"Oggi,
domenica" è il primo EP dei Rossodannata,
un progetto di Russu (Totale Apatia) e Dade (CDU). Un paio di mesi fa
feci una chiacchierata con i ragazzi, curiosa di sapere di più di
quel che sarebbe stato ed essendo già a conoscenza della storia
musicale del duo. La prima reazione che ho avuto, nel sentire e
vedere il video del singolo "La Nave" è stata quella di
commuovermi, non "solo" perché il testo è molto
significativo e il video anche, non "solo" perché le
melodie e il cantato rispecchiano il testo, ma perché ho visto un
punk rocker meticcio, come ha sempre dimostrato di essere Alessandro
Rossoni, autore della maggior parte dei testi dei "Rossodannata",
mettersi completamente a nudo nei confronti di chi avrebbe ascoltato.
E' sempre stato un autore sincero, onesto, incazzato, serio, felice,
ironico, ma qui, ho trovato il Russu che tanti non conoscono o non
immaginavano, la familiarità, l'intimità, il coraggio di mettersi
in gioco. "Acoustic Punk". Il punk può essere acustico?
che cos'è il punk per voi? è "solo" un genere musicale?
per molti, per coloro che non ne percepiscono il nucleo, la parte più
profonda... punk e punk rock, significano "fare casino",
"protesta", "andare contro tutto e tutti",
addirittura "anarchia". Forse lo è stato, anzi sicuramente
lo è stato, ma la musica ha il meraviglioso potere di essere in
continua evoluzione, di farsi scoprire, di poter significare sempre
qualcosa di diverso. Bene, è difficile da spiegare, ma la concezione
punk, come Russu e Dade stessi hanno affermato in una recente
intervista, è anche "uno stile di vita" e io aggiungo che
è "non mollare", "rialzarsi quando si cade",
"riflettere su ciò che ci circonda", "riflettere su
se stessi", è "l'alternativa, perchè così non mi piace",
"è divertimento" ma anche "serietà"; il tutto
nella più totale, disarmante, onestà. Senza ipocrisie, senza far
finta di star bene, senza per forza dover arrivare a qualcosa di
cosmico; la semplicità. Non il semplicismo, attenzione. Questo, per
me, è punk rock. E questo Ep, porta due punk rocker a qualcosa di
certamente alternativo, perché i loro ascolti cantautorali si
mescolano a quell'irrefrenabile spirito che è parte di loro e che
non li mollerà mai, perché punk rocker lo saranno anche a
settant'anni. "Sobrio". E' il primo pezzo dell'EP, testo
breve, conciso, quasi ermetico, semplice e difficile da interpretare
(il che lo rende molto punk). Iniziano le prime note di chitarra,
solitarie, come fossero in attesa di qualcosa e quel qualcosa è
un'inizio che fonde la melodia punk di una chitarra elettrica al
suono surreale di flauti che tanto ricordano certi cantautori, con le
loro melodie, "non punk" (ma anche qui dipende dai punti di
vista). "Flebile, la mia volontà di avere in tempo quello che
mi spetta". Potrebbe sembrare la frase di qualcuno che ha un po'
mollato la presa, che è stanco di aspettare qualcosa che gli sembra
non arrivare mai, ma la realtà, per come la vedo io, è che nel
momento in cui questo pensiero è diventato musica, si è
automaticamente trasformato in voglia di vivere e di non mollare. Un
po' come... "Sono stufo, stanco, annoiato, disgustato....
