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mercoledì 16 novembre 2022

Anima calma

 

immagine astratta, colori, rosso, giallo, albero, polmoni, radici, nuvole, cosmo

S'incendia senza bruciare, cammina.
E a volte brucia senza fiamma, se cade.
Rosa rossa e nera, si trattiene
con muse di foglie e radici.
È grotte che si fanno strada
tra la testa e il cuore,
fino agli antri più profondi,
tra i capelli e la pancia,
tra le costole e la punta dei piedi.
È gli occhi verso nuvole
arancio nere, bianche luminose
e grigie, accese, accecanti e buie.
È braccia che si muovono negli elementi,
anima inquieta nella pace,
tempo scandito da pezzi di cementi.
È la forza della luce del tutto
e la gravità che la inghiotte senza pietà.
È il senso, il non senso e la verità.

domenica 10 agosto 2014

Assicuratevi alla fune


Il mondo è pieno di dolore, è un dato di fatto. Vediamo tante cose brutte, ne siamo a conoscenza. Si parla di guerre e vittime di conflitti, povertà e malattie; sappiamo che esistono giochi di potere, anche se non sapremo mai in realtà in cosa consistano. Ci sono estremi ed estremismi, violenze di ogni tipo.

I più fortunati di noi, esseri umani, vivono in paesi dove – al di la' di tutto – si può camminare per la strada senza il timore che a un certo punto una sirena dia l'allarme perché sta per arrivare un missile; i più fortunati di noi hanno una casa, cibo, acqua, medicine.

Il dolore però... è talmente tanto diversificato e parte dell'umana natura che a volte ci fa perdere la bussola, ci sentiamo persi, disorientati, ci viene l'angoscia, ci viene da piangere. Anche se abbiamo una casa, anche se abbiamo il privilegio – perché ora lo è – di avere un lavoro.

Le storie degli individui sono tanto diverse e complicate, che non basterebbero sette miliardi di righe per descriverle.

Anoressici, bulimici, gente che muore di fame e malati di obesità. Ipocondriaci, persone con medi problemi di salute, persone con gravi problemi e persone che "non fa molto la differenza" se hanno problemi lievi o gravi, perché basta un'influenza per morire. C'è persino l'autodistruzione; e la distruzione, la punta di coltello dalle mille sfaccettature, che la genera.

Queste mie parole, vi giuro, non sono fatte per deprimervi, anzi. Credo che la consapevolezza riguardo a ciò che ci circonda possa aiutare, ma non sto dicendo "se soffri pensa a chi è in guerra", il concetto non è principalmente questo.

Certo che dobbiamo essere consapevoli di essere fortunati rispetto a molte altre persone, però soffriamo comunque, chi più e chi meno, chi ogni giorno e chi di tanto in tanto e anche se fuori dalla finestra non c'è una guerra in atto. Sarebbe ipocrita dire il contrario no? Le preoccupazioni, lo stress, le paure, ci sono. Ognuno di noi le affronta in modo diverso, ma comunque esistono.

Tante volte penso "non ne vale la pena di star male per questo o quello" ed è vero perché sapete, credo che ci sia talmente tanto caos intorno a noi che almeno per quello che possiamo dovremmo lasciar perdere, passare oltre.

I più fortunati di noi hanno sempre avuto una vita tranquilla e magari hanno sentito il dolore, ma un dolore diverso, più lieve; quello però è il dolore che hanno conosciuto, dunque in ogni caso gli farà male.

Il punto è che è normale sentire sofferenza, di qualsiasi natura sia, ma ciò che più importa è essere consapevoli che siamo noi a doverla combattere, affrontare, risolvere, dentro di noi e, dunque, fuori. Vale per il singolo individuo ma pensate, se ogni essere umano avesse davvero piena coscienza di se - è un'utopia lo so - il caos non esisterebbe; se ogni essere umano dovesse risolvere il proprio dolore interiore, non ci sarebbero conflitti, ne litigi, ne guerre. Il dolore porta dolore.

Almeno coloro che possono, questo è il punto di tutto questo discorso teoricamente senza fine... almeno chi può, non molli la presa. E' una cosa che dico spesso, perché ci tengo. Siate scalatori ed assicurate la vostra anima alla fune, fatelo per voi stessi e per coloro che amate. E non preoccupatevi se ogni tanto vi viene da piangere; piangete, perché le lacrime esistono per un motivo e se qualcuno che amate piange e vi sembra non ci sia un reale motivo, non ditele "ma non c'è motivo, perché piangi?"; avvicinatevi, abbraciate la persona a cui tenete e fatela distrarre, fatela ridere. Amatela. E vi prego, se invece il dolore è troppo forte, non riuscite più a sopportarlo, prende il sopravvento sulle vostre forze, se avete bisogno di aiuto...cercatelo, lasciatevi salvare.

Tutto rinasce, tutto e tutti possono rinascere.

