Visualizzazione post con etichetta lettura. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta lettura. Mostra tutti i post

domenica 26 maggio 2013

"Due chiacchiere con Lara" di Ilaria Degl' Innocenti

Lara Aversano Il cammino Punti senza fine intervista


Lara Aversano è un'autrice emergente dal tratto fluido, una penna spontanea che non si nasconde dietro a giri di parole o strutture complesse. Ho deciso di intervistarla perché in Martine ha racchiuso molti aspetti di ciò che oggi i giovano cercano. La modernità ha offuscato, con il proprio materialismo, cinismo e falsi miti, molti aspetti fondamentali che invece è necessario riscoprire. Attraverso il suo libro estrapola e riscopre molteplici sfumature che sono state dimenticate, ma che aiutano a ritrovare la parte intima, creativa, che c'è in ognuno di noi.


Allora Lara, dimmi qualcosa di più di “Punti senza fine"...

“ “Punti senza fine" è la storia di una ragazza italo francese - che si chiama Martine - fortemente appassionata all'arte in ogni sua forma, ma soprattutto di scrittura e musica. È una scrittrice emergente e in questo senso alcuni hanno definito il romanzo un meta-libro visto che io stessa sono un'emergente. Il che non è un caso naturalmente. Questa scelta mi sembrava essere il veicolo migliore attraverso il quale portare all'attenzione certe tematiche che volevo sottolineare. Come ad es. la volontà di incoraggiare le persone verso i propri sogni e progetti e di non farlo per puro ottimismo, ma perché credo che con il sudore, la volontà e l'onestà, i sogni si possano realizzare, indipendentemente da quale sia il sogno o il progetto in questione. Naturalmente prendendo in considerazione anche i limiti, pensando anche a quanto è difficile, soprattutto al giorno d'oggi; il primo passo però è proprio quello di continuare a lavorare perché ciò che vorremmo accada, nel piccolo o grande che sia. Ho potuto trasferire al personaggio alcune cose che io stessa ho compreso nel tempo riguardo al percorso verso la realizzazione di un sogno, di un progetto a cui teniamo e in effetti Martine riflette sulla dimensione del sogno che diventa realtà in vari campi della vita. È un libro nel quale, comunque, si affrontano tematiche anche molto diverse tra loro. Ogni capitolo è differente dall'altro anche se c'è naturalmente un filo conduttore. Il sogno artistico di Martine è un sogno già reale nel momento in cui scrive, è la scrittura stessa il suo sogno, però il sogno è anche l'arricchimento, il miglioramento, l'auto comprensione, la crescita e anche se nel caso di Martine si tratta appunto di un sogno artistico, credo che le cose su cui riflette il personaggio possano essere poi applicabili anche ad altre realtà. Ho usato il veicolo che meglio conoscevo, la scrittura e la passione per l'arte, per arrivare a questo, così come a tematiche sociali, d'attualità, d'interesse universale, culturale. Nel personaggio di Martine e nella storia che su di lei ho costruito, ho veicolato gli intenti del libro stesso in sostanza. Si parla di problemi adolescenziali, di tecnologia, di solitudine, di comprensione e incomprensione, di orrori del mondo e allo stesso tempo di bellezza, di fiducia, amore per la vita, delle piccole e grandi cose delle quali è necessario essere coscienti per vivere la vita al meglio. Ci sarebbe davvero molto da dire."

“Punti senza fine" è un titolo che racchiude in sé molti significati…

“Si, è vero. I “Punti senza fine" rappresentano molte cose: dalla continua ricerca per la crescita artistica, ma anche interiore e personale di ogni individuo per es... al concetto per il quale, a parer mio - che ovviamente esprimo l'idea attraverso il personaggio di Martine - ciò che importa di più in un percorso non è tanto la meta quanto ciò che si raccoglie sul sentiero che è ipoteticamente infinito poiché c'è sempre qualcosa da scoprire e di cui prendere coscienza. E non parlo solo di arte o conoscenza, ma proprio a livello interiore. I “Punti senza fine" sono poi anche tutte le persone che la protagonista ha attorno o che incontra, dalle quali impara molto e alle quali cerca di dare altrettanto. Sono miriadi di punti di varia natura che uniti insieme vanno a creare il disegno di un percorso con tutte le sue molteplici sfaccettature. E i significati sono anche altri, ben rintracciabili nell'interezza del testo."

