giovedì 17 novembre 2011

Nutrimento


Credo arriverà la nostra voce,
forse è già arrivata, in parte si.
Il tempo sgrida gli attimi persi,
non li ama per niente;
rinnova le miccie, le accende,
accede ai pensieri, li culla
senza storicizzarli.
Sono il tempo che non esiste,
sono il mio tempo, non il vostro.
Dalla malinconia nascono
spesso nuove forme di ideali.
Ciò che lì nutre in ogni caso
è la pura passione.

lunedì 31 ottobre 2011

Intervista ad Alessandro Zannier. Il nuovo album di Ottodix



Il nuovo album di Ottodix è stato pubblicato proprio qualche giorno fa,  il 25 ottobre per l'esattezza e si chiama "Robosapiens". Ottodix, al secolo Alessandro Zannier, ci riporta così nel suo mondo di mezzo tra synth pop di ispirazione wave elettronica e musica d'autore. Un'elettronica fantascentifica all'ascolto che si fonde con testi di stampo cantautorale insomma. In questa  nostra chiaccherata parliamo un po' di questo lavoro in uscita cercando di  ripercorrere traccia per traccia quello che è il senso totale dell'opera ed affrontando le tematiche trattate... 


- "Robosapiens" è il primo pezzo e da' anche nome all'album stesso.  C'è un motivo particolare? pensi riassuma più degli altri il "motivo" di questo lavoro?

In realtà ho dato prima il titolo all'album, poi è uscito questo pezzo ispirato al nome. Ipotizza in modo ironico e facendo un'iperbole (o una provocazione) l'avvento di un'intelligenza artificiale in grado di calcolare e prevenire con funzioni matematiche le debolezze dell'uomo, la sua storia, i suoi difetti, prendendo così decisioni politico-economiche-sociali eque o correttive, senza essere sottposto a corruzione, interesse  personale o brama di potere. Vedendo lo sconfortante panorama politico economico globale, sentendo sempre più spesso dibattiti sull'eco sostenibilità, sui flussi migratori, ho immaginato che in un disegno così complesso e imprevedibile solo una macchina  perfetta potesse venirne a capo. Con tutti i se e tutti i ma.. In ogni caso è ispirato a un racconto di Asimov, nulla di nuovo in letteratura... Forse accostato alla musica si.

- "Ufo Robot Generation" è un amaro riscontro di una realtà per cui la maggior parte di persone che fanno parte della tua generazione si ritrovano confuse, spiazzate di fronte alla società di adesso e di fronte alle loro stesse vite. "Troppo vecchi per giocare ancora, troppo giovani per invecchiare ora" dici... ma una persona non può giocare fino alla vecchiaia? e poi ancora, quale potrebbe essere secondo te una soluzione a questo stato di vegetazione diffusa? e qual'è la sua principale causa..?

E' il pezzo che veramente rappresenta gli intenti del disco. La fantascienza con cui  siamo cresciuti noi 30/40enni ci ha cullati, illusi e superati di colpo diventando realtà e circondandoci senza che ce ne rendessimo conto. Siamo la prima generazione dell'era tecnologica e l'ultima dell'era tecnica, quindi abbiamo una serie di valori anche positivi su cui ci basiamo, ma che stanno diventando anacronistici con una velocità doppia di quella subita dalle generazioni precedenti. Questo crea incertezza, confusione, incompiutezza. Siamo stati cresciuti dagli Ufo Robot e dal romanticismo e gli usi e costumi giapponesi, che hanno invaso l'occidente negli anni del rinascimento nipponico attraverso la televisione, mentre i genitori ignari ci piazzavano davanti a mamma-baby sitter tv oppure consumavano i primi divorzi. L'arrivo di Goldrake è stato qualcosa di epocale. Ho studiato le prime sigle di questi cartoons per ottenere un elettropop con quel tocco velato di spensieratezza e nostalgia, tra la disco fine anni'70 e il synth pop e questo è il risultato. Un pezzo fintamente ingenuo e scorrevole, ma pesante come un sasso sullo stomaco, a mio avviso.

- "La guerra dei Mondi". Prende in causa gli attacchi militari preventivi, la schiavitù da certi sistemi economici.... credi davvero che tutto questo non possa avere fine o sei fiducioso?

Non faccio previsioni. da artista mi pongo come osservatore e metto sul piatto degli input e degli accostamenti, per suggerire un disegno generale. E'invece una canzone sulla diffidenza reciproca, insinuata spesso dalla politica per altri fini. L'attacco alieno, il pericolo atomico, il terrorismo islamico, la strategia del fabbricare un nemico ad arte, insomma, molto comodo alle "democrazie" occidentali per giustificare azioni discutibili, invasioni, sfruttamenti energetici, interessi privati ecc. E'un invito ad abbandonare le troppe ossessioni e paranoie e la diffidenza tra individui-mondi, perché dureremo ben poco e la guerra reale e quella col tempo che finirà per tutti; tanto vale essere solidali l'un l'altro.

