venerdì 21 gennaio 2011

Dee stanche


Guardale.

Le dee scarnite bianche e nere,
i capelli perfettamente curati
e tutti gli animi smagriti, malati.

Guardale.

Uccise da sogni posticci,
false prediche e squallore.
Così adorate, le dee scarnite 
della bellezza morta.

Così venerate.
Così sole.

mercoledì 19 gennaio 2011

Mulini a vento

Ho disegnato 
una chiave di violino
immersa nella clorofilla
e un pentagramma
circondato da mulini a vento.
Così ho visto il planare
del Martin Pescatore
e un'opera compiuta.

Musica è l'elemento
che unito al Sole
da' vita alla vita.
Colui che musica crea
è il soffio del vento,
colui che musica ama
è cacciator delle sue note.

sabato 1 gennaio 2011

Creature nomadi


- Che cosa sono le nuvole...? - chiese dubbiosa.
- Creature nomadi in cerca dei propri Cieli. - rispose lei.
- E... che cosa desiderano... le nuvole...? - sussurrò.
- Sognano di vedere abbastanza albe e tramonti, prima di dissolversi.

venerdì 17 dicembre 2010

Sono il pazzo


Eccomi, sono il pazzo. Quello che hanno portato via da casa tanti anni fa perché risultava essere pericoloso per se stesso e per gli altri. Io mi taglio le braccia d'impulso e nemmeno so perché. Mi perdo guardando fuori da questa stanza bianca che sa di disinfettante e gli alberi mi parlano, ma questa è una delle poche certezze che ho. Ci sono momenti in cui mi metto a urlare, poi smetto e non parlo per ore e pensano tutti di sapere perché, ma non è così perché se non lo so io non possono saperlo loro. In realtà, io lo so, ma non l'ho mai detto a nessuno, dunque come possono pensare di aver capito tutto gli altri? Lo sanno davvero perché all'età di tredici anni ho cominciato a essere come sono?

Eccomi, sono il pazzo e quello che penso è che ci sono tanti pazzi al mondo, solo che non lo sanno oppure lo sanno, ma non lo ammetteranno mai, nemmeno a se stessi.

Ci sono vari tipi di pazzi ed ora ve li descrivo, però aspettate un attimo: devo finire di strappare questo pezzo di stoffa, mi dà fastidio.

Il primo gruppo è quello dei "convinti", quelli che sono così fuori di testa da pensare di aver capito tutto e credono di sapere un'infinità di cose e che questo possa essergli utile nonostante la mancanza di cuore. Poi ci sono i pazzi "mitomani", con sottoinsiemi tipo "dittatori", "celebrità di tipo squallido" e "potenti vari". A seguire, ci sono  i pazzi di tipo frenetico, quelli che non vedono nulla, non sentono nulla, passano e basta; li vedi correre come dei disperati convinti che questo possa farli sentire meglio. Ci sono i pazzi incoscienti. Quelli che sono troppo consci insomma. Ci sono i freddi, ci sono i vili, gente di vario tipo... Dai su, la lista sarebbe troppo lunga, si sa.

Eccomi, sono il pazzo, lo avevo già detto? Sto scrivendo perché in questo momento sono in me. Non mi piace tanto, però, essere in me, perché quando ci sono non ci sono davvero. SÌ, è così. Ho capito. Ora che sono lucido (e mi capita di rado) ho capito che forse sono più presente quando non lo sono. È solo l'estremizzazione di ciò che tanti umani pensano, la mia vita, ma in me non so perché diventa reale. SÌ, perché... in fondo quante volte avreste voglia di gridare mentre siete in ufficio o in fabbrica e il datore di lavoro vi umilia? Quante volte avreste voglia di prendere una sedia e buttarla contro un muro come ho fatto io poco fa perché avete litigato con qualcuno, perché le cose vanno male, perché vi sentire repressi? Quante volte vi siete sentiti soffocare perché attorno a voi l'aria era sporca e velenosa e cupa?

Lalalalalala........... Sì. Eccomi. Sono il pazzo. Lo avevo detto che sono il pazzo?

Quanti poi, di voi, avrebbero una gran voglia di potersi dedicare più tempo, di dedicarlo alla propria famiglia, alle vostre passioni, alla vostra vita? E quando siete esausti e il cervello vi fuma, vi fanno male le braccia, le ossa, quasi anche la pelle, i polmoni... e avreste voglia solo di prendere il vostro corpo e la vostra mente, il vostro spirito e la vostra voglia di vivere, e non di sopravvivere come state facendo, e portarvi via da lì dove siete per fare altro altrove? E quando siete tanto arrabbiati con voi stessi o con il mondo intorno che piuttosto di continuare così vi stacchereste un braccio a morsi, metaforicamente parlando? Beh, io di metaforico ho poco, non so perché. O meglio lo so, ma a voi non lo dico, sono pazzo.