La copertina raffigura dei libri antichi posti uno sopra l'altro su una base in legno, con un paesaggio naturale sullo sfondo che a differenza dell'immagine in primo piano è volutamente non a fuoco. Perché questa scelta?


“Beh, proprio per il discorso di poco fa ovvero l'idea di infinito che Martine ha rispetto a molte cose. La ricerca, la curiosità, la vivacità, il percorso e la voglia di vita. Poi il paesaggio naturale simboleggia anche quanto l'arte possa diventare per qualcuno vitale e necessaria come bere acqua, sia per chi tenta di creare che per chi la apprezza. Una cosa poi che desideravo rappresentare è l'urgenza che Martine e molti giovani hanno di poter riconoscere le tante cose belle che ci sono al mondo, la necessità di riuscire a vedere il buono che c'è. È anche simbolo di purezza e rispetto per l'arte, allo stesso modo in cui rispetto un albero piuttosto che un fiore. E ancora, la sacralità della vita e la vivacità della protagonista; sono colori vivaci perché Martine parla di tutto, dalla poesia alla filosofia, ma il testo non è mai appesantito, è volutamente scorrevole, anche perché spesso purtroppo l'arte viene presentata in modo troppo “didattico" tra virgolette e questo fa perdere a molti la voglia di avvicinarsi a questo mondo meraviglioso che in realtà è anima e passione. Ho avuto tra l'altro la grandissima fortuna di entrare in contatto con un grandissimo artista del mio paese: scultore, pittore e fotografo, che ha realizzato la fotografia per l'immagine di copertina leggendomi praticamente nell'anima. Si chiama Gianni Barili Giba, un grande artista davvero."


Come descriveresti a chi non ha ancora letto il libro la protagonista, Martine? E il motivo della scelta del suo essere italo francese?

“Martine è vivace, dinamica, appassionata, curiosa, estremamente sensibile e ama la vita da impazzire, nonostante esistano anche momenti difficili nella vita di ognuno. Ha un suo mondo tutto da scoprire. Ho scelto di farla essere italo francese per via della grande passione che ho per la Francia e la lingua francese, il suono che ha, la sua eleganza e la storia artistica del paese. E poi è per metà italiana perché, nonostante i problemi che ci sono, sono ancora fiera di essere italiana per molti motivi, dunque voleva essere un omaggio alla mia Terra."

"Martine si specchia nel mondo e specchia il mondo attraverso i suoi occhi" dice la sinossi in quarta di copertina. Ci vuoi parlare di questa sua crescita?

“La crescita di Martine è appassionata, lei assorbe tutto ciò che di buono può assorbire come un bambino che scopre il mondo e nel libro, che comunque prende in considerazione un tratto relativamente breve della sua vita, si coglie sia la volontà di miglioramento dal punto di vista artistico che la sua crescita come essere umano ed è un bel mondo da esplorare insomma... Ciò che il lettore può percepire leggendo la sua storia, è il suo modo di vedere il mondo, per questo la sinossi dice “si specchia nel mondo" perché interagisce con esso con intensità, alla sua maniera, mentre “specchia il mondo attraverso i suoi occhi", dunque svela al lettore come i suoi occhi vedono la vita, l'esistenza. È una crescita graduale e consapevole."

Martine incontra vari personaggi lungo il suo cammino e queste persone spesso la aiutano a crescere, mentre talvolta è lei, con il suo modo di essere, ad aiutare loro a crescere. Tante di queste persone, anche se ovviamente non tutte, le incrocia attraverso internet: perché questa scelta?


“Perché comunque la tecnologia e internet sono oramai parte integrante della vita delle persone, della maggior parte perlomeno e nel romanzo la protagonista riflette anche su i pro e i contro del progresso e della rete. Per tanti giovani che creano musica piuttosto che poesia o altre forme d'arte è diventato un mezzo importantissimo perché è un dato di fatto che permette di avere anche scambi molto belli e permette di farsi conoscere, come è successo poi anche a me. Ovvio poi che un libro o l'ascolto di una canzone suonata dal vivo, non sono paragonabili a uno schermo o a un video you tube. È un mezzo però, che può dare il via a qualcosa di più; dà la possibilità di far conoscere il proprio approccio all'arte. E poi ci sono i lati negativi, che comunque più o meno tutti conosciamo, ma di cui ho scelto di parlare perché è un argomento sicuramente attuale e importante."


