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domenica 27 dicembre 2020

Mezzosangue

angelo lupo ali

Sei nato pregno d'amore. Ti definisci demone, ma in te vedo ali da mezzosangue: per metà angelo e per metà umano, in qualche modo prigioniero di tumulti, ti liberi dalla ghigliottina degli imbecilli e non resti mai spettatore. Non c'è confine: fossi anche solo nel deserto, troveresti il modo di aiutare. Ti immagino tra le corsie, nelle stanze coi tuoi ragazzi, mentre cerchi di proteggerli più che puoi. Ti immagino mentre combatti, per farli sentire sicuri. Ti immagino la sera, dopo ore di lavoro massacranti, con una torcia in mano per individuare gli invisibili. Hai moltitudini complesse in te, come paragrafi di un testo che per tema ha miriadi di colori. Chiari, scuri, luminosi, cupi. Il tuo cuore elettrico dà scariche diverse, di pace e di caos, ma mai inquina. Vedo il tuo angelo, che fin da bambino ti sta accanto, sfiorarti la guancia quando sei stanco, mentre ti dice piano: "Riposa guerriero, l'alba è vicina".

A mio fratello Elvis

giovedì 6 febbraio 2014

Lenti all'ira


A volte gli esseri umani si perdono davvero in sciocchezze. Le nostre relazioni umane, il nostro grande amore, il dialogo con un genitore o con entrambi, i punti di vista diversi per così dire, nel parlare con  un fratello, una sorella, un amico o amica... Si, a volte ci perdiamo proprio in un bicchier d'acqua; da una cosa futile cominciamo ad alzare la voce e il tono offusca l'ascolto e così, non parlando, urlandoci addosso a vicenda, non ci ascoltiamo e non ci capiamo. E' ovvio, come potremmo riuscirci? E così sprechiamo un sacco di energie e perdiamo il buon umore, perché in quel continuo sbraitare reciproco, l'uno e l'altra non si sentono più, nasce la lite, il bisticcio o quel che è. Quando poi siamo nervosi ed affannati dall'ira che solo al vuoto conduce, ci è impossibile ragionare e su tre cose che diciamo due non hanno senso e facciamo solo danni. Perché umani, io mi chiedo, non riusciamo a domarci in momenti così assurdi? Personalmente a volte ci riesco e altre no e rifletto... Siamo così fragili, è così fragile la nostra imperfezione... Tanto che mi chiedo come sia possibile che ci siano esseri umani così convinti di se, che bramano chissà quale potere e poi, come tutti, non hanno pieno potere nemmeno su se stessi. "Lenti all'ira" dovremmo essere, questo insegna Dio, per chi crede... e Lui poi, lo mettiamo sempre in mezzo, come se non avesse già abbastanza dolore nel cuore vedendo quanto i suoi scellerati figli siano stati, fino ad ora, incapaci di gestire il proprio libero arbitrio con un minimo di senso. La cosa più folle di tutto questo è che, nonostante tutto e per fortuna, c'è ancora un'umanità che merita di essere chiamata tale... Forse troppo stressata, forse non ancora pronta ad essere sempre "lenta all'ira", ma comunque "Umana".

martedì 10 dicembre 2013

La giusta strada



Energia potente,
il colore fresco
del nostro nido.

Riflettiamo
sulle speranze,
creiamo
i nostri sogni.

Immagino ora,
Violette ed Iris,
campi dorati
e primavere.

sabato 16 marzo 2013

Impressioni: l'opera d'arte perfetta

Impressioni: l'opera d'arte perfetta - Il cammino - Lara Aversano

Frutti di luce, una visione di grazia. Persino lo scricchiolio del loro ciondolare mossi appena dall'aria è sinfonia e testimonianza d'Amore. I raggi primaverili che su di essi si posano, creando l'opera d'arte perfetta; quel punto in cui ogni frutto è attaccato con incredibile precisione al suo albero, io dico, è meraviglia. Le sfumature, le righe sottili dei rami, la forma d'ogni singola foglia, l'unicità di ogni elemento e la loro impeccabile consapevolezza. Un tronco forte: strano pensare che qualcuno possa ritenere stupido abbracciarlo. "L'uomo" che "da solo, non sa dirigere nemmeno il suo passo". Sarebbe tutto più semplice se l'umanità vedesse e con umiltà chinasse il capo, ascoltando i gentili consigli.