- "La legge della rosa" ... parlamene tu... questa canzone mi ha incantato...

Un'altra canzone sulla generazione degli insoddisfatti. Desiderare sempre quello che non si ha. Sembra una canzone rivolta alla sfera sentimentale, ma è più universale. Qui ho fatto un uso massiccio di orchestra, studiando anche le colonne sonore di Sakamoto per dare un taglio vagamente Giapponese al sound.

- "Aliena". Inizialmente sembra parlare di una donna irraggiungibile, ma poi ci si rende conto che il tema è più profondo... sembra essere una sorta di allegoria di verità "irraggiungibili" del nostro sistema di cose che se scoperte possono portare a guai seri, è così? e poi sono verità che se pur non sono ufficialmente "scoperte" ti danno una visione della vita molto più completa rispetto a certe tematiche quindi dici "ne vale la pena". 

Vale la pena combatterle? vale la pena soffrirci ma non mollare? questo intendi? e ognuno le dovrebbe combattere alla propria maniera no? tu tenti di farlo
con la musica per esempio...

Aliena è una canzone sull'istinto atavico dell'uomo di cercare risposte. Quello che spinge a partire per nave, nel cosmo, verso l'ignoto, o nella ricerca interiore o scientifica, o perfino religiosa; una specie di droga, di sirena che chiama dallo spazio. E'quello che distingue l'uomo dagli altri esseri viventi, la curiosità.

- "Aiko" richiama la cultura giapponese ma sembra essere più un mezzo per arrivare ad un certo messagggio.. ovvero.. l'impressione che ha dato a me è che sia una denuncia dei comportamenti particolarmente superficiali che certe donne purtroppo hanno, che preferiscono essere vuote ma avere una borsa di Louis Vitton... qualche richiamo alle escort anche, forse. Insomma queste persone, anche uomini diciamolo, sono "morte dentro"... questa condizione umana è sempre esistita ma sembra ultimamente stia proprio dilagando, anche tra molte giovani per es.. Ho interpretato male forse, intendevi altro?

Beh... Ehm... Aiko B.R.A.I.N. è il nome di una donna robot nata 10 anni fa circa in Giappone, per "servire" il padrone, con fattezze sexy e la possibilità di avere rapporti sessuali. Una sorta di bambola gonfiabile parlante e ambulante. Una donna da compagnia. Mi ha impressionato molto il fatto che si sia arrivati a progettare macchine così complesse per scopi così discutibili. Una bassezza tutta maschilista che si crea una donna obbediente, vuota e disponibile al suo servizio. Non una critica alla donna, tutt'altro; all'uomo che ambisce a questo. Poi ho suggerito l'idea fantasiosa che perfino quest'intelligenza artificiale potesse avere una forma di disgusto verso tutto questo, mescolando l'icona della geisha con quella del robot, ottenendone una figura ambigua e allusiva tra essere e non essere, tra escort e fantoccio.

- Ah, ok ... non me l'aspettavo ahah... comunque... Parliamo di "Fantastmi". Sono esseri umani che hanno perso la voglia di vivere e se ne stanno "immobili" di fronte a tutto. La voglia di vivere secondo te deve essere coltivata o è qualcosa che .. o ce l'hai o non ce l'hai? 

E' un altro aspetto della generazione "di mezzo", incapace di prendere una decisione irreversibile o una scelta fino in fondo, rimandando ad un domani migliore, che magari non verrà, rimanendo intrappolati in una routine di lamentela e di rammarico. Forse il pezzo più amaro dell'album. Credo che coltivare la voglia di vivere sia una delle poche arti alle quali ognuno di noi si dovrebbe applicare con impegno. Avere progetti, anche non ambiziosi, ma darsi degli scopi, coltivarne poi sempre di nuovi fino alla vecchiaia avanzata. Fa bene, rimette in circolo l'energia e allontana l'invidia verso terzi e il rimpianto, perché alimenta l'autostima.

- "Colonia umanoide di Fukushima". Non ha testo, solo musica. Quando l'hai composta che cosa avresti voluto arrivasse alle persone?

E'una suggestione; ho chiuso gli occhi e ho visto in un futuro non lontano colonie di robot umanoidi a Fukushima, robot giardinieri piantatori di alberi, robot bonificatori per rendere di nuovo popolabile quella sfortunata zona dell'occidente incauto. Una fantascienza "pulita" ed ecosensibile contro il frutto della corsa all'atomo del secolo scorso.

