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lunedì 11 luglio 2022

Cifra

fuoco, la voce che viene da dentro, senza cifra

La voce che viene da dentro, dal profondo, che ti pesca e ti spacca, così trovi, così chiami, così torni. La voce istantanea, vera che urge di grida, di canti, di tempi e temporali, armoniche grida, sussurri mai vuoti, mai vani. Così calda dalle corde, che fatica,  che infuoca. Ottovolante, vomito emozioni, dammi una ragione per non urlare. Sono sogni che vivo sempre e sono anche sogni infranti, sono vene e sangue e "Mon coeur mis à nu". Sono fuori forma in forma, fuori stampo, avvelenato fuori tema, polmone nero fumo. Quest'aria fresca che consola, eppure il tempo non mi ha dato scampo oggi, mi ha mangiato viva. Sei lì, ti sento, non riesco, ora, a raggiungere il varco. Lo rifarò, ti rivedrò, mi sentirai. Fiume stonato, mi fa male al petto, ma che ne sanno che ne fanno del suono; io ho bisogno di un tuono e forse di un perdono. Come lo spieghi? come lo dici? uno su un milione intravede le radici. Nuvole stanche. Piovi cielo appena puoi, piangi anche per noi. E vaffanculo l'ordine e la cifra e quel che so, posso andare altrove, perché paura qui non ho. Non temo quel che vedo e sento, non più di me stessa; la rabbia è solo una punta di erisimo per la voce, per me stessa. Eppure poi vedo e mi dispiaccio della mancanza di pace altrui, soccorro e accorro, cosa succede mai? Sono solo inchiostro e musica. Solo, "che dici mai". "La tolleranza che smette di esistere nel momento in cui la nomini", il silenzio non sentito, non ascoltato, non capito. Ho il cielo in fronte, l'universo in mente, il peso in spalla. Sii la tua esistenza, perché non serve immaginarla. E pur sapendo e conoscendo il non sapere, giungendo al punto ancora mi fermo, esplodo e tremo; non sto più nel corpo mio. Firmo righe di parole in coda, che forse comprendo solo io.

