Che importa del tuo male cronico,
trattano tanti
come un numero
e di quelle miriadi
tra noi e voi,
la differenza è che siamo
addirittura numeri invisibili?
In fondo, che ne sapete voi,
di quanta è la forza
che ci mettiamo per sorridere.
Sei nato pregno d'amore. Ti definisci demone, ma in te vedo ali da mezzosangue: per metà angelo e per metà umano, in qualche modo prigioniero di tumulti, ti liberi dalla ghigliottina degli imbecilli e non resti mai spettatore. Non c'è confine: fossi anche solo nel deserto, troveresti il modo di aiutare. Ti immagino tra le corsie, nelle stanze coi tuoi ragazzi, mentre cerchi di proteggerli più che puoi. Ti immagino mentre combatti, per farli sentire sicuri. Ti immagino la sera, dopo ore di lavoro massacranti, con una torcia in mano per individuare gli invisibili. Hai moltitudini complesse in te, come paragrafi di un testo che per tema ha miriadi di colori. Chiari, scuri, luminosi, cupi. Il tuo cuore elettrico dà scariche diverse, di pace e di caos, ma mai inquina. Vedo il tuo angelo, che fin da bambino ti sta accanto, sfiorarti la guancia quando sei stanco, mentre ti dice piano: "Riposa guerriero, l'alba è vicina".
A mio fratello Elvis