pronto, a lanciare la sfida" (Totale Apatia). "Sobrio"
è una presa di coscenza, è una riflessione, è la sobrietà che
l'autore ha nel valutare ciò che è attorno a noi e dentro di noi,
esseri umani, ogni giorno. "Forse un giorno arriverà una novità
[...]. I tuoi occhi blu riflettono cose che forse sai solo tu, come
non è stato mai." E questo "come non è stato mai",
ripetuto più e più volte, che un po' mi ricorda i finali di alcune
canzoni dei Nirvana, è una dichiarazione di sobrietà. "La
nave", il secondo pezzo, il primo singolo. E' una canzone
allegra e triste al tempo stesso, è riflessiva, ma si prende in
giro. Si guarda allo specchio, fa la faccia un po' storta, poi si
capisce e sorride, ironica, sincera, intima. La chitarra di Davide
Baronio (Dade) crea un'atmosfera che va contro se stessa, nel senso
più positivo dell'affermazione. E' come un ossimoro, io la sento
così ed è perfetta in questo pezzo. La voce di Russu è quasi
sofferente, è una voce punk che riflette più a fondo e questo già
dice molto. Tutti abbiamo delle paure, tutti abbiamo momenti di
sconforto, il pezzo lo afferma con tutta onestà, con parole nude e
crude, ma... "Sorridi, è la vita... e non farti del male"
(!). Si arriva poi al terzo pezzo, "Down the Street", la
versione acustica di un pezzo dei Totale Apatia che sarà presente
nel nuovo album, in uscita proprio quest'anno (i Totale Apatia hanno
anticipato al pubblico alcuni dei nuovi pezzi, compesa "Down the
Street" in versione originale, nel live di Sabato 21 Marzo a
Brescia). Nella versione alla "Rossodannata" il brano ha
sfumature folk, popolari, ma allo stesso tempo mantiene lo sfondo
punk, nonostante il suono di una popolarissima fisarmonica. "Il
soffio del vento", il quarto pezzo, nostalgico, commuovente,
sofferente. Al primo ascolto, durante il live d'esordio, mi ha fatto
piangere come una disperata. E' senza dubbio il pezzo che amo di più.
"E il ricordo sale in me/ non ricordo neanche se/ sono solo
sogni e fantasie/ le tue mani sulle mie." Dolce e soffice, si
trasforma poi in un tango, passione, rabbia e solitudine, la voglia
di svegliarsi con un ricordo nostalgico che torna ad essere realtà e
poi di nuovo malinconia, perché il soffio del vento, in questo pezzo
porta via qualcosa di grande, così... come fosse stato niente.
"Ventricoli del cuore", scritta, cantata e intepretata da
Davide, è in parte narrata, incentrata sul peso dell preoccupazioni,
sulle tensioni, sulle speranze, sulle lotte quotidiane, il tempo che
passa e il valore che ogni passo ha, sulla nostra strada. Passi che
non sono da bruciare e poi... "Miete vittime il rancore",
il rancore dentro, mai; meglio liberarsene alla svelta, per non
perdere la strada. Infine, la traccia nascosta: "Angelina"
(anche qui l'autore è Dade), fantasticamente rustica, ricorda lo
stile "Cochi e Renato" sia per il cantato che per il testo
simpatico e ironico. Un bel finale, sia l'EP che per il live, un
saluto al pubblico, perché anche quando si riflette e spesso si
soffre, la vita va sempre presa per quello che è, un dono
meraviglioso; ed è meglio sapersi prendere un po' in giro, non
perdere il sorriso, perché un nostro sincero sorriso, è l'arma più
potente che abbiamo verso tutto ciò che non va.
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venerdì 27 marzo 2015
domenica 18 gennaio 2015
Rossodannata: un nuovo progetto. Intimamente rosso, intimamente d'annata
Rossodannata.