giovedì 9 aprile 2015

Frank Zappa: il funambolo danzante attorno a un fuoco


Frank Zappa... americano, origini siciliane da parte del padre, un po' di sangue francese e un altro po' di italiano dalla madre, americana di origini appena citate. Sangue misto, meticcio, favolosamente meticcio. Che c'entra il sangue meticcio? nulla. Ho collegato questo dato di fatto genetico solo perché lui era un gran meticcio musicale, nel senso più ispirato del termine ovviamente. Frank Zappa, come si fa a scrivere di Frank Zappa... potrò esserne all'altezza? me lo chiedo sempre prima di scrivere di qualcosa o qualcuno di grandioso. "Non ho alcuna convinzione per come è intesa dalla gente del mio secolo. [...] Solo i briganti sono convinti - di che? - di dover riuscire. Così riescono. [...]. Tuttavia ho qualche convinzione, in senso più elevato, e che non può essere capita dalla gente del mio tempo" (Charles... quanto lo adoro...). In effetti... c'è così tanto da dire... e so che molti di coloro che leggeranno sapranno benissimo di chi si parla, ma so anche che purtroppo troppe persone, così come per altri grandi, geniali musicisti, di un tempo non lontano da noi (o a volte si, ma l'arte non può essere storicizzata, "non per come lo intendono gli uomini del nostro tempo")... potrebbero averlo sentito nominare molte volte senza pensare chi fosse e cosa facesse, potrebbero aver visto il suo volto - ed è un volto che ti rimane nel cervello a vita, quando lo vedi, per come la vedo io - senza sapere nulla, nulla di lui. La cosa triste è proprio questa. In Italia c'è una non cultura così diffusa da far star male chi la musica la ama, la vive, sa come funzionano le cose e perché. Pur essendo un dato di fatto, che è così, che tanta gente se ne frega, non si pone il problema, come non se lo pone per la mancanza di rispetto assoluta per l'arte tutta, anche se lo so, è più forte di me, non lo accetterò mai e continuerò a sognare che le cose cambino e che anche piccole gocce in un oceano di persone, a loro modo, possano fare del loro meglio perché questo accada; e se anche così non fosse, signore, signori, ragazzi e ragazze, questo è "Il cammino" ed è così; lo faccio, perché è una vocazione e se anche solo una delle persone che legge, anche per caso, uno dei miei articoli, scopre qualcosa che non conosceva e va oltre, per me quella goccia sarà un oceano e io sarò sempre una goccia, ma avrò fatto qualcosa di buono. Sto divagando da Frank Zappa? si, anche; ma è anche questo che amo della scrittura. Si può parlare di qualcosa e a un certo punto può sembrare che si parli d'altro, ma in realtà non è così perché c'entra eccome. C'entra Frank Zappa, perché c'entra la musica, c'entrano le parole, c'entra l'arte, c'entra il mondo, c'entrano le persone, c'entra tutto... ed io sto scrivendo dunque... scrivo. Nato nel dicembre 1940 a Baltimora, chitarrista, compositore, interprete, produttore discografico, direttore d'orchestra e arrangiatore. Note biografiche, come per "il sangue misto". Queste cose però potete cercavele anche da soli, giusto? allora stavolta le evito totalmente. Parliamo d'altro. Parliamo del perché, Frank Zappa, è considerato un genio della musica. Una persona che non ne sa nulla, lo guarda, ascolta un pezzo, il primo o il secondo che trova su you tube, si fa l'idea che abbia fatto rock, rock blues ecc ecc, magari gli piace oppure no, magari approfondisce... oppure no. In realtà Frank Zappa non è stato solo un cantautore rock. Ha fatto di tutto e di più! e spesso non se ne parla, nei così detti "speciali" in tv o sui giornali musicali. Frank Zappa è passato dal rock al rock blues, dal jazz alla fusion, dalla musica classica al cabaret fino alla satira. I suoi testi sono sempre stati "nudi e crudi"; era volontariamente esagerato, tanto crudo in molti casi da non essere immediatamente colto da gran parte del pubblico del suo tempo e come spesso accade, compreso in seguito. Un'altra cosa che chi non lo conosce può pensare è che come molti rocker storici... beh... siate sinceri, voi che state leggendo e non lo conoscete, guardate il suo volto, collegate le vostre impressioni, le impressioni classiche di quando "non si sa", niente di che, solo che non si sa... pensereste che come molti grandi del rock la sua vita andasse a braccetto con le droghe e invece, guarda un po'! ci sono artisti, anche italiani, della storia musicale italiana, che ne hanno fatte di tutti i colori e "non si dice" chissà perché e ci sono persone che si basano sulle impressioni quando non conoscono, che si tratti di artisti italiani o stranieri; il che è abbastanza irritante dal mio punto di vista. Comunque sia, certo non era un santo Frank, ma per quanto riguarda le droghe, se tra i suoi musicisti trovava qualcuno che ne faceva uso lo cacciava immediatamente, provava repulsione verso la droga. Era strano, qualcuno parla di scarsa igiene e ci sono quasi comici aneddoti su accuse ricevute e poi decadute, ma in sostanza... Vi basti sapere che fu un perenne un funambolo; un funambolo spericolato e consapevole, che si spostava avanti e indietro e saltellava di qui e di la' sulla sua bella corda ad alta quota, immaginate, la corda meravigliosa del teatro dell'assurdo e del jazz, iper protagonista ed iper creativo, fu come se danzasse attorno a un fuoco, alimentato da una positiva anarchia musicale per la quale ogni genere ha fatto parte delle sue composizioni. Meravigliosamente folle, professionalmente impeccabile, preparatissimo, contaminato nelle ispirazioni da miriadi di sfumature e riferimenti diversi, geniale. Mi ha colpito leggere di un concerto dell'82, nel quale fece installare un allora ancora poco diffuso megaschermo sul quale fu proiettata una partita di calcio; la sua spiegazione al pubblico prima di iniziare fu: "Chi non capisce un tubo della musica che faccio può tranquillamente guardarsi le partite... così non ha buttato i soldi del biglietto". "Does Humor Belong in Music?". Oh si che può, Zappa ne era un maestro e questo è il titolo di un suo live album e di un tour, con grandiosi musicisti naturalmente, del quale vi propongo sotto un video, in particolare qui si tratta dello storico "Live At The Pier" e del brano "Keep it greasey". Come scrissi in un post sulla pagina fb de "Il cammino", dopo un minuto e trenta secondi dall'inizio di questo video, sul finire di "Bobby Brown" e collegando simpaticamente i due pezzi, Frank Zappa annuncia: " Watch me now because the name of this song is "Keep it greasey". Si tratta di un brano che fa parte di un concept album suddiviso in tre atti, pubblicato nel '79 e che narra le avventure e le disavventure del protagonista Joe. Nel caso di "Keep it greasey", Joe è prigione da un po' e Zappa ne narra le disavventure... come parlare di una realtà terribile, trasmettere un messaggio forte e riderci pure sopra? Presto detto, "Keep it greasey".