El coche - Rinaldo Donati |
"Some
say that we're reckless./ They say we're much too young./ Tell us to
stop before we've begun./ We've got to hold out till graduation./ Try
to hang on Maxine." Questi versi sono tratti da "Maxine",
un prezzo di Donald Fagen, dall'album "The Nightfly"
(1982). "Alcuni ci dicono che siamo spericolati, dicono che
siamo troppo giovani. Ci dicono di fermarci ancor prima d'avere
iniziato. (Che) Dobbiamo aspettare fino alla laurea. Provo ad
aggrapparmi a Maxine." Questo tratto di "Maxine" è la
prima cosa che salta all'occhio sul sito www.maxine.it
di Rinaldo
Donati,
fotografo
e musicista,
che tra poco, qui sotto, potrete conoscere un po' di più. L'album di
Fagen era un concept album autobiografico, in cui sostanzialmente lui
ripercorreva la sua giovinezza e Maxine, il suo primo amore, è
raccontata nel pezzo per come allora vedevano il mondo, con nostalgia
e probabilmente con gratitudine perché quelli erano gli anni della
scoperta, dello stupore, della meraviglia per il mondo e della
curiosità nei confronti della vita e del mondo stesso. Per Donati il
nome "Maxine" è diventato simbolo della propria visione
della vita. Nel parlarne, Donati esprime un'intepretazione del pezzo
e di come lo ha vissuto. "E' come il piccolo principe [...].
I bambini sono la luce del futuro, per essere così prossimi al
massimo livello di creatività per il quale un legnetto diventa una
vera astronave, quindi Maxine è la mia isola, non di separazione ma
di salvezza." Le
migliori parole per farvi capire chi è Rinaldo Donati, sono proprio
le sue perché "entrare nelle sfumature e nei chiaroscuri è il
senso della sua vita" e la cosa va oltre la fotografia, oltre la
musica, poiché oltre è la sua visione, uno stile di vita, appunto.
"Sono un uomo in viaggio che esprime un ideale di bellezza
attraverso la musica e le arti visive" dice Donati e si descrive
come "un compositore e un fotografo". "L'uno vive
nell'altro. [...] Sono attratto dagli spazi ampi, dalle forme
seducenti e dai volti che, come gli oggetti che ci guardano, vivono
sul confine misterioso fra realtà e immaginazione. Così quello che
vedo e sento diventano una cosa sola, musica e immagine. L'una
contiene sempre l'altra. Amo la musica dal linguaggio complesso e un
certo tipo di musica pop, ma mi entusiasmo per lo stridore di una
locomotiva di inizio secolo." Il progetto fotografico e quello
musicale si uniscono nel live. Simple,
il suo progetto
musicale/d'arte visiva
e i musicisti che con Donati prendono parte al progetto, suonano con
lui improvvisando – perlopiù – una colonna sonora per le
immagini che vengono proiettate in ordine casuale sugli schermi.
L'invito al pubblico è quello di provare a farsi trascinare, nella
musica e nelle immagini, perché in ogni sequenza, in ogni
fotografia, in ogni accostamento, c'è una storia da poter
immaginare. Personalmente ho avuto la fortuna di poter visitare la
mostra fotografica in contemporanea alla performance musicale e
d'arte visiva del progetto Simple, dunque in quel caso la mostra è
stata visitabile durante, prima o dopo il live stesso. La mostra
fotografica appunto, si chiama "Grace
Roule Hot"
ed è allestita in una piccola roulotte, simbolo del viaggio. La
liaison linguistica fa intendere la volontà di guardarsi attorno, di
guardare il mondo e osservare, le grandi cose e i piccoli dettagli,
la Grazia della Bellezza. Il calore della vita e della vitalità
fanno da contorno a questa visione alla quale il visitatore può
approcciarsi attraverso microfotografie e lenti speciali per
osservarle. Non posso aggiungere altro, se non proporvi la nostra
chiacchierata e presentarvi di conseguenza la visione artistica di
Rinaldo Donati. Dunque, buona lettura...
Mi pare di aver compreso
- visione che adoro - che sono più le immagini a catturare te,
piuttosto che tu a catturare le immagini... giusto?
