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lunedì 26 dicembre 2022

Al moro di una terra

 

donna, terra, fiori, il viso di una donna che nasce dalla terra

Ma vale, questo, una fiamma spenta? Dovremmo cercare, ogni tanto, di guardare l'orizzonte sul serio, fisicamente. Che le linee di una luce si spostano veloci, che il tempo scandito è un'enorme bugia e la più terribile realtà. Lasciamo la stazza, pensiamo alla grandezza. Che l'infinito è ovunque, pure qua. Lasciamo le occhiaie da parte, sgraniamo gli occhi all'essenziale. Al moro di una terra, al volo di una perla, al timbro di una pancia, al vento oltre la stanza.

martedì 8 settembre 2020

Dimensioni

eternità dimensioni il cammino lara aversano

C'è un posto, tra la Terra e l'Oceano,  in cui la dimensione della terra e dell'acqua si sfiorano, poi si abbracciano, per diventare infine un tutt'uno.

C'è un posto, tra quel luogo e il Cielo, in cui il bacio del Sole permette all'Aria, alla Terra, all'Acqua, di essere parte dell'Universo tutto e della sua energia.

C'è un posto, accanto a ognuno di noi, in cui l'Amore rende palpabile l'invisibile e così il legame con coloro che abbiamo sempre amato e magari, ora, non vediamo più con gli occhi, resta vivo e nitido, fino a che quegli occhi si incroceranno di nuovo, dando il via all'Eternità.

giovedì 23 giugno 2016

Non siate indifferenti


Non siate indifferenti, perché l'indifferenza ha portato a questo e a tutto il resto. Non date tutto per scontato, non pensate che sia inutile perché l'inutilità è l'accettazione di qualcosa che non deve essere accettato. Se chi ha vissuto sulla propria pelle momenti storici difficili, con grandi lotte che ci hanno portato alla libertà, per quanto possa essere considerata relativa, fosse rimasto indifferente, in un angolo, impaurito e senza prese di posizione, noi non saremmo qui a discutere, a parlare, a scrivere, ad ascoltare musica o a protestare. Se tutti fossero indifferenti molte battaglie portate avanti per la nostra Terra nel silenzio mediatico non sarebbero state vinte. Tutti sappiamo, pochi si mettono in gioco, anche quando si tratta di cose piccole, ma così grandi, come usare un minuto del nostro tempo per fare qualcosa di buono. Continuare a restare nell'indifferenza, significa portare ai noi, ai nostri figli, ai nostri nipoti, un futuro per il quale non c'è possibilità di ritorno. Inutile protestare, pur se giustamente, sui temi d'attualità, se intorno a noi la nostra casa, la nostra Terra, si sgretola a causa nostra. E' tutto inutile, se non proteggiamo quel che abbiamo. Se abbiamo un compito certo, nella vita, è quello di custodire questo grande capolavoro che è la nostra casa, al massimo delle nostre possibilità. Non vi chiedo di diventare persone impegnate in questa lotta quotidianamente, come molte persone fanno... non è da tutti e non è nelle possibilità di tutti, ma... un minuto, un minuto del vostro tempo, credo proprio non vi costi nulla e se rimanete indifferenti, farete parte anche voi dei grandi Indifferenti del mondo, quei poteri che così tanto ci opprimono, in un modo o nell'altro, quegli esseri che sparsi per il mondo bramano solo potere e ricchezza e il cui motto è "non importa come". Dunque, non date loro una mano, fate questo piccolo grande gesto e pensateci, non dimenticatevelo, ci sono tanti piccoli gesti che si possono fare... tanti piccoli gesti che insieme diventano grandi, enormi e che possono renderci fieri e certamente migliori.

