere con 279,47 euro al mese? lo sapevate questo? Poi dovrebbero esserci programmi di inserimento lavorativo facilitato... dovrebbero. Primo perché i Comuni non hanno i fondi, spesso (o fanno finta di non averli in certi casi) per mettere in atto seriamente questi programmi. Secondo, perché sapete, pensando che sia possibile vivere con una certa cifra, se anche la persona trovasse un lavoretto che gli è possibile fare, inserito in un contesto protetto, con tutti i diritti che dovrebbero spettare a una persona con patologia, non potrebbe comunque superare un limite di reddito di 4.800,38 euro lordi l'anno. Perché mi pare ovvio no? con 4.800,38 euro lordi l'anno, una persona può vivere dignitosamente!!! (e tenete conto appunto, in ogni caso, della precedente premessa). Tutto ciò, ed è solo il primo di miriadi di argomenti che si potrebbero trattare, è FUORI LEGGE. Si. È proprio fuori legge. Perché se ogni legge approvata dai governi deve rispettare i principi costituzionali, beh... non mi pare che questa condizione garantisca i diritti fondamentali che riguardano salute, lavoro e dignità.

martedì 1 ottobre 2013

"Siamo quelli che..."



Siamo quelli che ... si... hanno bisogno di lavorare per... vivere dignitosamente.

Siamo quelli che hanno bisogno di sperare, sognare, realizzare.

Siamo quelli che hanno bisogno di essere ascoltati, siamo quelli che vivono giorno per giorno, sognando di vivere sapendo per certo che la fatica, in futuro, sarà ripagata.

Siamo quelli che hanno nel sangue arte, inventiva e allegria, siamo quelli che "se davvero lo facessero fare a noi il Paese", pian piano si risolverebbe tutto.

Siamo quelli che ascoltano il tg con interesse; siamo quelli che ascoltano il tg con interesse e poi cambiano canale perché non ne possono più.

Siamo quelli che la sera, accoccolati ai nostri cari, continuano a sperare, a credere nella nostra capacità di essere forti, con gli occhi a volte lucidi, perché abbiamo bisogno di ridere.