Un nuovo progetto musicale che ha preso il via dall'incontro tra due
vecchi amici. Russu, membro fondatore dei punk rocker Totale
Apatia e Dade, primo chitarrista della Hardcore band Nettezza
Umana attualmente parte del progetto CDU
(Cansòn de Usteria). Nel 2014 i due si ritrovano dopo essersi persi
di vista dai primi anni del 2000 e nasce qualcosa di totalmente
diverso da quanto entrambi fanno solitamente. Si tratta in questo
caso di musica cantautorale intesa nel più ampio senso del termine;
si mischiano le influenze punk rock care ad entrambi a musica e testi
più riflessivi e meno impulsivi. Rossodannata... il nome del
progetto suggerisce il calore di un gruppo di amici e il senso di
libertà delle origini rock. Mi incuriosisce, perché conosco le
imprese dei due fondatori e perché, conoscendo gli ottimi precedenti
e sapendo che si parla di qualcosa di molto diverso, di un progetto
nuovo sotto tutti gli aspetti, c'è molto da scoprire. Un giorno
Russu e Dade si trovano con un po' di idee, bozze di canzoni che
sarebbero rimaste sole e chiuse in un cassetto e cominciano a
lavorarci; sentiamo da loro però, che cosa stanno combinando
davvero:
Russu,
Dade, avete origini musicali molto diverse da quanto state facendo
ora; a quanto mi avete accennato il progetto è... cantautorale.
Spiegateci meglio cosa state combinando... Quali sono le influenze
musicali?
R:
Ciao Lara, grazie per l’interessamento. Il progetto Rossodannata ha
preso vita solamente qualche mese fa... per quanto mi riguarda venivo
da un anno in cui mi ero già affacciato al panorama acustico, anche
se sempre in chiave punk rock, proponendo cover di gruppi che mi
avevano “formato”... da li la necessità , come capita da anni
con i Totale Apatia, di scrivere e proporre pezzi originali...
L’incontro con il Dade è avvenuto proprio durante una serata in
cui suonavo con questo precedente progetto di cover; dopo anni che
non ci si vedeva si sentiva nell'aria l’intento comune di proporre
qualcosa di originale in questa versione acustica ci ha di fatto
“riunito”, dando vita così a questo progetto cantautorale nel
quale si raccontano storie e visioni personali di vita quotidiana su
musica da noi composta. Le influenze che animano me in questo
progetto vanno ricercate nella scena italiana di fine anni sessanta e
settanta nella quale, in concomitanza
coi movimenti politici e culturali del periodo, si diffuse ancora di
più l'utilizzo della canzone da parte di alcuni cantautori per scopi
politici e sociali. Per citarti alcuni nomi : De Gregori, Guccini,
Rino Gaetano, Franco Battiato, Ivan Graziani e, a livello mondiale
ovviamente Bob Dylan, anche se più vicini al mio modo di scrivere e
di contenuti sono senz’altro i cantautori venuti dopo, quelli che
ho potuto “vivere” anagraficamente parlando e che nei primi anni
'80 hanno adattato la canzone d’autore a stili quali il Punk, lo
Ska, il Rap , il Rock. Il primo Vasco Rossi, Alberto Camerini,
Ruggeri, Jovanotti, Ligabue... e quelli che negli anni ' 90 hanno
scelto invece una visuale più intimista che “socio-politica”.
Dando uno sguardo ai giorni nostri potrei poi citarti grandi autori
quali Davide Toffolo, Bugo, Pierpaolo Capovilla, Paolo Benvegnù,
Giovanni Lindo Ferretti, Vasco Brondi, Edda...
D:
Aggiungo come influenze musicali Vinicio Capossela, la Dixie e la
musica classica. Bach, Mozart, Brahms ed Haendel per la maggiore.
L'incontro con Russu è stato fortuito e provvidenziale per quanto mi
riguarda, staccarmi da ciò che suono usualmente per suonare ed
arrangiare brani grezzi che non siano stati pensati da me mi ha dato
modo di alimentare (mea culpa) la mia megalomania compositiva. Lo
reputo anche un'esercizio di stile se posso azzardare. Intendo:
mettere in pratica quanto studiato fino ad ora e sottoporlo al
giudizio di chi ha pensato e scritto quella canzone a prescindere dal
genere nella quale verrà poi incanalata.
I
testi. Avete reso noto che si tratta di testi un tempo chiusi nel
cassetto e ripresi in mano per questo progetto. Quel che mi chiedo è:
c'è un'idea comune, un filo conduttore, una volontà precisa, dietro
a questi pezzi?