"Insegnate ai vostri figli tutto ciò che noi abbiamo insegnato ai nostri: che la Terra è la madre di tutti. Tutto ciò che capita alla Terra capita anche ai suoi figli. Sputare a Terra è sputare su sé stessi. La Terra non appartiene all’uomo, è l’uomo che appartiene alla Terra. Tutto è collegato, come il sangue che unisce una famiglia. Ciò che capita alla Terra, capita anche ai figli della Terra" (David Servan-Schreiber)




domenica 20 aprile 2014

Il Risveglio




Mi sono svegliato sdraiato nel mezzo di un prato, ho aperto gli occhi e la prima cosa che ho visto è stata la nuvola bianca sopra la mia testa. Il cielo: era certamente di un azzurro mai visto prima e il rumore soffice dell'aria leggera – che dei fili d'erba e dei fiori faceva sue mani – mi sfiorava il volto. Percepivo la luce, il calore del Sole, giungermi delicato sulla fronte e alzando gli occhi un po' all'indietro lo vidi la', bello, splendente più che mai, rinvigorito, più forte, puro.

Era tanto bello starmene lì a godere dei profumi, dei suoni, dei colori e del tatto lieto della serena natura, che poco dopo essermelo chiesto avevo già lasciato da parte il mio spontaneo domandarmi cosa ci facessi lì e perché. Non ricordavo nulla, ma al momento non sembrava essere un gran problema. Più me ne stavo lì, rilassato e senza preoccupazioni, più sentivo i miei sensi enfatizzati. Notai che il mio respiro era fresco come l'ossigeno che respiravo, l'aria era profumata di piante e stranamente i pollini non mi davano fastidio come al solito. Gli uccellini cantavano come nelle migliori giornate di primavera e mi sembrava di poterli capire; non decifravo il loro linguaggio "alla lettera", ma sentivo nel loro cinguettìo che erano felici. Continuai a guardare le nuvole passare sopra di me per un po' e poi, d'un tratto tornò il dubbio e mi alzai di scatto restando seduto; la terra era leggermente umida, di quell'umido che si riconosce la mattina.

- Dove sono? - mi chiesi ad alta voce.

Mi stupii. La mia voce non era roca come al solito e notai di non avere più l'insistente dolore alla gamba che da anni mi teneva mio malgrado compagnia. Osservai le mie braccia, le gambe e così mi accorsi che c'era qualcosa di straordinario in me.

- Com'è possibile? - mi richiesi.

La mia pelle, incredibilmente, non era la pelle raggrinzita dalla vecchiaia che ero solito vedere. Mi alzai da terra, senza faticare e intorno a me c'erano solo alberi e fiori. Sentii lo scrosciare di un torrente in lontananza e decisi di seguire il suo canto. Mi feci strada verso il suono dell'acqua e lo trovai, dietro a una fila di cespugli verdeggianti. Avanzai piano, notavo ogni dettaglio, le rocce nell'acqua, i pesci poco più in la', dove l'acqua era più profonda, il muschio, una rana e al di la' della riva altre piante e altri fiori. Cercai un punto in cui l'acqua fosse più ferma e con la giusta dose di luce per formare un effetto specchiante. Piano piano mi avvicinai: il mio volto... il mio volto era quello della gioventù! E dov'erano finiti i miei ottant'anni? Affermare che mi sentivo confuso è poco. Osservavo quel riflesso e mi tastavo il viso e pensavo che certamente stavo sognando, un fantastico sogno pensavo. Eppure sembrava tutto così reale, così nitido.

Mi guardai ancora attorno: possibile che fossi l'unica persona nei dintorni? Nel momento in cui stavo pensando a questo, sperando di non essere davvero solo in mezzo a tutto quel verde senza saperne nemmeno il motivo, sentii delle risate, delle voci: "Per fortuna..." pensai. In tutto quel pacifico frastuono uno solo era stato il pensiero costante: "Dov'è la mia Milena? Dov'è il mio amore?". Seguii le voci e le risa e giunsi a una collinetta; vi salii in cima e vidi un sacco di persone parlare, chiacchierare, bambini che correvano e giocavano, uomini e donne che ridevano, amici e famiglie. "Dov'è la mia Milena...?", la cercavo con lo sguardo in mezzo alla gente, dall'alto della collina e finalmente, la vidi e quanto era bella... Il suo viso era lo stesso dei nostri anni migliori, i suoi capelli scuri, i suoi occhi grandi e scuri, avevano ritrovato la salute; le spalle dritte, la carnagione dorata per natura che tanto mi era piaciuta quando ci siamo conosciuti. Mi sorrideva e mi guardava, mentre si faceva spazio tra le persone per raggiungermi. Nel mentre, vidi nella piccola folla anche il mio caro amico d'infanzia, chiacchierava con altri e rideva, niente inalatore tra le mani e l'aspetto sano di un tempo.