giovedì 1 novembre 2012

Le stelle e l'universo: tutto rinasce

 
Nell'immagine: due galassie che si fondono

I buchi neri, come sappiamo, sono gli elementi più misteriosi dell'universo. In realtà molte cose sono state scoperte dagli studiosi, ma il più delle cose, come d'altronde per il resto dell'universo, rimangono un mistero. Sappiamo che ci sono diverse tipologie di buchi neri e in generale, si sa che a un buco nero nulla può sfuggire. La sua forza gravitazionale è tanto forte che anche a miliardi di Km di distanza dal suo orizzonte degli eventi (il punto da cui nessun oggetto può fare ritorno poiché entra nella "spirale" del buco nero) gli oggetti vengono attirati inesorabilmente. Ci sono buchi neri che, per le loro caratteristiche, ci polverizzerebbero nell'immediato da distanze anche molto vaste se noi provassimo ad avvicinarci al loro interno ed altri che ci permetterebbero di arrivare all'orizzonte degli eventi, ma una volta raggiunto, l'effetto rotatorio, la gravità e il riscaldamento degli elementi, ci scioglierebbero di sicuro. Per dirne una e non più di una - anche perché questa non vuole essere certo una "lezione di fisica" o simili - esistono i così denominati "buchi neri stellari" o "buchi neri di massa stellare" che sostanzialmente, secondo gli studiosi, nascerebbero dal collasso gravitazionale di una stella massiccia (che dovrebbe essere grande come o più di venti soli, anche se per vari motivi gli scienziati ancora non sono certi di quanto dovrebbe essere la massa minima di una stella). Quando la stella esaurisce il suo "carburante", quindi gas d'ogni sorta, comincia a collassare su se stessa (ovviamente sto riportando in modo molto semplice ciò che ricordo a memoria; non sono certo una scienziata) per effetto della gravità. La stella continua a lottare per continuare ad esistere e ci sono miriadi di processi e fasi che la stella affronta in questa lotta. Alla fine... non muore davvero! si trasforma di continuo e in ultimo, l'oggetto esplode in una supernova che da vita a una nuova stella (o se vogliamo vederla in questa luce, la stella è sempre la stessa ed è come se rinascesse, come se tornasse bambina). In altri casi, a quanto mi sembra di aver capito, la stella collassata si trasforma in buco nero che, a seconda delle sue caratteristiche viene classificato in una certa tipologia e che può essere più o meno attivo a seconda degli elementi che lo circondano e di cui dunque può nutrirsi. Anche il buco nero ha una sua funzione certamente, anche se l'uomo ancora non è arrivato a capire tutto. Ce ne sono tantissimi, uno al centro di ogni galassia. Perché sto scrivendo tutto questo? semplicemente perché quando si viene a conoscenza di alcuni, solo alcuni, dei processi che fanno parte dell'universo, non solo si pensa a quanto siamo infinitesimali rispetto al tutto (che è alquanto ovvio) ma ... beh... è inevitabile pensare a quanto tutto questo, l'universo e tutti i suoi fenomeni, sia ... perfetto e ordinato, quanto tutto, ma proprio tutto, abbia un ben preciso senso. Anche nel caso la stella diventi buco nero, continua a vivere, anche se in un'altra forma. Pensiamo per esempio a quando due galassie si scontrano... prima o poi accade, perché guarda caso sono tutte in rotta di collisione, compresa la nostra, con un'altra galassia; quella più grande assorbe quella più piccola (noi verremo, tra circa cinque miliardi di anni si dice, assorbiti dalla galassia di Andromeda) dando vita a quello che in gergo scientifico viene chiamato "cannibalismo galattico" ma che a parer mio (dal punto di vista di una non scienziata, tra l'altro appassionata di poesia) è, sì, un evento "catastrofico" per l'impatto e le forze che ne derivano, ma da' comunque vita a un'altra galassia e dunque a qualcosa che, ancora una volta, è estremamente meraviglioso... Dove voglio arrivare? beh, sto scrivendo come sempre facendo susseguire tutte le cose che mi balzano in testa e forse a qualcuno sembrerò anche "disordinata", ma in realtà è semplice: io, da comunue mortale mi dico "no, non è possibile che tutta questa precisione sia casuale" e in effetti non lo è, tutto ha un motivo (nell'universo come nei processi naturali terrestri...) e quando gli studiosi raccontano di questa meraviglia o teorizzano che il nostro stesso sistema solare, in tutta la sua precisa perfezione, sia nato da un'esplosione galattica che, casualmente, ha dato modo alla terra di essere alla distanza giusta dal Sole e dalla Luna o... insomma... come può essere che la vita sia un caso? è opinabile ciò che dico, certo, è solo il mio punto di vista, ma personalmente ritengo impossibile che l'amore, in tutte le sue forme, e la natura, con tutta la potenza e la grandiosità che ne fa parte, possano aver preso vita da un semplice caso o che nell'universo, ciò che accade, sia dettato dallo stesso. Un caso che ha regole e processi, esplosioni che danno vita ad altri mondi, stelle e galassie che in realtà non muoiono mai... E i buchi neri, che sono così terribilmente potenti, ma che anche loro, come le cose negative della vita, hanno un preciso senso e danno vita a qualcosa d'altro. L'uomo continuerà sempre a chiedersi il perché di tante cose, anche le menti più brillanti, ma basta pensarci un po' su, per trovare alcune delle risposte. Credo, in fondo, che tutte le risposte siano già dentro di noi, nel nostro cuore e nella nostra anima. In fondo, siamo davvero, chimicamente fatti di... "polvere di stelle".

