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venerdì 27 marzo 2015

Rossodannata: "Oggi, domenica"


"Oggi, domenica" è il primo EP dei Rossodannata, un progetto di Russu (Totale Apatia) e Dade (CDU). Un paio di mesi fa feci una chiacchierata con i ragazzi, curiosa di sapere di più di quel che sarebbe stato ed essendo già a conoscenza della storia musicale del duo. La prima reazione che ho avuto, nel sentire e vedere il video del singolo "La Nave" è stata quella di commuovermi, non "solo" perché il testo è molto significativo e il video anche, non "solo" perché le melodie e il cantato rispecchiano il testo, ma perché ho visto un punk rocker meticcio, come ha sempre dimostrato di essere Alessandro Rossoni, autore della maggior parte dei testi dei "Rossodannata", mettersi completamente a nudo nei confronti di chi avrebbe ascoltato. E' sempre stato un autore sincero, onesto, incazzato, serio, felice, ironico, ma qui, ho trovato il Russu che tanti non conoscono o non immaginavano, la familiarità, l'intimità, il coraggio di mettersi in gioco. "Acoustic Punk". Il punk può essere acustico? che cos'è il punk per voi? è "solo" un genere musicale? per molti, per coloro che non ne percepiscono il nucleo, la parte più profonda... punk e punk rock, significano "fare casino", "protesta", "andare contro tutto e tutti", addirittura "anarchia". Forse lo è stato, anzi sicuramente lo è stato, ma la musica ha il meraviglioso potere di essere in continua evoluzione, di farsi scoprire, di poter significare sempre qualcosa di diverso. Bene, è difficile da spiegare, ma la concezione punk, come Russu e Dade stessi hanno affermato in una recente intervista, è anche "uno stile di vita" e io aggiungo che è "non mollare", "rialzarsi quando si cade", "riflettere su ciò che ci circonda", "riflettere su se stessi", è "l'alternativa, perchè così non mi piace", "è divertimento" ma anche "serietà"; il tutto nella più totale, disarmante, onestà. Senza ipocrisie, senza far finta di star bene, senza per forza dover arrivare a qualcosa di cosmico; la semplicità. Non il semplicismo, attenzione. Questo, per me, è punk rock. E questo Ep, porta due punk rocker a qualcosa di certamente alternativo, perché i loro ascolti cantautorali si mescolano a quell'irrefrenabile spirito che è parte di loro e che non li mollerà mai, perché punk rocker lo saranno anche a settant'anni. "Sobrio". E' il primo pezzo dell'EP, testo breve, conciso, quasi ermetico, semplice e difficile da interpretare (il che lo rende molto punk). Iniziano le prime note di chitarra, solitarie, come fossero in attesa di qualcosa e quel qualcosa è un'inizio che fonde la melodia punk di una chitarra elettrica al suono surreale di flauti che tanto ricordano certi cantautori, con le loro melodie, "non punk" (ma anche qui dipende dai punti di vista). "Flebile, la mia volontà di avere in tempo quello che mi spetta". Potrebbe sembrare la frase di qualcuno che ha un po' mollato la presa, che è stanco di aspettare qualcosa che gli sembra non arrivare mai, ma la realtà, per come la vedo io, è che nel momento in cui questo pensiero è diventato musica, si è automaticamente trasformato in voglia di vivere e di non mollare. Un po' come... "Sono stufo, stanco, annoiato, disgustato.... pronto, a lanciare la sfida" (Totale Apatia). "Sobrio" è una presa di coscenza, è una riflessione, è la sobrietà che l'autore ha nel valutare ciò che è attorno a noi e dentro di noi, esseri umani, ogni giorno. "Forse un giorno arriverà una novità [...]. I tuoi occhi blu riflettono cose che forse sai solo tu, come non è stato mai." E questo "come non è stato mai", ripetuto più e più volte, che un po' mi ricorda i finali di alcune canzoni dei Nirvana, è una dichiarazione di sobrietà. "La nave", il secondo pezzo, il primo singolo. E' una canzone allegra e triste al tempo stesso, è riflessiva, ma si prende in giro. Si guarda allo specchio, fa la faccia un po' storta, poi si capisce e sorride, ironica, sincera, intima. La chitarra di Davide Baronio (Dade) crea un'atmosfera che va contro se stessa, nel senso più positivo dell'affermazione. E' come un ossimoro, io la sento così ed è perfetta in questo pezzo. La voce di Russu è quasi sofferente, è una voce punk che riflette più a fondo e questo già dice molto. Tutti abbiamo delle paure, tutti abbiamo momenti di sconforto, il pezzo lo afferma con tutta onestà, con parole nude e crude, ma... "Sorridi, è la vita... e non farti del male" (!). Si arriva poi al terzo pezzo, "Down the Street", la versione acustica di un pezzo dei Totale Apatia che sarà presente nel nuovo album, in uscita proprio quest'anno (i Totale Apatia hanno anticipato al pubblico alcuni dei nuovi pezzi, compesa "Down the Street" in versione originale, nel live di Sabato 21 Marzo a Brescia). Nella versione alla "Rossodannata" il brano ha sfumature folk, popolari, ma allo stesso tempo mantiene lo sfondo punk, nonostante il suono di una popolarissima fisarmonica. "Il soffio del vento", il quarto pezzo, nostalgico, commuovente, sofferente. Al primo ascolto, durante il live d'esordio, mi ha fatto piangere come una disperata. E' senza dubbio il pezzo che amo di più. "E il ricordo sale in me/ non ricordo neanche se/ sono solo sogni e fantasie/ le tue mani sulle mie." Dolce e soffice, si trasforma poi in un tango, passione, rabbia e solitudine, la voglia di svegliarsi con un ricordo nostalgico che torna ad essere realtà e poi di nuovo malinconia, perché il soffio del vento, in questo pezzo porta via qualcosa di grande, così... come fosse stato niente. "Ventricoli del cuore", scritta, cantata e intepretata da Davide, è in parte narrata, incentrata sul peso dell preoccupazioni, sulle tensioni, sulle speranze, sulle lotte quotidiane, il tempo che passa e il valore che ogni passo ha, sulla nostra strada. Passi che non sono da bruciare e poi... "Miete vittime il rancore", il rancore dentro, mai; meglio liberarsene alla svelta, per non perdere la strada. Infine, la traccia nascosta: "Angelina" (anche qui l'autore è Dade), fantasticamente rustica, ricorda lo stile "Cochi e Renato" sia per il cantato che per il testo simpatico e ironico. Un bel finale, sia l'EP che per il live, un saluto al pubblico, perché anche quando si riflette e spesso si soffre, la vita va sempre presa per quello che è, un dono meraviglioso; ed è meglio sapersi prendere un po' in giro, non perdere il sorriso, perché un nostro sincero sorriso, è l'arma più potente che abbiamo verso tutto ciò che non va.