Cachinho - Rinaldo Donati |
"Le
foto più belle sono quelle nel ricordo degli occhi, così come la
musica più alta non è quella incisa nei dischi ma è quella che
volteggia nell’aria. Così le immagini si colgono nell’incontro
casuale, all’incrocio di una via, uno sguardo, sono loro che
decidono di concedersi mentre le cerchiamo per fermarle. Adoro
scattare foto con il grand’angolo dove tutto è convesso, spaziale
come in un grande abbraccio al mondo, ma per una questione metrica
significa addossarsi molto al soggetto invadendo il suo spazio
privato e può diventare complicato, quasi aggressivo, come un furto.
Con un teleobiettivo, da lontano, è molto più semplice ma non c’è
prospettiva quindi non l’ho mai usato. A volte mi diverto a
scattare foto molto ravvicinate fra la gente, per strada e succede
che, per come le persone stesse si muovono, si compongono il
movimento, la luce e gli spazi. Le foto progettate, luci, riflessi e
posture non mi interessano... così come quelle che ritraggono la
realtà esattamente com’è : per quella ho già i miei occhi …
cerco la meraviglia."
Nativa - Rinaldo Donati |
Cos'è
per te la Bellezza? E cos'è Poesia?
"Entrambe sono gratitudine, come senso di appartenenza al mondo, una forma di dovere."
"Entrambe sono gratitudine, come senso di appartenenza al mondo, una forma di dovere."
Ti
capita mai di sentire, dentro di te, le fotografie che scatti o la
musica che crei, come se vivessero di vita propria? hai mai questa
sensazione nel rivedere le immagini o nel sentire la musica che tu e
i tuoi musicisti state improvvisando? O per tentare di esprimermi al
meglio: essendo il tuo un progetto che comprende diverse arti,
musica, fotografia che diventa ed implica nella performance l'arte visiva... come senti tutte queste cose? ti perdi tu stesso in quel
viaggio ogni volta?
Il granchio |
"La
musica e le immagini vivono sempre di vita propria ancor di più
quando non sono preordinate o non esiste il controllo .. sono un po’
come la vita che decide per ognuno di noi e tutto è sempre perfetto
anche quando stride. Non è così semplice perdersi perché per
riuscirci bisognerebbe aver raggiunto una meta molto alta, di
simbiosi fra suono e non pensiero… percorriamo una strada. Per il
pubblico può essere più semplice rispetto a noi che siamo
nell’azione del suono; il pubblico può abbandonarsi ai simboli e
appunto al gioco creativo dei suoni."
Mentre
suoni, sei realmente consapevole di quel che sarà? non a livello
pratico di quel che stai facendo ovviamente, ma a livello sensoriale,
di percezione tua e del pubblico e... le immagini, alle quali tu
stesso ogni volta ti approcci in modo diverso in qualche modo, a
seconda della casualità in cui sono proiettate (e i tuoi musicisti
con te)... immagino tu le senta e le viva in modo diverso rispetto a
quando le hai scattate... è così?
Tremzinho - Rinaldo Donati |
"C’è
un software appositamente progettato che invia le immagini in
sequenze casuali ai proiettori, quindi ogni volta si “scrivono”
storie diverse che noi stessi attraversiamo con la musica, cercando
un equilibrio nel quale la musica possa diventare colonna sonora e le
immagini colonna visiva della musica."
Quando vedi un paesaggio, un dettaglio, un volto, una scena di vita... avrai certamente delle sensazioni, emozioni che ti spingono a scegliere di scattare proprio in quel momento e in quel luogo. Pensi mai, una volta fatte o visualizzate le immagini, cosa potrebbero evocare - a livello sensoriale e/o emotivo - per le persone?
Bonde boy - Rinaldo Donati |
"Si,
mi capita di pensare cosa potrebbero evocare quando le rivedo io
stesso e scopro cosa evocano in me. Ho vissuto per tanto tempo
lontano dal mondo reale, immerso nella musica, in un modo solitario
ed immaginario, quindi la fotografia è arrivata quando potevo
comprendere il senso di vivere nel presente, nel “qui e ora”.