Lara Aversano

domenica 17 luglio 2011

L'attesa


Le mani che battono
su pelli scure,
tamburi destinati
alla danza rituale.
La velocità
e un'auto da corsa,
la strada che la inghiotte
col suo conducente.
Il sorriso spumeggiante,
infinitamente triste,
di una bambola in tv.
I garofani sul davanzale
stanno soffocando,
stanno per  morire.

Due farfalle si posano
sul viso stanco di un padre,
coccolano la sua pelle
ruvida e soddisfatta.
Pensa all'elica
del suo motoscafo,
di quando si sente in pace,
d'estate, ascoltando il sapore
delle spiagge al fiume.
Così la polvere, volatile,
appare luminosa.
Il tappeto si smuove
un poco col vento,
e il soffitto sembra
un sospiro infinito.
L'unghia rovinata,
nemmeno più gli fa male.

mercoledì 23 marzo 2011

Glaciale


L'angelo grida, ma non molla.

Nella brutalità, puntuale e sconvolgente,
c'è la geometria della nebbia neurale.

Privi di senno e di perdono, privi di se persino.

Sarebbe questo un uomo?

martedì 22 febbraio 2011

I figli del mondo piccolo


Sento un gran freddo,
se mi trovo accanto
ai figli del mondo piccolo.
Mi sembra di impazzire,
quando vedo la loro ascesa
e il sangue pulsante dei giusti
colare sulla terra, come frammenti
di un bicchiere di glassa, stanchi.
I figli del mondo piccolo,
che hanno perso l'anima
tra denaro e presunzione,
che hanno perso di vista l'uomo,
e vedono quel che più li aggrada.
Malati di se, persi.
Credono d'essere vivi,
ma non sanno: che il sangue
è vivo e continua a pulsare,
anche quando credono
d'aver ottenuto la gloria.

venerdì 29 ottobre 2010

Uman (analisi from Venus)


Perdita di contatto, groviglio di perché. Come un tempio senza senso si aggirano attorno a se stessi senza trovare un motivo per cui valga la pena vivere. Le calamite della frenesia attraggono a se più formiche di quanto in un formicaio potrebbero abitarne. E così è il vuoto, la freddezza, l'assenza di umanità. Se solo queste tante "formichine" si guardassero le une con  le altre negli occhi, potrebbero scoprire l'amore per la condivisione delle briciole, briciole di pane. Si contorcono su se stessi facendosi domande, tante domande, cercando risposte, chiarimenti, alcuni. Altri invece si danno all'ozio, alla non ricerca ed è come se fossero già morti. Rovinano "la loro tana", la loro casa, la loro terra, rubano la pace a se stessi, si uccidono, si sparano, si autolesionano e lesionano gli altri. Soffrono, da morire. Odiano, da morire. Amano, da morire. Sono strani. Molto strani. Così diversi gli uni dagli altri. Si notano atteggiamenti di intelligenza e percezione superiori e altri all'opposto, privi di senno. Amano. Quelli che amano, sono quelli che preferisco. Provano passione, amano l'arte, la poesia, la musica, la dolcezza, si innamorano (hanno persino sbalzi chimici per questo) e sono così veri, autentici e si arrabbiano per ciò che non quadra attorno a loro. Poi ci sono "le bisce" - senza offesa per le bisce naturalmente . che fanno dell'odio e dell'ego la propria dimora, della violenza il loro cibo, del marciume il loro fine. Dall'analisi sembra che tutto sommato non siano per nulla male, almeno fino a quando ci saranno piccole dolci formiche che ancora si guardano negli occhi.