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giovedì 21 febbraio 2013

Immagina

Immagina - Il cammino - Lara Aversano

Ci sono paesaggi da lasciare senza fiato, in questo Mondo che vedo. Sono sparsi ovunque e non c'è angolo della Terra che sia anche solo minimamente contaminato o rovinato in qualche modo. Le nostre menti, anche lontane, possono vederli e vedersi. Le persone sono oneste, in pace, i vicini di casa si aiutano a disegnare progetti per le abitazioni dei nuovi arrivati. Non c'è danno - e nemmeno l'intenzione di un danno - alla Terra o agli Esseri Umani. I colori sono più vivi, il cielo è divino, davvero Divino. Farfalle, note e sconosciute, volteggiano tranquille su sentieri di fiori. Ogni scoperta è motivo di gioia: è divertente dare nomi ai nuovi frutti, alle nuove piante, alle sorgenti appena nate. Durante il giorno si lavora per la propria famiglia e per le persone attorno. È un piacere, non esiste padrone. I bambini tutti, giocano spensierati e imparano ad ogni istante qualcosa che li rende ancora più speciali. La consapevolezza dell'umanità rende inutile denaro o baratto. Ad ogni necessità c'è risposta e tutti aiutano gli altri in ciò che serve. Non esiste guerra, non esiste dolore, non esiste tristezza né fame, sete o morte. C'è tempo per scoprire il mondo, c'è tempo per vivere l'amore, l'amicizia, la famiglia. Il tempo finalmente lo abbiamo capito, così come lo spazio, la luce, il buio, l'universo intero. C'è dialogo e sguardo, si fanno lunghe chiacchierate ristoratrici e nessuno teme nessuno, perché non ce n'è bisogno, non ce ne sarà mai. Io sono qui a scrivere e di fronte a me una leonessa si ripara all'ombra di un albero. Mi sta dicendo che potrei raggiungerla, il Sole è così caldo oggi. Un colibrì mi viene a trovare, uno scoiattolo gioca attorno ai contadini, le api proseguono il loro amato lavoro, mentre un piccolo di elefante fa conoscenza con un lupo giocoso. Tutto quel che vedo, è poesia. Quel che un umano desidera, qui è rispettato. I singoli individui hanno tutto il tempo e le possibilità per fare ciò che sentono di fare. Non esiste politica, non esistono tribunali, non esistono prigionieri poiché non esiste reato o criminale. Io scrivo queste righe solo per diletto, ma so che potrebbero essere amate da chi le leggerà. È la storia della nostra Terra, del nuovo Giardino, della seconda possibilità che ci è stata data. Coloro che non avevano compreso, ora hanno la possibilità di capire, la mente è aperta al mondo, all'anima, alle persone. Non ci si può sentire soli perché non esiste solitudine.

Lara A.

domenica 17 aprile 2011

Essere



Premettendo di pensare all'Essere in senso di pura volontà e naturalezza del vero e genuino, d'amore per la bellezza e per la ricerca infinita, l'essere "perché sei così" e non perché qualcuno dice che "così" è "giusto o sbagliato"; la natura umana che l'Umano dovrebbe avere in fin dei conti, nulla di più semplice; anche se la realtà fa sembrare che la questione sia così complicata. Al di la' delle miriadi d'interpetazioni e riflessioni filosofiche sull'essere, sento, di dover essere così.

"Cerca di essere perché se non sei  non posso nemmeno pensarti.

Cerca di essere anche solo nel mio pensare perché se non sei nemmeno li, non esisti.

Dici che tutto ciò che io penso in qualche modo è?

Così, se penso ad un fiore che non esiste, posso addirittura sentire il suo profumo attraverso il  pensare della sua nascita.

Ed è meravigliso quanto una gioia creata possa divenire palpabile, come un sogno le cui percezioni  diventano percepibili oltre che percepite.

La cosa più triste invece è quando qualcosa che esiste, non è per niente...
E così io la potrei pensare quella tal cosa, ma non è! per come io intendo l'essere...

La conoscenza non è solo concetto, la conoscenza non è solo percezione. Sei e conosci, percepisci e  apprendi, solo se senti, vedi, comprendi e sai portare tutto questo nel mondo.

Essere, in fondo, è puramente Amare."

venerdì 29 ottobre 2010

Uman (analisi from Venus)


Perdita di contatto, groviglio di perché. Come un tempio senza senso si aggirano attorno a se stessi senza trovare un motivo per cui valga la pena vivere. Le calamite della frenesia attraggono a se più formiche di quanto in un formicaio potrebbero abitarne. E così è il vuoto, la freddezza, l'assenza di umanità. Se solo queste tante "formichine" si guardassero le une con  le altre negli occhi, potrebbero scoprire l'amore per la condivisione delle briciole, briciole di pane. Si contorcono su se stessi facendosi domande, tante domande, cercando risposte, chiarimenti, alcuni. Altri invece si danno all'ozio, alla non ricerca ed è come se fossero già morti. Rovinano "la loro tana", la loro casa, la loro terra, rubano la pace a se stessi, si uccidono, si sparano, si autolesionano e lesionano gli altri. Soffrono, da morire. Odiano, da morire. Amano, da morire. Sono strani. Molto strani. Così diversi gli uni dagli altri. Si notano atteggiamenti di intelligenza e percezione superiori e altri all'opposto, privi di senno. Amano. Quelli che amano, sono quelli che preferisco. Provano passione, amano l'arte, la poesia, la musica, la dolcezza, si innamorano (hanno persino sbalzi chimici per questo) e sono così veri, autentici e si arrabbiano per ciò che non quadra attorno a loro. Poi ci sono "le bisce" - senza offesa per le bisce naturalmente . che fanno dell'odio e dell'ego la propria dimora, della violenza il loro cibo, del marciume il loro fine. Dall'analisi sembra che tutto sommato non siano per nulla male, almeno fino a quando ci saranno piccole dolci formiche che ancora si guardano negli occhi.