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domenica 22 gennaio 2012

Un rito




All'età di sedici anni, più o meno, scrissi una poesia dedicata a mia Madre, alla mia Mamma. Ricordo che fu ispirata al dono splendido che mi fece, un anello di grande significato, ma soprattutto al rito che ogni mattina andava a sottolineare il suo e il mio grande amore. Ho cominciato a scrivere a sette anni e lei mi ha sempre spronato a continuare, mi ha sempre incoraggiato a non smettere, a migliorare, a coltivare questa grande passione che sempre di più è diventata di vitale importanza nella mia esistenza. Temevamo fosse andata persa, invece non si sa come è spuntata fuori da un cassetto dentro il quale aveva controllato più volte senza vederla, come se fosse nascosta e come se fosse ora il momento giusto per riportarla alla luce. Le "cose della vita", la crescita, la maturazione, le sofferenze come le gioie, dei figli e anche dei genitori, perché è normale, sono parte non solo della storia di una famiglia, ma della storia di ogni essere umano. Vedo molti giovani che non riescono ad apprezzare l'amore dei propri genitori e ricordo di aver avuto anche io momenti di non comprensione nei loro confronti, è ovvio, ma tanti poi mantengono quella linea e non ricordano, forse perché non vogliono, che di fronte a se hanno persone, uomini e donne, oltre che genitori. E così, dopo aver dedicato a mio padre (che adoro) una canzone e più poesie o filastrocche (a seconda dell'età) e dopo aver dedicato anche a lei, una canzone e altrettante poesie, poesiole e versi, credo sia un dovere, oltre che un onore, rendere omaggio a questo amore immenso, riportando questi "versi giovanili" scritti per questa meravigliosa donna. Ogni incomprensione (parlo ai più giovani ma forse non solo), ogni momento strano, ogni difficoltà nel relazionarsi ai propri genitori (lasciando da parte ora casi particolari), dovrebbe, per l'amor del cielo, essere superato dall'Amore. Un po' come quando noi figli diamo preoccupazioni a loro, spesso causati anche dall'età, dai guai che combiniamo e tutto il resto e loro ci stanno male, si preoccupano, ci ritirano su e nonostante i momenti di stanchezza continuano e continueranno a farlo perché l'Amore, va oltre ogni cosa.

Un rito:

La beltà di uno sguardo 
screziato di quarzo ametista, 
nell'atto di osservare 
un annello argentato. 
Pensavo, guardando, 
a cosa mi riserverà il fato. 
E lei mi vedeva contenta per il dono, 
mentre io con la mente 
le chiedevo perdono. 
Madre, dimmi, chi sono? 
La luce di un giorno 
autunnale, a novembre, 
la febbre piacevole 
di un bacio sulla fronte, 
con lei mi sento 
sulla cima di un monte. 
Madre, ho capito, 
infonde coraggio, 
da qui all'inverno 
e fino alla fine del meriggio;
e ancora, nei giorni seguenti all'infinito. 
Il bacio di mia madre la mattina: un rito.

martedì 12 aprile 2011

Baby


Dimmi del sentiero
giusto da percorrere
ma non limitarti a questo.
Aiutami a camminare
o sarà tutto inutile
per entrambi.
Lascia che io ti ascolti,
ma permettimi di parlarti.
Dammi il la' ma fai in modo
che la scala io la possa
salire anche da sola.
E se per caso non ci capiamo,
come sicuro accadrà,
pensa al sorriso
che ti sto facendo ora,
guardami in volto
e fermiamoci a pensarci.

venerdì 1 aprile 2011

Fondamenta


La terra umida che accoglie i nudi piedi di una corsa liberatoria.

Un bambino che ride vedendo un foglio bianco strappato dal padre.

I giovani e la potenza dei loro sogni, i vecchi e la potenza dei loro giorni.

Gli alberi che fioriscono e colorano i paesi.

La libertà di dire, scrivere, pensare.

Una lettera scritta con carta, inchiostro e polso sinuoso.

Rialzarsi, ricominciare, quando qualcosa va storto.

L'amore negli occhi del proprio compagno o compagna.

Tutto l'amore che doni, con il respiro tutto.

I genitori, uomini e donne, che sanno essere genitori, uomini e donne.
I figli, uomini e donne, che riescono ad essere figli, uomini e donne.

Tutte le forme d'arte, la creatività, l'espressione.

Il viso, la voce, il profumo di una persona cara.

La forza di continuare, la forza di amare.

La forza di amare la vita.