Eccomi, sono io, sono sempre il pazzo. Il medico laggiù sta arrivando da me per portarmi una serie di intrugli sperimentali da farmi ingurgitare per guarirmi. Io dico che non servono a molto nel mio caso.

Sono pazzo perché lo sono e quel che sono è pazzia voluta. Voluta e non voluta, diciamo così. Sono pazzo perché quando ero "normale" non mi quadrava nulla, invece ora non c'è bisogno che le cose siano quadrate o circolari per capirle. Io capisco le spirali e i quadrati. Gli altri capiscono solo i quadrati. Poi, a dire il vero, i miei preferiti sono i parallelepipedi.

Eccomi. Il pazzo. Ora vi dico una cosa ancora, poi torno nella mia "non lucidità".

Gli unici pazzi - ma pazzi veramente - a esser sani, sono gli artisti. Loro possono essere folli senza risultare strani perché la loro stranezza è un mondo che allieta i sensi e i cuori, a volte persino i cuori dei pazzi allo stato brado. Sì, insomma, proprio voi.

Forse è per questo che se vedo un quadro o una fotografia, se leggo una poesia o ascolto musica... sto bene. Gli artisti sono gli unici pazzi che adoro. Tutti gli altri sono troppo pazzi per me.

Ora ho voglia di prendere a schiaffi l'infermiera, credo che lo farò, tanto sono pazzo. Voi che fate?

Oggi è il giorno del pazzo. Là vedo gli alberi, comunque.

mercoledì 1 dicembre 2010

Gusto


Prendo fragole ed inchiostro, Garçon.
Preferisco fragole ed inchiostro, Monsieur.

domenica 28 novembre 2010

La seduzione del Sole


Non ho altre parole ora,
se non quelle che il Sole
mi suggerisce.
Teneramente mi ci accosto
con malinconica gioia
e provo a scaldarmi il viso.
Così, mentre attendo,
tra questi cancelli di ferro, lui,
come fosse davvero Apollo
m'abbraccia e mi seduce.
Davanti a me un muro
pronto per essere abbattuto
dalla voglia di vivere.
Trovo nel suo calore
l'energia necessaria
a proseguire queste ore
chiuse tra quattro mura.
Così, mentre il Sole splende,
io mi vedo teneramente
accolta tra le braccia di Dio.

sabato 27 novembre 2010

Bambola di pezza



Abbandonata e stanca.
Nevica polvere
in questa soffitta buia.
A volte è così,
come bambola di pezza,
mi trafiggo
dell'altrui indifferenza.

Passi



Tribolazioni dentro:
il volo che manca,
la gioia che esplode,
la rabbia che tenta.

Nel silenzio di questi passi, ti parlo.
Nel frastuono di questi silenzi, ti osservo.

mercoledì 24 novembre 2010

Se, come, forse, ma

"Sentiero", di Carmelo Valastro

Se, quelle parole fossero mangiabili,
come potrei io non gustarle?

Forse, è solo un attimo di: "non so".

Ma, il mondo che dimentica non è il mio.

Così non mi fermo.
Continuo il sentiero fremente.

domenica 7 novembre 2010

Amo lei:


Nel mentre, Lei ascolta il respiro di neve sciolta,
il rossore di questo foglio che si impregna.

Ascolta il sottosuolo che scalpita per emergere.
Percepisce il dubbio di un "non so, veramente".

Cos'è che ti fa vibrare?

Lei ammira la maturità di questo dipinto che avvolge i nostri vuoti.

Custodisco il segreto d'un amore che si chiama poesia, tento di prendermene cura.

Tra i lumi accesi e quelli spenti, Lei vede, senza spiegazione, qualcosa di più.

venerdì 5 novembre 2010

Nervi scoscesi


Mi fa paura,
mi fa tremare
questa dolcezza.

Colgo premura,
Colgo innocenza.
Colgo tormento.

E poi il momento,
in cui ti guardo
e così mi vedo,

questo momento,
in cui mi guardo
e così ci credo.

E nel tuo sguardo
il vento gelido
e mille foglie.
Si fa l'autunno
e il cuore lo segue,
spero non troppo.

E nel mio sguardo
cerco il tuo fremito
e via le briglie,
ma d'un cuore in calice
il mondo intorno
fa il proprio trotto.

Ed è bizzarro
che proprio i tuoi occhi
mi dicano questo.
Del resto il dolore
è amato e odiato,
dal profondo del gesto.

Le braccia indurite,
le mani gelate,
la voce stanca.
Il volto scoperto
dalla tenerezza,
dalla speranza.

Secondi uccisi,
attimi presi,
nervi scoscesi.

Secondi uccisi,
attimi presi,
nervi tesi.