Scattavo le foto poi le riguardavo di notte per scoprire di far parte
di quell’universo di persone, di essere per quelle strade. Non
sarebbe mai avvenuto con foto “realistiche” ma con questi scatti
alterati ho trovato nelle immagini la traduzione visiva di ciò che
nel mio immaginario vedevo con la musica quindi, oggi, i due aspetti
si fondono. Non ho preoccupazioni intellettuali, mi basta fotografare
la vita semplice, le forme, gli oggetti, frammenti di vite non
vissute, riverberi da viaggi immaginati e credo che altre persone
potranno sentirsi attratte da questa traduzione se troveranno aspetti
che li riguardano, così come capita nel condividere la musica."
Come
spieghi durante le performance Simple e anche sul tuo sito, le
immagini non sono modificate nei colori o nelle forme facendo uso di
software, bensì sono utilizzati filtri e "white setting".
Ci spieghi meglio questo aspetto? ad esempio, usi filtri "manuali"
sulla macchina o filtri digitali? e riguardo al bilanciamento del
bianco, lo fai attraverso strumenti digitali appunto o - per così
dire - da artigiano?
Sombras - Rinaldo Donati |
"Posso
spiegarlo … ma non proprio svelarlo! Così come un pianoforte è
accordato nel sistema temperato, la macchina fotografica chiede
parametri di bianco per restituire i colori di tutta la gamma
cromatica. I miei scatti nascono nella combinazione di filtri e
riferimenti “white/bianco” completamente fasulli. Questi
riferimenti sono passe-partout - chiavi diverse del bianco - né avrò
costruiti una cinquantina ma ad oggi me né funzionano una mezza
dozzina e portano la macchina ad avere buchi cromatici. Questo fa si
che, per strada, prima di uno scatto, in combinazione con la luce e
il “senso” del luogo io indirizzi la macchina verso “tonalità
relative”. Bronzo, gamma degli arancioni, verde bianco, argenti,
pirite .. in combinazione con lenti fortemente convesse ne esce un
mondo parallelo che mi affascina. Quelli sono i negativi, nessun edit
dopo lo scatto."
Nella
sezione dedicata proprio ad alcune delle tue immagini, appare
evidente la scritta "The truth is out there", dunque "La
verità è là fuori". Anche questa frase, come spesso accade
nelle espressioni artistiche, è interpretabile in diversi modi, un
po' come il viaggio che tu proponi con i Simple. Cosa però, vorresti
trasmettere tu con questa frase?
Indian Love Call - Rinaldo Donati |
"Credo
che il senso ultimo stia sempre nascosto dietro le cose. Il viaggio
da soli in luoghi sconosciuti è l’occasione perfetta per
osservarci ed osservare dunque il cambiamento. La nostra crescita, la
nostra libertà... sono in mezzo alla gente, fuori per le strade."
Come è nato il nome "Simple" per il progetto musicale e visivo che proponi con i tuoi musicisti?
Lou - Rinaldo Donati |
"Simple è un occasione per giocare, un “luogo”, anche per il pubblico per entrare nel proprio spazio creativo. Nella creatività c’è il senso dell’uomo e non sta nella chitarra o nella scatola di colori in sè, bensì è un attitudine da coltivare fermando il turbine dei pensieri, così come un bambino trasforma un legnetto in un astronave." La musica da sola sembra non bastare più, oggi siamo accellerati, la mente si distrae e diventa impossibile dedicare un’ora di silenzio solo per ascoltarla. Le immagini... ci riempiamo gli occhi negli schermi. Le due, insieme, possono avvolgerci e trascinarci, sta a noi lasciarci andare. Riguardo al momento di scelta del nome, beh... era notte e rientravo da un viaggio solitario in Messico con una macchina fotografica. Avevo rimesso “Chavez Ravine” di Ry Cooder e “Mulholland Falls” di Dave Grusin, che erano state la “colonna sonora” di quei giorni e rivedevo le foto che il computer inviava sullo schermo. La sequenza casuale delle immagini e del suono, mi fece rendere conto che nasceva una storia, così ho provato con altre musiche e foto di altre latitudini, altre vite, altri colori. Senza volere, mi sono accorto di come nel senso si costruissero nuove narrazioni. Un esempio? Un bimbo con lo sguardo severo, una donna che ride sguaiata, un pescespada in una pescheria, una bici caduta … ognuno ha la sua storia anche se gli scatti vengono da diverse parti del mondo. Simple è un termine che per me significa... "voglio fermare il flusso di pensiero? è semplice (simple), dovrò entrare nel mio spazio creativo, in questo caso la narrazione, il viaggio."