Mi ha colpito molto il fatto che spesso e volentieri in calce al capitolo c’è una poesia. Sono molto belle e introspettive. Che cosa volevi comunicare ai lettori?

“Ogni poesia, che sia di Martine (dunque mia) o che sia di autori famosi, è sempre legata a ciò che poi si tratta nel capitolo, è una sorta di spunto di riflessione, una lettura tra le righe attraverso versi poetici miei o di grandi autori. C'è sempre comunque un motivo, in tutte le scelte che ho fatto, fino alla singola parola scelta piuttosto che un'altra che ha lo stesso significato, ma magari una sfumatura in più o in meno."

Anche tu sei appassionata di musica, vero? Che cosa ti ha avvicinato al mondo dell’arte? Che cosa ti affascina di più?

“Si sono un'appassionata di musica e non riesco proprio a farne a meno, non riesco a pensare nemmeno lontanamente alla mia vita senza musica. Sono sempre stata istintivamente coinvolta dal mondo dell'arte, fin da piccolissima. Ho sempre ascoltato tantissima musica, scrivo come spesso dico “da quando ho imparato la forma delle lettere" perché proprio a sei / sette anni, l'età in cui come tutti stavo imparando a scrivere io già scrivevo le prime poesiole, favole e simili, quindi da sempre. E ...non è solo fascino, è proprio una necessità fisiologica: leggere, scrivere, la vista di un quadro o di una fotografia, per me sono cose essenziali, è come vedere un paesaggio splendido della terra per fare un paragone. E in effetti sono una di quelle persone che nota tanto queste cose, la bellezza della natura intendo, perché è la forma d'arte più perfetta che esista ed è un qualcosa che va al di là dell'essere umano, è la bellezza pura, è la vita."

Martine è molto sensibile, molto profonda, riesce a leggere le persone... Sostanzialmente è empatica. Queste sue caratteristiche affiorano durante la lettura attraverso i dialoghi e la narrazione dei suoi incontri. Cosa puoi dirmi di questo?

“Si, è vero. Penso che saper ascoltare le persone con cui parliamo sia molto importante. Il “non ascolto" è un affaticamento per entrambe le parti e provoca incomprensione e malesseri, anche se non è facile riuscire sempre ad ascoltare davvero, a causa soprattutto della frenesia, della fretta. E intendo ascoltare una persona, ma anche ascoltare ciò che ci circonda. Martine è un personaggio che sa soffermarsi, magari non sempre perché è comunque una persona e come tale non può essere perfetta, ma la sua natura la porta spesso all'ascolto, anche del “non detto", di ciò che una persona a volte non dice o dice a metà. La colpiscono tutte le realtà che vede e percepisce, dalle più vicine alle più lontane, sulle quali riflette. È un personaggio sicuramente molto sensibile, dunque è naturale per lei soffermarsi su certe cose e a volte capita si domandi anche perché, altre persone, su certe questioni non si soffermino. E questo vale per il suo relazionarsi con le persone, ma anche per le tematiche su cui riflette."

Il mondo dell’editoria è complicato. Non è facile pubblicare un libro. Che cosa ti ha spinto a farlo e quali sono state le difficoltà che hai incontrato?

“Si, il mondo editoriale è complesso, è difficile... anche peggio del mondo discografico per dirti, che conosco per vari motivi, ma avevo un buon bagaglio di informazioni a riguardo e altri tipi di esperienze alle spalle (anche se ho ancora tanta pappa da mangiare come si dice) e dunque mi sono lanciata, per passione e per il desiderio di far arrivare, alle persone che lo leggeranno, il mondo di Martine. È stato per me un libro tra virgolette della “maturazione", molto importante. Poi sapevo perfettamente che è impossibile per un emergente essere pubblicato da una grossa casa editrice, perché un emergente in Italia ha veramente la strada sbarrata sotto molti aspetti, però se ci si crede e si lavora tanto, anche per crearsi una strada, qualcosa da cui partire prima della pubblicazione in se, poi il lavoro dà i suoi frutti, sia per il miglioramento personale che per i risultati ottenuti nel tempo. Fondamentale secondo me è non pensare mai “vorrei fare lo scrittore o il musicista" ecc... senza metterci anima e corpo, perché non basta dirlo, c'è molto molto da fare se si vuole realizzare qualcosa di buono. Anche in piccolo, non parlo di un best seller o di un disco di platino. Poi anche il fatto di non perdere di vista il motivo per cui si crea arte, dunque l'amore per la stessa, la passione, è fondamentale; se si perde di vista questo e si pensa solo ad arrivare chissà dove non ha senso e poi non si combina niente di realmente buono."

