Andy
Fluon... Non ha bisogno di presentazioni e anche se qualcuno di
voi non lo conoscesse credo che... beh, leggete questa intervista e
molto probabilmente vi verrà voglia di scoprire qualcosa di più.
Andy, per quel che l'ho potuto conoscere, è prima di ogni cosa una
persona meravigliosa, una persona estremamente profonda, gentile,
disponibile, generosa e umile. Un talento incredibile, un musicista
fanstastico e un pittore eccezionale. Andy è una persona che ho
cominciato a seguire all'età di dodici anni e il suo approccio alla
musica, al palco, mi ha stregato fin da subito. Andy, è una persona
di cui ho seguito il percorso pittorico quadro per quadro,
applicazione per applicazione e progetto per progetto; prima trammite
la rete e poi anche vedendo alcune delle sue opere dal vivo e
rimanendo ad ogni suo lavoro con gli occhi spalancati per la gioia e
la vitalità, perché è questo che trasmette. Trasmette energia,
vita, vitalità. Andy Fluon non ha bisogno di presentazioni, per
questo ho pensato di introdurre la lettura della nostra chiacchierata
dicendovi quel che è per me: un artista unico e una persona
autentica.
Dunque
Andy... partiamo da un evento recente che mi ha colpito. A maggio sei
stato all'anniversario per il primo anno dell' "Acciuga
Restaurant"
(link
video, ndr)
di Londra
dove erano esposti i tuoi dipinti e mi è piaciuto molto il discorso
che ha fatto Guglielmo
Arnulfo
(Head Chef, ndr) riguardo all'unione di discipline artistiche così
diverse come la cucina e l'arte pittorica ad esempio... Tra l'altro
tu una volta mi dicesti che la cucina è una delle arti che ami di
più al di la' dell'arte visiva e della musica...
"Beh
a parte il discorso che ha fatto Guglielmo che chiaramente è il
coadiuvautore di questo progetto che mi sta portando a Londra, il
grande onore per me è stato quello di essere recensito da
un'enormità della critica d'arte quale è Lucie
Smith..."
Eh
esatto te lo stavo per chiedere... era proprio il punto della mia
domanda...
"...
lui è assolutamente introvabile, cioè... non c'è un corrispondente
in Italia per quel tipo di personalità..."
Che
sensazione da' sentirsi dire che le tue opere rispecchiano lo spirito
italiano nella sua migliore forma? deve essere stato... pazzesco no?
"Sentirsi
dire da un colosso della scrittura della storia dell'arte che porto a
Londra, in un luogo di condivisione multirazziale, il piacere
italiano, il piacere del colore e l'interesse della cultura del
rinascimento piuttosto che... proprio il piacere dello spirito
italiano... e che sono meno italia morfico verosimilmente...
(sorriso, ndr)... è stato un momento molto forte insomma, dopo tanti
anni di lavoro pittorico è bello potersi presentare a Londra in
questa nuova ottica, di un rispetto molto... così ...che nasce in
maniera assolutamente naturale, senza troppi sfronzoli, per cui...
Londra molto spesso ti mette a contatto con realtà gigantesche e che
qui in Italia sono inimmaginabili no? Che ne so, ti può capitare a
Camden Town di entrare in un pub e magari Robert Smith si sta bevendo
una birra, è successo cioè... ci sono dei parametri molto
differenti rispetto a qui. Adesso mi è capitata questa avventura, ma
il vero protagonista di quest'avventura si chiama Edoardo Ferrera.
E' uno Chef stellato, di quelli che però, diciamo, sono un po' dei
controcorrente, perché hanno "sfanculato" quello che è il
sistema dell'artefazione televisiva – per cui lo Chef che diventa
grande rock star in tv con lo show e tutte le palle che ci girano
attorno. Lui è uno Chef stellato vero ed è protagonista di questa
nuova vita, di questo nuovo me, un po' ispirato a Fluon
e un po' ispirato al futurismo; perché comunque sto
facendo un omaggio al futurismo che pian piano prenderà vita,
complice anche delle aziende. Avrò modo di fare l'italiano che però
porta la "cultura oltre i tempi" italiana, a Londra e il
che... mi piace molto."
Bellissima
cosa... e infatti, sei sempre stato attivo ma l'impressione è che
oggi tu lo sia più che mai o sempre di più, sei come un fiume in
piena. Sei super impegnato tra esposizioni, musica, eventi... e
appunto, restando in tema aziendale, la Tower
Parade è
stata una cosa bellissima, una bella iniziativa...
"Si,
con Unicredit Foundation, in questo nuovo piazzale bellissimo
che hanno fatto a Milano, molto bello da vedere; a mio parere è un
capolavoro architettonico; tempo fa avevano fatto la "Cow
Parade", con le mucche sparse per la città... è molto bello
comunque essere nella lista dei trenta prescelti."
Anche
perché poi è un'iniziativa a scopo benefico no? Ho letto che è
un'iniziativa per aiutare i giovani, i disoccupati e gli
inoccupati...
"Si,
anche per aiutare persone con disabilità che hanno particolare
bisogno di attenzione."
E
anche la serata del 29 maggio "Una serata di stelle",
è stata a scopo benefico... in te c'è un'entusiasmo innato,
continuo e si rispecchia inevitabilmente e per nostra fortuna nella
tua arte... che mi dici di questa iniziativa per esempio...? E poi...
ti ci ritrovi un po' per caso a partecipare a questo tipo di eventi o
è proprio una scelta mirata?
