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mercoledì 13 marzo 2019

La storia del cinema (parte 7): il musical e la commedia fino al non-sense dei fratelli Marx



L’ultima volta che ho trattato della storia del cinema eravamo rimasti intorno agli anni trenta. Alla parte 6 di una rubrica lasciata ferma per un po’. Bene, allora riprendiamo. L’ultima cosa di cui avevo scritto riguardava Hawks, il padre di Scarface (1932). 

Frank Capra
Più o meno nello stesso periodo, a pellicole come questo spettacolare film, si affiancavano produzioni più commerciali, commedie e tanti musical; il che in America fu sinonimo di sempre maggior impegno nella realizzazione di scenografie elaboratissime, scintillanti, davanti alle quali si esibivano ballerini, cantanti e attori del genere. Fu Frank Capra il maggior esponente della commedia e del dramma sentimentale degli anni Trenta in America. Le sue commedie di costume trattavano aspetti della quotidianità con particolare sensibilità e gusto e questo lo rese un autore apprezzato anche all’estero. Se da una parte il genere era limitato dalla forma, il suo stile scorrevole, l’umorismo sottile e in generale il modo in cui i fatti erano trattati, davano allo stesso la possibilità di arrivare ad un pubblico ampio, dalle persone comuni ai critici. Andando avanti nelle produzioni, toccò argomenti anche più riflessivi, sempre al passo con la regola dell’insegnare divertendo. La sua ispirazione però era costituita principalmente dai fatti storici di quel tempo e si esaurì con l’esaurirsi delle conquiste sociali e con lo sciogliersi di stimoli ideali che erano quotidianità nell’America del Presidente Roosevelt. Dalla fine degli anni Venti e per tutto il decennio degli anni Trenta, dunque, il Musical si evolve e diviene un genere di riferimento per le persone che hanno un profondo bisogno di evasione.

Ginger e Fred
Dopo Frank Capra i più grandi furono Florenz Ziegfield, che fu un maestro anche per gli autori degli anni successivi e i più noti Fred Astaire e Ginger Rogers che con i loro film sono certamente i più ricordati tuttora per le meravigliose scene di danza, create con precisione matematica visto il contesto cinematografico e con l’utilizzo di tecniche di movimento della cinecamera, velocissimi cambi di scenografie, angolazioni particolari scelte per sottolineare ogni dettaglio del ballo e la perfetta sincronia da video e suono. Ci fu poi un periodo di maggior staticità per il musical, durante gli anni Quaranta, ma negli anni Cinquanta il cinema del divertimento riprese ad essere molto popolare e diversi furono gli autori e le opere di successo.

Oltre al musical, un altro tipo di cinema commedia era quello dei fratelli Marx, ad esempio. La loro era una commedia sofisticata, che nasceva da spunti totalmente diversi, caratterizzati da un umorismo inconsueto per gli anni in cui erano. Le scene erano basate sull’assurdo, si impegnavano di grottesco. Le rigide regole del musical venivano qui smontate e non era la spettacolarità il fulcro dei film. I cardini erano l’ironia e la volontà di alterare la realtà e distorcere le regole della commedia che fino a quel momento erano state seguite con il musical. Il loro approccio era per certi versi molto simile a quello dei surrealisti e la successione di scene esilaranti e assurde si intrecciava alla volontà di creare una storia che potesse sostanzialmente unire i non – sense l’uno all’altro, capovolgendo la razionalità.