- James, amore mio... - disse la mia dolce moglie guardandomi come solo lei poteva fare - ... vieni con me.

Rimasi ammutolito e lei mi prese per mano; non sembrava essere confusa quanto me. Andammo a sederci poco più in la', con lo sguardo verso il Sole. La guardavo, non riuscivo al momento a proferir parola, ero incantato e lei pure mi guardava, ma nulla diceva. Dopo qualche istante le chiesi: "Siamo in paradiso?"; lei sorrise, come se la domanda le risultasse buffa e tenera, poi mi rispose:

- No, non siamo in quel paradiso, non quello che stai pensando per lo meno. Siamo sulla Terra, nello stesso posto dove abbiamo sempre vissuto.
- Ma com'è possibile? - chiesi – Cosa sta succedendo? E perché siamo giovani? Dov'è la città?
- Della città a quanto pare non abbiamo più bisogno amore mio. Mi sono svegliata poco prima di te e non so molto di più e nemmeno gli altri sanno molto ma molti di noi, io compresa, hanno la certezza – anche se non sappiamo perché – che le risposte arriveranno molto presto. So solo che non c'è nulla di innaturale in tutto questo, nulla di strano o fantasioso.
- Ma come fai a dirlo amore? Io sono così confuso... Felice ma confuso.
- Te l'ho detto, non so perché, so solo che è così.

Ci abbracciammo, innamorati come sempre e sempre di più. Avevamo già passato sessantanni della nostra vita insieme e saremmo rimasti uniti per sempre.

Decidemmo di stare lì, abbracciati a guardare quel maestoso paronama e anche se non capivamo bene perché, sapevamo che a breve tutti i nostri dubbi sarebbero stati chiariti. Anche io ora, accanto a lei, ero più tranquillo. Fronte contro fronte le diedi un bacino sul naso, poi senza pensieri ci sdraiammo sulla collina e ci addormentammo nuovamente, mentre gli altri continuavano a parlare.

Mi sono svegliato, di nuovo, ma stavolta ero a casa, sul divano e intravidi Milena che sfornava i biscotti appena fatti e li posava in un piatto. Era stato un sogno allora, come pensavo. "Che bel sogno però..." pensai.

Milena si avvicinò a me sorridente, mi portò una tazza di the e i biscotti.

- Grazie amore mio...
- Figurati tesoro...
- Sai... ho fatto un sogno bellissimo... Eravamo tutti giovani e sani, forti e la Terra sembrava essere rinata, incontaminata ed era tutto così reale...

Mentre mi ascoltava si sedette accanto a me e sorrideva, con quello stesso sorriso che nel sogno sembrava essere intenerito e come se, ancora una volta, avessi detto qualcosa di buffo. Eravamo telepatici da sempre, quindi sapevo che quel sorriso significava molto.

- Non era solo un sogno amore mio... - poi sorseggiò il the.
- Come? In che senso non era solo un sogno tesoro...?
- Non so perché... ma appena hai cominciato a raccontare mi sono convinta che il tuo non è stato solo un bel sogno. Ha un significato. Un giorno il mondo sarà migliore.

Sembrava così sicura... Forse era solo la speranza di poter vivere insieme ancora per millenni e magari per l'eternità, senza acciacchi, sempre insieme, sani e forti... Qualcosa però mi diceva, nel cuore, che quella sua sicurezza avesse un fondamento, anche se non sapevamo perché. Io sentivo il suo cuore gioire e questo faceva gioire anche il mio.

Si accoccolò a me sul divano, bevemmo un po' di the e mangiammo i suoi favolosi biscotti caldi che – quanto adoro questa cosa – avevano inebriato la stanza di un profumo speciale.

Fronte sulla fronte, le diedi un bacino sul naso.

Incrociare il suo sguardo, ogni giorno della mia vita...