"Se
sono invitato e ritengo che la cosa sia valida partecipo per quello
che posso. Nel caso della "notte delle stelle" a Bergamo
era per cercare di raccogliere fondi per una ragazza davvero speciale
che si chiama Jenny e che adesso è in America in attesa del suo
intervento chirurgico e quindi... è una persona che lotta con la sua
vita in maniera molto speciale; dunque se ti senti in risonanza e la
cosa ti piace è bello poter partecipare. Io ho suonato con Beatrice
Antolini, è
stata una bellissima serata..."
"Il
nuovo che avanza". Cosa dovrebbe essere, per te, per i
Fluon, "Il nuovo che avanza" e cosa invece pensi che
sia ora?
" "Il
nuovo che avanza", per quanto riguarda me... è proprio un
flusso interiore che si mette in parallelo con la tua epoca e con la
tua età; con un atteggiamento, un'attitudine alla vitalità. Quindi
"il nuovo che avanza" è questa rinascita che ho avuto non
molto tempo fa e che mi ha guidato nel portare in scena questo disco
che, tra l'altro, è stato reso possibile grazie all'ausilio delle
persone, del pubblico che ha sovvenzionato il progetto investendo a
scatola chiusa su di noi e permettendo così di svolgerlo e di
registrarlo. Per cui "il nuovo che avanza" è anche il non
avere a che fare con una casa discografica che vaneggia
e, invece, avere a che fare con un pubblico che compra a scatola
chiusa e che ti permette di andare in studio e di fare tutto quello
che concerne un progetto complicato quale un album come "Futura
resistenza"."
Per
essere più indipendenti dunque., per non essere "legati"...
"Si
perché ci siamo resi conto che non siamo interessati a quel tipo di
logica, del sistema discografico, per cui... trovi l'indipendenza e
poi... trovi comunque i distributori digitali, ma è tutto molto più
controllabile; magari è un profilo un po' meno altisonante ma
sincero, concreto; sappiamo quello che stiamo facendo, quindi
preferiamo muoverci con le nostre "piccole zampe" però
facendolo in maniera efficace."
"Il
mercato dell'arte". Vorrei farti questa domanda per aiutare un
po' i pittori emergenti o comuque coloro che vorrebbero intraprendere
questa strada. So che è difficile entrarci e che ci sono regole
ragionieristiche dietro, un po' come nell'editoria e spesso anche
nella musica... è "mercato" appunto. I giovani che ho
incontrato e che tentano di iniziare a fare esposizioni tramite le
gallerie d'arte, generalmente parlano delle gallerie e in generale
del "mercato dell'arte" come un qualcosa di molto
calcolato, matematico, più che che artistico...
"Certo."
E'
veramente così dunque?
"Si
beh... è una constatazione, non è una novità; la galleria per
rimanere aperta deve speculare sugli artisti e avere un ricarico del
cinquanta per cento. Un giovane artista deve stare attento a fare
sempre una bolla di trasporto quando consegna i quadri perché se no,
se il gallerista si inventa che sono suoi, non può riaverli
indietro; a me è capitato questo nella mia esperienza di vita,
quindi meglio tutelarsi... Poi un gellerista può essere bravissimo
nel vendere, nell'espandere il tuo mercato, però bisogna rendersi
conto che ci sono tanti fancendieri, tanti delinquenti, come
altrettante persone molto piacevoli e brave che fanno bene il loro
mestiere. Molti giovani spesso si lamentano del mercato dell'arte, mi
scrivono e poi scopri che hanno fatto sette quadri ed io suggerisco
sempre "ci vediamo al cinquantesimo quadro!"."
E
secondo te è comunque sempre meglio proporsi per inziare ad esporre
nelle gallerie d'arte o è meglio magari iniziare con un percorso
alternativo per poi magari arrivare alle gallerie in un secondo
momento?
"Guarda
io sono molto snobbato da una grande parte del sistema dell'arte,
perché vige la regola per la quale – e condividevo questo
principio con Jérôme Sans, uno dei critici d'arte più grandi al
mondo - se uno scultore famoso o un pittore famoso imbraccia una
chitarra o suona il piano "è argento", mentre un musicista
o uno che è conosciuto per la musica si mette a fare un quadro o una
scultura è "un cretino che lo fa per hobby", perché poi
c'è molto snobbismo... però è un problema prettamente italiano..."
Si
perché infatti quando sei andato in America ti hanno adorato...
"Ah
si a Miami ho venduto i miei quadri tranquillamente. Non esisteva il
problema che fossi "quello dei Bluvertigo" o meno, perché
c'è un'altra attitudine verso quel che piace."
Musica
e pittura, "due entità che si alimentano" hai detto una
volta in una bellissima intervista di Silvia Borsari. E' molto bello
perché credo che sia così per molti artisti, le ispirazioni esterne
che vanno verso l'arte e viceversa e l'arte che influenza se
stessa... si può dire secondo te che l'arte ha un'anima unica al di
la' delle discipline?
"No
a mio parere... l'arte è un flusso cosmico, poi sta a noi singoli
individui dare un'interpretazione e "cavalcare il cavallo",
nel senso... io trovo nella pittura e nella musica dei punti di
condivisione e cerco di farne un unico percorso creativo, però non
dipende proprio dall'arte in se, l'arte in se è un'altra cosa, un
flusso cosmico appunto; poi per come porsi o per quello che piace
fare è assolutamente a discrezione dei singoli individui, tutti sono
dei potenziali artisti."
Andy.
Hai sempre detto e dimostrato che i tuoi colori favoriti, per
accostamento e anima sono il giallo fluo e il viola... e tu? dentro
di te ti senti... di questi colori?
"Si,
rappresentano uno Ying e uno Yang, l'allacciamento di due opposti e
poi... appaiono nella medicina cinese, cosa che mi interessa molto..."
Grazie
mille Andy per la tua innata gentilezza d'animo; e di cuore, buon
lavoro.
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