Tornando alla passione per la musica, approfondendo un po' l'argomento musicale rispetto alle altre arti. Come ti sei avvicinata a questo mondo?

“Beh... non è che mi ci sono avvicinata, ha sempre fatto parte della mia vita. È lei che mi ha rapito fin da quando ero piccola. L'ho sempre amata dal profondo e come ti dicevo non potrei vivere senza. Penso sia difficile spiegare a un non appassionato, alla musica, alla lettura, all'arte, quanto possano risultare importanti le arti nella vita di chi invece le ama; tra i tanti intenti di “Punti senza fine" c'è in effetti anche quello di provare a trasferire questo tipo di emozione, questa estrema importanza. Per quanto riguarda le varie chiacchierate che poi ho pubblicato sul blog o le collaborazioni, tutto è nato molto spontaneamente. Da piccola guardavo ad occhi sgranati i programmi d'approfondimento musicale, leggevo libri sui musicisti che amavo di più e visto che ho sempre amato scrivere un giorno ho pensato di provare a unire le due cose. Per me è stato un altro modo per approfondire, scoprire nuovi aspetti della musica e di alcuni suoi interpreti, portando poi il tutto al pubblico del blog ovviamente. Tutte le interviste/ chiacchierate che ho pubblicato sul blog mi hanno lasciato qualcosa dentro e alcune più di altre com'è normale che sia. Le ho sempre chiamate chiacchierate perché ho sempre cercato di renderle in qualche modo diverse, più familiari, più aperte. E le collaborazioni anche, tutto molto spontaneo, sempre guidata dalla pura passione."


E' anche un ambiente particolare, nel quale tutti alla fine si conoscono, la musica è anche una famiglia, si comprende anche da come hai descritto Martine. E' così che l'hai vissuta anche tu?

“Dipende da che tipo di realtà musicale si prende in considerazione. Io l'ho vissuta così personalmente, nella mia vita privata, con il gruppo del mio compagno e andando in giro per l'Italia con loro per concerti, conoscendo anche grandi artisti con i quali hanno suonato, ma soprattutto passando le giornate insieme a loro, ai miei amici e al mio compagno. Lì si è davvero come una famiglia. E in effetti ho voluto inserire nel romanzo e nella storia di Martine un'esperienza simile alla mia, perché è una cosa meravigliosa. Poi ci sono realtà diverse, ambienti di artisti mediaticamente più noti, i “famosi" diciamo così che in certi casi sì, si capisce che tra loro sono come una famiglia, in altri invece non credo proprio. Dipende sempre dalle persone, dal tipo di ambienti e molto altro. Questo per ciò che posso dirti dalle mie esperienze naturalmente. E poi sai... ci sono grandi, veramente grandi, che sono persone meravigliose, umili, veri artisti e ci sono persone, note o meno note, che invece quando comprendi come sono pensi “cavolo da questo/i non me l'aspettavo" eh eh... dipende dai casi. Certo è che – a parer mio – un vero artista dovrebbe sempre mantenere l'umiltà perché …credo sia un fondamentale della profondità dell'anima di una persona. Poi uno può essere strano o lunatico, avere tutti i difetti di questo mondo insieme ai pregi, perché è normale, nessuno è perfetto; gli artisti poi di solito sono più “strani", sotto diversi aspetti anche se pure lì dipende dalle persone, ma l'umiltà per me è fondamentale."

@Ilaria Degl' Innocenti*

*Laureata in economia con un master post laurea in giornalismo internazionale collabora con varie webzine - “Italia di Metallo", “Roma da leggere", “Outsiders" - e con alcune testate giornalistiche - Ibiskos Ulivieri e La Ballata – in qualità di collaboratrice editoriale.