Spiega
a chi non ha ancora avuto la fortuna di assistere alla tua meravigliosa mostra fotografica, in
cosa contiste, in sostanza, la visione di queste microimmagini e il
perché, anche, di questa scelta, di questa visione.
"Grace Roule Hot, è una "mobile microphoto exhibition"
(esposizione mobile di microfotografie, ndr). Pensavo a quanti uomini
hanno messo la loro vita in una valigia andandosene dall’altra
parte del mondo. Se volessi scoprire chi sono, nella mia metterei
delle piccole foto e la musica che amo. La roulotte è una casa e
molti si avvicinano ad essa con pudore, come fosse la camera da letto
dei genitori. E' un mezzo "per andare", quindi,
metaforicamente, il viaggio, la vita, sono in corso. La musica, che
amo, è un filo nell’aria. Le lenti di ingrandimento sono la chiave
dell’esposizione perché inducono gli ospiti al gioco, quindi ciò
che colgono è nella loro creatività, nella leggerezza e nel non
giudizio. Ho visto occhi meno colorati di fronte a foto giganti
guardate da dieci metri. Avrai notato che su Grace c’è un libretto
per le firme di chi passa di li: è fatto con carta da lucido, da
disegno tecnico. Una firma, un commento, le frasi, traspaiono e si
intravedono anche nelle pagine seguenti facendolo diventare un mondo
trasparente di energia grafica e di “segni”. Osservo come ci
alterniamo nella ricerca del nostro territorio o ci mischiamo come
acqua scrivendo fra le firme degli altri."
Quanto
è importante per te la dimensione del gioco? quanto è importante la
meraviglia?
"Il gioco è la forma più alta di creatività, di concentrazione assoluta, di presenza nel qui e ora. E’ la freccia che scocca, la curva perfetta, il boomerang che ritorna è l’acqua di Marzo. La meraviglia? è l’anima del gioco, "la meraviglia si grida e si tace" (cit. Claudio Sanfilippo "La Meraviglia")."
"Il Cinema è una meravigliosa forma di raccontare storie, ma di fronte ad un film lo spettatore rimane passivo, reagisce a ciò che riceve ma senza creare un percorso attivo e personale (dipende poi dall'immaginazione che una persona ha... aggiungo io - ndr). Pittura e scultura .. sinceramente non saprei."
"Il gioco è la forma più alta di creatività, di concentrazione assoluta, di presenza nel qui e ora. E’ la freccia che scocca, la curva perfetta, il boomerang che ritorna è l’acqua di Marzo. La meraviglia? è l’anima del gioco, "la meraviglia si grida e si tace" (cit. Claudio Sanfilippo "La Meraviglia")."
Mi
chiedo anche quanto, in un artista come te, siano importanti o meno,
le altre discipline artistiche. Cinema, pittura, scultura... anche
perché la mia sensazione è che questo progetto, consapevolmente o
meno, comprenda un po' anche di queste arti. Tu che lo proponi come
la vedi?
"Il Cinema è una meravigliosa forma di raccontare storie, ma di fronte ad un film lo spettatore rimane passivo, reagisce a ciò che riceve ma senza creare un percorso attivo e personale (dipende poi dall'immaginazione che una persona ha... aggiungo io - ndr). Pittura e scultura .. sinceramente non saprei."
Orologio - Rinaldo Donati |
Navio na baia - Rinaldo Donati |
Cosa ami di più della vita e cosa di più del mondo?
"L’immaginazione."
Danny Car - Rinaldo Donati |
Se tu dovessi dare un colore e una nota a te stesso e alla tua arte, quali sceglieresti?
"Viola
e Rosso Cardinale: sacro e profano. Una nota...? Re bemolle maggiore
7, che è parente del Fa minore."
Beh, non posso far altro che ringraziare Rinaldo Donati per questa interessante chiacchierata ed invitarvi a visitare i link sotto riportati e naturalmente, se ne avete occasione, vi consiglio vivamente di andare alla sua mostra fotografica e/o ad assistere alla performance del progetto Simple.
Beh, non posso far altro che ringraziare Rinaldo Donati per questa interessante chiacchierata ed invitarvi a visitare i link sotto riportati e naturalmente, se ne avete occasione, vi consiglio vivamente di andare alla sua mostra fotografica e/o ad assistere alla performance del progetto Simple.
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