R:
I testi che ho proposto io non danno troppo spazio a fantasie, sogni
e utopie... e non sono nemmeno da troppo tempo chiusi in un cassetto
in realtà. Direi che fotografano bene il mio ultimo anno di vita e
in generale rivelano sentimenti che difficilmente riuscirei ad
esternare diversamente. Come mia abitudine, un album nuovo è un po’
come aprire a caso una pagina di un diario personale e decidere di
renderla pubblica.
D:
Sono canzoni che parlano di vita quotidiana, di esperienze e
probabilmente sottolineano un nuovo punto di vista o ne supportano
uno. Personalmete non do troppo peso alle parole a meno che non sia
io scriverle, vedo la voce come uno strumento ma mi piace pensarla
così, un raccontare pezzi di vita... che sia stata vissuta o della
quale vorremmo essere partecipi.
Ora
a quanto so state registrando e lancerete ufficialmente il progetto
con un primo ep giusto? e poi passerete ai live naturalmente. Cosa
dobbiamo aspettarci?
R:
Di norma, ci si incontra le prime volte, si tirano fuori le idee, si
provano i brani all’infinito e poi si va a registrare. Nel nostro
caso siamo partiti all’inverso! Grazie alle capacità del Dade con
Logic ci siamo subito messi a registrare nel suo studio, a casa sua,
a Soresina. L’idea era di un ep autoprodotto da usare come
biglietto da visita... poi, una volta mixato il tutto al Phoenix
Studio di Castelmella da Emilio Rossi, ci siamo resi conto che anche
se i pezzi sono pochi (cinque più una ghost track) la durata
effettiva è quella di un Album e non di un EP. Lo abbiamo intitolato
“Oggi, Domenica”. Presenteremo il tutto con un primo evento alla
Taverna delle Fate Ignoranti, a Quinzano d’Oglio (Bs, ndr), il 21
febbraio 2015 e da li si svilupperà poi un fitto calendario di date
fino a questa primavera.
D:
E' quello che ci chiediamo anche noi... ah ah ah ah
Russu,
sei sempre stato un ottimo autore di testi, parlando ovviamente del
tuo progetto con i Totale Apatia. I testi dei Totale Apatia non sono
testi punk, nella maggior parte dei casi, sono testi che, secondo me,
hanno in se un'impronta da cantautore, ma l'approccio in questo
progetto qual è? scrivi i testi con la stessa lente, con la stessa
visione con cui nascono i testi di un gruppo meticcio come i Totale o
c'è qualcosa di diverso, un lato nascosto, se così lo vogliamo
chiamare, che emerge qui, in Rossodannata?
R:
Grazie! L’approccio con il quale scrivo è sempre più o meno lo
stesso, da sempre... solo che , diversamente dal punk rock dei Totale
Apatia, dove trovano spazio testi più morbidi e lessicalmente meno
ricercati, a volte scanzonati come suggerisce la musica di fondo e
forse più comunemente “volgari”, nei Rossodannata prevalgono
testi più riflessivi, un po’ più impermeabili e ancora più
personali, che si sposano sicuramente meglio con la versione
semi-acustica e più intimista di questo progetto.
D:
Si, un paio di testi li ho scritti io, uno, quello un po' più serio,
"Ventricoli del Cuore" l'ho scritto come sfogo, avevo
bisogno di qualcuno che mi ascoltasse ma c'era solo la bottiglia di
Cabernet, che tra l'altro non dava segni di vita se non alcoolica; mi
sono di conseguenza ritrovato a riflettere sul tempo che scorre e sul
passato, sul futuro, sulle persone insomma, ero tra le mie nuvole.
"Angelina" è uscita di botto, forse dedicata in qualche
modo al nostro Russu che dopo aver visto un live dei Cansòn de
Usteria, l'altro mio progetto, ha sottolineato il divertimento che ha
provato nell'ascoltare alcune serenate che proponiamo, leggere e di
facile ascolto. Ho cercato di ricreare quell'atmosfera.
