Il mondo è
pieno di dolore, è un dato di fatto. Vediamo tante cose brutte, ne
siamo a conoscenza. Si parla di guerre e vittime di conflitti,
povertà e malattie; sappiamo che esistono giochi di potere, anche se
non sapremo mai in realtà in cosa consistano. Ci sono estremi ed
estremismi, violenze di ogni tipo.
I più
fortunati di noi, esseri umani, vivono in paesi dove – al di la' di
tutto – si può camminare per la strada senza il timore che a un
certo punto una sirena dia l'allarme perché sta per arrivare un
missile; i più fortunati di noi hanno una casa, cibo, acqua,
medicine.
Il dolore
però... è talmente tanto diversificato e parte dell'umana natura
che a volte ci fa perdere la bussola, ci sentiamo persi,
disorientati, ci viene l'angoscia, ci viene da piangere. Anche se
abbiamo una casa, anche se abbiamo il privilegio – perché ora lo è
– di avere un lavoro.
Le storie
degli individui sono tanto diverse e complicate, che non basterebbero
sette miliardi di righe per descriverle.
Anoressici,
bulimici, gente che muore di fame e malati di obesità. Ipocondriaci,
persone con medi problemi di salute, persone con gravi problemi e
persone che "non fa molto la differenza" se hanno problemi
lievi o gravi, perché basta un'influenza per morire. C'è persino
l'autodistruzione; e la distruzione, la punta di coltello dalle mille
sfaccettature, che la genera.
Queste mie
parole, vi giuro, non sono fatte per deprimervi, anzi. Credo che la
consapevolezza riguardo a ciò che ci circonda possa aiutare, ma non
sto dicendo "se soffri pensa a chi è in guerra", il
concetto non è principalmente questo.
Certo che
dobbiamo essere consapevoli di essere fortunati rispetto a molte
altre persone, però soffriamo comunque, chi più e chi meno, chi
ogni giorno e chi di tanto in tanto e anche se fuori dalla finestra
non c'è una guerra in atto. Sarebbe ipocrita dire il contrario no?
Le preoccupazioni, lo stress, le paure, ci sono. Ognuno di noi le
affronta in modo diverso, ma comunque esistono.
Tante volte
penso "non ne vale la pena di star male per questo o quello"
ed è vero perché sapete, credo che ci sia talmente tanto caos
intorno a noi che almeno per quello che possiamo dovremmo lasciar
perdere, passare oltre.
I più
fortunati di noi hanno sempre avuto una vita tranquilla e magari
hanno sentito il dolore, ma un dolore diverso, più lieve; quello
però è il dolore che hanno conosciuto, dunque in ogni caso gli farà
male.
Il punto è
che è normale sentire sofferenza, di qualsiasi natura sia, ma ciò
che più importa è essere consapevoli che siamo noi a doverla
combattere, affrontare, risolvere, dentro di noi e, dunque, fuori.
Vale per il singolo individuo ma pensate, se ogni essere umano avesse
davvero piena coscienza di se - è un'utopia lo so - il caos non
esisterebbe; se ogni essere umano dovesse risolvere il proprio dolore
interiore, non ci sarebbero conflitti, ne litigi, ne guerre. Il
dolore porta dolore.
Almeno
coloro che possono, questo è il punto di tutto questo discorso
teoricamente senza fine... almeno chi può, non molli la presa. E'
una cosa che dico spesso, perché ci tengo. Siate scalatori ed
assicurate la vostra anima alla fune, fatelo per voi stessi e per
coloro che amate. E non preoccupatevi se ogni tanto vi viene da
piangere; piangete, perché le lacrime esistono per un motivo e se
qualcuno che amate piange e vi sembra non ci sia un reale motivo, non
ditele "ma non c'è motivo, perché piangi?"; avvicinatevi,
abbraciate la persona a cui tenete e fatela distrarre, fatela ridere.
Amatela. E vi prego, se invece il dolore è troppo forte, non
riuscite più a sopportarlo, prende il sopravvento sulle vostre
forze, se avete bisogno di aiuto...cercatelo, lasciatevi salvare.
Tutto
rinasce, tutto e tutti possono rinascere.
E' quasi un
dovere, per noi che siamo i più fortunati, quello di non mollare, di
rispettare noi stessi e ciò che abbiamo attorno, le persone che
amiamo e le nostre fortune; ed è giusto – non di meno -
rispettare coloro che per rinascere avranno un percorso più
difficoltoso del nostro. I problemi possono essere tanti e molto
diversi tra loro, ma finché saprete affrontare il dolore di petto,
finché resterete in sicurezza, attaccati saldamente alla fune della
vostra anima, potrete avere la possibilità di risolvere i problemi,
di eliminare ciò che vi affligge. Se vi lasciate andare si, lì è
finita.
La felicità
esiste, credetemi e... non confondetela con una chissà quale
perfezione.
Nel mondo in
cui viviamo è praticamente impossibile avere una vita senza una
preoccupazione, un momento buio o simili, ma questo non significa che
non siate felici o che non possiate esserlo. Allora guardatevi
attorno, guardatevi allo specchio, assicurate la fune e scalate con
decisione il sentiero verso la vostra felicità.
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