E' quasi un dovere, per noi che siamo i più fortunati, quello di non mollare, di rispettare noi stessi e ciò che abbiamo attorno, le persone che amiamo e le nostre fortune; ed è giusto – non di meno - rispettare coloro che per rinascere avranno un percorso più difficoltoso del nostro. I problemi possono essere tanti e molto diversi tra loro, ma finché saprete affrontare il dolore di petto, finché resterete in sicurezza, attaccati saldamente alla fune della vostra anima, potrete avere la possibilità di risolvere i problemi, di eliminare ciò che vi affligge. Se vi lasciate andare si, lì è finita.

La felicità esiste, credetemi e... non confondetela con una chissà quale perfezione.
Nel mondo in cui viviamo è praticamente impossibile avere una vita senza una preoccupazione, un momento buio o simili, ma questo non significa che non siate felici o che non possiate esserlo. Allora guardatevi attorno, guardatevi allo specchio, assicurate la fune e scalate con decisione il sentiero verso la vostra felicità.

martedì 26 marzo 2013

Immagine

Immagine - Il cammino - Lara Aversano

Immagine. "Ordinare il visibile, organizzare l'esperienza".* Immagine: un pesco fiorito di fronte ai nostri occhi e un bimbo che lo accarezza incuriosito e ... immagine di un pesco fiorito di fronte a noi e di un bimbo che lo accarezza incuriosito mentre intorno ancora c'è il gelo e la primavera giunta ancora non è. Immagine: della primavera che è teorica e ritardataria e... immagine di questa primavera meravigliosa che poi esploderà nei colori e negli starnuti. Blu, verde, rosso e giallo. I colori. E gli starnuti. Immagine di un oggetto, di un fiore. Immagine rapita di uno scatto fotografico, immagine rapita di uno scatto e basta. Immagine di un pensiero, immagine dell'idea, immagine di un'Idea. Immagine del futuro che speriamo. Immagine del futuro, concreto, per cui lottiamo. Immagine dell'aurea. L'ho vista a volte. Sono tutte diverse. Imagine. Eccelsa canzone. Immagine della natura. Immagine di un bambino paffuto e meraviglioso. Immagine di un bambino magro, scarnito, affamato, malato, altrettanto meraviglioso, da salvare. Immagine di un problema in testa. Immagine di un problema che c'è, da risolvere. Immagine delle preoccupazioni, immagine delle risoluzioni e.... risoluzioni e punto. Punto. Immagine del punto. Immagine dei Punti. Ogni punto ha il suo perché. Immagine di un sentimento. Immagine portata alla vita, da dentro a fuori. Immagine di un dipinto, di una poesia, di una melodia, di una parola. Il vestito dell'immagine e la nudità dell'immagine. Immagine di volti che non si capisce perché siano così convinti e si vorrebbe lo fossero meno. Immagine di volti che nella speranza hanno la forza e loro si, prima o poi ce la faranno a far cambiare faccia a quelli là. Immagine di un mondo intero, di un'universo sconfinato, di un posto meraviglioso e di un posto contaminato. Anche quello da salvare. Immagine del tempo. Immagine astratta, immagine concreta, immagine che creo io e che crei tu. L'immagine che guardo, quella che vedo, quella che guardi e vedi tu. Immagine: del viso meraviglioso delle persone che amo e immagine meravigliosa delle persone che ami tu. Questo è un dialogo. Immagine, sottile, piena, abbondante, colorata, grigiastra, di genere, di senso, senza senso, nonsense e ancora di più. Dimmi cos'è l'immagine, per te. I miei occhi, i tuoi, quelli di tutti.  Lo sguardo fisico, interiore, della mente, dello spirito. L'unicità. Di ogni singola immagine.

*cit. Jules Régis Debray

giovedì 10 marzo 2011

Ora. Basta.


Lontano dal fumo di sigaretta,
dai polmoni anneriti dalla frenesia.
Lontano dalle visioni grottesche
di sorrisi orridamente sporchi.
Lontano dall'ingiustizia,
capillare e disastrosa.
Lontano dai greggi,
dagli eroi falsi,
dalla povertà di cuore.
Lontano dal bisbiglio malvagio
di spiriti senz'anima.
Lontano, lontano da ogni male.

Coccolami, mio pensare,
coccolami, mia parola;
come ora, sempre:
cammina quando cammino,
riposa quando riposo,
proteggimi ed io ti proteggerò;
come ora, sempre:
note di parole e parole di note,
colori come vita,
contro la morte grigia.

Lontano dal torpore,
la verità è tutt'altra;
i miei racconti nuocerebbero
anche al loro cuore spento.

La mia anima s'allaccia al Sole
ogni mattina al risveglio,
s'appiglia alla Luna,
ogni sera prima del sonno,
si svela e si rivela,
con l'alba e col tramonto.

Possibile che il mondo
non voglia godere della vita?