- "La fortezza" è un muro che c'è tra le persone? sembra richiamare nuovamente anche la superficialità di taluni.. che mi dici riguardo a questo pezzo..?

Un pezzo sui flussi migratori inarrestabili, paragonato alle forze fisiche che tendono alla quiete. Quando c'è troppa disparità, i fluidi andranno a riempire un vuoto, irreversibilmente, senza possibilità di frenarli, con buona pace di molti occidentali arrocati nella loro fortezza. Mentre lo scrivevo pensavo alla Ballata Della Morte Rossa di Poe, in cui la peste fuori dilagava, ma nella fortezza i nobili continuavano a festeggiare, fingendo di non vedere che la festa ( a sbafo di altri) era finita.

- "Alpha Centauri" parla della razionalità... a quanto pare sembra tu preferisca i sognatori? secondo te un sognatore può essere anche razionale? e il contario? un razionale può essere sognatore?

E' la stella più vicina alla terra, ma pur sempre irraggiungibile. La metafora di una particolare figura femminile, razionale, poco incline all'esternazione dei sentimenti, più cerebrale e introspettiva. Una donna molto sensibile, ma apparentemente fredda e lontana, con un suo fascino. Mi ricorda Ipazia d'Alessandria. Una delle canzoni che amo di più della mia intera produzione.

Credo che l'essere sognatori e l'essere razionali non sia necessariamente uno status che esclude l'altro. Io per alcuni versi mi ritengo molto razionale e pianificatore, ad esempio, nella realizzazione dei miei "sogni" musicali o artistici. C'è una dimensione astratta in cui vivo, ma un mestiere che mi permette di dare concretezza a visioni o deliri che altrimenti lascerebbero il tempo che trovano.

Per contro ci sono molte persone apparentemente razionali, concrete, solide e ben piantate a terra, che invece nel loro intimo sono l'esatto opposto. Si impongono quasi come per una disciplina terapeutica la ratio, il distacco, la freddezza della lucida analisi, perché sono spaventate dalla loro parte sensibile, irrazionale e la vivono come una fragilità, una stortura che va corretta.

- "Camaleonte"- lanciamo solo l'input: fidarsi o non fidarsi delle persone?

Quasi mai: il trasformismo, la doppia faccia e l'invidia sono uno dei mali più incurabili e recidivi.

- "Odissea" sembra voler essere una fine.. ma è anche un nuovo inizio?

E'un brano dedicato a mio padre, mancato due anni fa in un modo per me inspiegabile. Preferisco immaginarlo in viaggio dentro il buco nero del cosmo, in un'altra dimensione, come nel viaggio di 2001 Odissea (appunto) nello spazio.

- In generale quest'album lo consideri più pessimistico, realistico e denunciante o speranzoso ed ottimista (o comunque positivo)?

Pessimismo cosmico è la mia costante, eheh.. Però lo trovo anche molto più fluido e scorrevole dei precedenti. Argomenti tosti bilanciati dal pop, ma con tanta, tanta ricerca sonora. Credo nel futuro perché peggio di così non si può andare.

- Nel tuo lavoro il legame a sonorità elettroniche molto futuristiche è evidente e in questo album forse anche più che nel primo. C'è un legame tematico alla fantascienza anche.. sembra tu sia propenso ad utilizzare questo "genere" come veicolo... cosa puoi dirmi a riguardo?

Mai come in questo caso la scelta è stata programmata dall'inizio. Le metafore della vecchia e nuova fantascienza mi servivano in questo caso per descrivere me e la mia generazione, o questo periodo storico. Anche ne "Le Notti Di Oz" ho toccato il tema, addentrandomi però nell'uso sociale che si fa della tecnologia tutti i giorni, o nei rapporti tra persone, piuttosto che nella fantascienza "classica".

I primi due album invece erano collezioni di brani senza un preciso filo conduttore, anche se in alcuni casi i germi c'erano già; penso a Nessuno Su Marte e Cuore/Coscienza, ad esempio. Ovviamente, in quest'ultimo, visto il tema, mi sono sentito legittimato a sguazzare nel mio amato brodo elettronico. Mi sono divertito molto.

Fare una chiacchierata con questo artista è sempre altamente stimolante. E' un artista ed una personalità artistica competente, sa bene quel che fa e perché lo fa. Niente è lasciato al caso.

Il videoclip de "La guerra dei mondi"  è presentato in anteprima esclusiva su Rolling Stone Magazine e il singolo ep de "La Guerra Dei Mondi" è già acquistabile on line dal sito ufficiale e su itunes.

Il singolo "Robosapiens" invece è stato dato alle fm il 28 settembre e il video è su Rolling Stone Magazine in anteprima dalla settimana scorsa.