Avete
creato da poco una pagina fb dedicata al progetto. Due cose mi hannno
subito colpito: la prima è la copertina di quello che sarà l'album.
Una mano, una grezza mano che però, molto delicatamente accenna il
simbolo per eccellenza di "rock 'n roll" e allo stesso
tempo, cruda, sanguina per le spine di una dolce e intensa rosa
rossa. Prima di tutto ci terrei a fare i miei pubblici complimenti
all'autore dell'opera, Mattia Brena, ma al di la' di questo...
continuiamo... Rosso, la scritta sopra, Dannata, la scritta sotto. Mi
ha colpito molto e mi piacerebbe sapere qual è, per voi, il
significato di quella copertina. La seconda cosa che mi ha colpito è
l'immagine, con logo Rossodannata, scattata da Claudia Monterenzi e
che ha elementi, per me, impossibili da non notare. Un divano, un
mazzo di rose rosse e nere intrecciate, una chitarra a sinistra e un
bicchiere di vino rosso a terra. Anche qui, quel che percepisco io è
molto, ma voi? cosa vedete in questa immagine che avete scelto come
primo segno identificativo del progetto insieme alla copertina...?
R:
Partiamo con i ringraziamenti! Mattia Brena ci sta curando l’artwork
del CD. L’immagine di profilo della pagina Facebook sarà, a parte
piccoli cambiamenti, anche la copertina dell'album appunto. Il nome
"Rossodannata" è nato semplicemente perché ad ogni prova
beviamo sempre una buona bottiglia di vino rosso; dopo due bicchieri
ci è venuta l’idea di scriverlo tutto attaccato, potendolo così
interpretare anche come due parole distinte: “Rosso” e “dannata”.
Il colore rosso per la passione che da sempre ci mettiamo e che a
volte ci procura anche delle ferite che curiamo con la forza del
rock... da qui le spine, la rosa e le corna. Claudia Monterenzi! La
foto che ci identifica per ora sulla pagina è quella del set che
avevamo scelto per fare degli scatti nello studio Montani a
Verolavecchia (Bs – ndr). Il divano, la lampada accesa, la luce
soffusa... danno un senso di distensione, rilassatezza e quiete a cui
si aggiungono la familiarità di una chitarra e di un bicchiere di
vino rosso, che possono rivelare il modo in cui ci siamo ritrovati io
e Dade dopo tutti questi anni.
D:
E' intimo, personale ma vuole anche farsi sentire, quella chitarra
che ti fa compagnia in solitudine o accompagna le serate con gli
amici e per quanto riguarda il vino beh, son tutte proteine, quasi un
pasto completo ah ah.
Ok,
per ora ci avete spiegato "cosa state combinando". Ora la
domanda è: cosa combinerete? eventi, live, progetti per la crescita
di questo nuovo duo? a cosa state pensando e cosa farete
prossimamente?
R:
A breve realizzeremo il videoclip del primo singolo scelto, vale a
dire “La nave” che vorremmo mettere online il 9 febbraio in modo
da promuoverlo in tempo per le prime date live. Partiremo da Quinzano
il 21 febbraio e porteremo in giro per il centro e nord Italia i
nostri brani più alcune cover punk riarrangiate a nostro modo, fino
almeno a questa primavera; così poi entrambi possiamo tornare a
dedicarci rispettivamente ai Totale apatia (nuovo album e nuovo tour)
e ai Cansòn de Usteria. Speriamo comunque che questa sia solo la
prima tappa di una continua futura collaborazione e che non passino
poi altri dieci anni prima di ritrovarsi!
D:
Magari un'altro disco...
Ultime
parole per chiudere. Dite voi qualcosa, qualsiasi cosa vi passi per
la testa.
R:
Per restare anche in tema Totale... da “Penombra”: “I MATTI
SIETE VOIIIIIIII!!!!!!”. Ciao Lara, grazie a te e al Cammino per
questa chiacchierata!
Buon
tutto ragazzi e come sempre, spaccate!
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