"Che paradiso...", pensai.

sabato 7 settembre 2013

Versi d'oltre confine


Ruba il fuoco e lo fa suo,
prende in un balzo fogli d'aria
e li aggrada di versi sontuosi,
gioca con le onde di un lago
allietato da foglie brillanti,
sa vedere oltre le montagne,
oltre ogni confine o muro,
crede nell'essere inebriato
dalle scolpite gioie del cielo,
adora provare a descrivere
l'anima e i suoi sapori.
Il gusto della terra
si impregna nei suoi occhi
e può portarlo così
allo sguardo del mondo.

sabato 16 marzo 2013

Impressioni: l'opera d'arte perfetta

Impressioni: l'opera d'arte perfetta - Il cammino - Lara Aversano

Frutti di luce, una visione di grazia. Persino lo scricchiolio del loro ciondolare mossi appena dall'aria è sinfonia e testimonianza d'Amore. I raggi primaverili che su di essi si posano, creando l'opera d'arte perfetta; quel punto in cui ogni frutto è attaccato con incredibile precisione al suo albero, io dico, è meraviglia. Le sfumature, le righe sottili dei rami, la forma d'ogni singola foglia, l'unicità di ogni elemento e la loro impeccabile consapevolezza. Un tronco forte: strano pensare che qualcuno possa ritenere stupido abbracciarlo. "L'uomo" che "da solo, non sa dirigere nemmeno il suo passo". Sarebbe tutto più semplice se l'umanità vedesse e con umiltà chinasse il capo, ascoltando i gentili consigli.

giovedì 21 febbraio 2013

Immagina

Immagina - Il cammino - Lara Aversano

Ci sono paesaggi da lasciare senza fiato, in questo Mondo che vedo. Sono sparsi ovunque e non c'è angolo della Terra che sia anche solo minimamente contaminato o rovinato in qualche modo. Le nostre menti, anche lontane, possono vederli e vedersi. Le persone sono oneste, in pace, i vicini di casa si aiutano a disegnare progetti per le abitazioni dei nuovi arrivati. Non c'è danno - e nemmeno l'intenzione di un danno - alla Terra o agli Esseri Umani. I colori sono più vivi, il cielo è divino, davvero Divino. Farfalle, note e sconosciute, volteggiano tranquille su sentieri di fiori. Ogni scoperta è motivo di gioia: è divertente dare nomi ai nuovi frutti, alle nuove piante, alle sorgenti appena nate. Durante il giorno si lavora per la propria famiglia e per le persone attorno. È un piacere, non esiste padrone. I bambini tutti, giocano spensierati e imparano ad ogni istante qualcosa che li rende ancora più speciali. La consapevolezza dell'umanità rende inutile denaro o baratto. Ad ogni necessità c'è risposta e tutti aiutano gli altri in ciò che serve. Non esiste guerra, non esiste dolore, non esiste tristezza né fame, sete o morte. C'è tempo per scoprire il mondo, c'è tempo per vivere l'amore, l'amicizia, la famiglia. Il tempo finalmente lo abbiamo capito, così come lo spazio, la luce, il buio, l'universo intero. C'è dialogo e sguardo, si fanno lunghe chiacchierate ristoratrici e nessuno teme nessuno, perché non ce n'è bisogno, non ce ne sarà mai. Io sono qui a scrivere e di fronte a me una leonessa si ripara all'ombra di un albero. Mi sta dicendo che potrei raggiungerla, il Sole è così caldo oggi. Un colibrì mi viene a trovare, uno scoiattolo gioca attorno ai contadini, le api proseguono il loro amato lavoro, mentre un piccolo di elefante fa conoscenza con un lupo giocoso. Tutto quel che vedo, è poesia. Quel che un umano desidera, qui è rispettato. I singoli individui hanno tutto il tempo e le possibilità per fare ciò che sentono di fare. Non esiste politica, non esistono tribunali, non esistono prigionieri poiché non esiste reato o criminale. Io scrivo queste righe solo per diletto, ma so che potrebbero essere amate da chi le leggerà. È la storia della nostra Terra, del nuovo Giardino, della seconda possibilità che ci è stata data. Coloro che non avevano compreso, ora hanno la possibilità di capire, la mente è aperta al mondo, all'anima, alle persone. Non ci si può sentire soli perché non esiste solitudine.

Lara A.