Se volete approfondire potete trovare Ottodix anche su facebook (aggiornatissimo) cercando la pagina Alessandro Ottodix o Ottodix.

Grazie Ale!






Di seguito il link del suo sito ufficiale e del video di "Robosapiens"..



venerdì 21 ottobre 2011

Falsi oracoli


Logica incravattata,
portentosi affronti
di falsi oracoli.
Perse le perle,
rimane solo il volume
insopportabile
del vostro frastuono.

lunedì 10 ottobre 2011

Nell'ombra


Fragolio di lettere,
su questo tappeto.

Tra le mani sembrano andarsene
come nella mente i ricordi.

Le labbra mi si consumano
perché mordo me stesso.

venerdì 23 settembre 2011

Di - segno


Le case, i giardini, le curiose vecchiette di quartiere; al di là dei fabbricati, poco più in là, al di là della linea bianca che stamattina accoglie il cielo e l'orizzonte. Al di qui della febbre.

Ci sono passi lenti, passi veloci, basta un sorriso, uno sguardo addolcito.

Mi fai ridere sempre, ti voglio bene.

A volte si pensa a mille cose insieme, ora penso alle microfibre del tappeto, alle mie mani che sono forse l'unica cosa che mi piace di me fisicamente parlando, mi ricordano la mia bisnonna, quanto era bella, donna del Brasile.

Penso a questo ticchiettio di tasti fumanti, alla sigaretta che imperterrita mi accenderò fra poco nonostante il mal di gola perché mi piace, penso a un amico caro con cui ho appena parlato ("mi fai sempre ridere, ti voglio bene"). Penso ad altre persone care, vicine, lontane, sempre vicine in ogni caso.

Penso al presente, al futuro, alla bellezza, a Nina Simone perché la sto ascoltando e mi fa stare da dio.

Dickens la sta ascoltando con me, sembra compiaciuto. Forse anche Carrol.

La finestra è alta, ma non troppo; c'è disordine in casa, quanto basta e ho quasi finito il the alla pesca.

Sembra tutto normale. Normale? "normale è poco" diceva lui. Non è normale, è sublime. E pensare che usiamo il dieci per cento delle nostre capacità. Per alcuni meglio così, su questo non ci piove.

La luce flebile d'autunno entra in casa, una boccata d'aria ci sta bene. È fresca, è bella. Non c'è bisogno di parole complesse.

lunedì 12 settembre 2011

Intervista a Donatella Rettore: "... amo la vita da impazzire.."


Quando ho chiesto alla signora Rettore se le andava di fare una chiacchierata e mi ha detto di si, ho subito cominciato a scrivere un'introduzione che parlasse della sua carriera, un sunto di tutto ciò che ha fatto in trentasette anni di percorso artistico (con sedici milioni di dischi venduti). Ci siamo sentite inizialmente tramite mail, ma abbiamo riscontrato alcuni problemi tecnici e abbiamo compreso che sarebbe stato molto meglio sentirci al telefono. Dopo aver parlato con lei ho deciso di non utilizzare l'articolo biografico che avevo scritto perché mi sono resa conto che in fondo non ce n'era bisogno. Chiunque può andare sul suo sito ufficiale e leggere la sua biografia. A questo proposito: diffidate da ciò che sta scritto su altri canali, come ad esempio su Wikipedia, perché ciò che è scritto non rispecchia la realtà in molti casi. “Non sono mai stata interpellata, ne io ne il mio manager, ne il produttore. Ciò che c'è scritto è perlopiù assolutamente falso" ha dichiarato. La signora Rettore ha una voce dolcissima e calda, una cadenza adorabile e un timbro deciso e signorile. La sua voce mi ha trasmesso grinta, femminilità e grazia.

Di tutti i brani che ha scritto preferisce i meno conosciuti in stile cantautorale o quelli più popolari e che l'hanno portata al successo?

Guardi, tutti i brani che ho cantato continuo a cantarli con piacere. Sono talmente attuali ancora oggi che è bello riproporli. Li canto durante i concerti per le nuove generazioni e per le “vecchie" e mi fa estremamente piacere vedere che vengono ancora accolti con entusiasmo. Se poi devo dirle quale brano mi piace di più... beh, attualmente penso proprio sia “Caduta massi". [n.b. singolo del nuovo album dal titolo omonimo, pubblicato quest'anno].

Si legge talvolta che “Dea" sia un pezzo autobiografico, ma lei mi diceva che non è assolutamente così giusto?

No, infatti. “Dea" è dedicata a Greta Garbo. È “Diva" ad essere dedicata a me. E chi dice sia “Dea" non ha mai chiesto che ne pensavo...!

E che dice invece di chi scrive che il brano “È morto un artista" sia stato dedicato a Luigi Tenco? Anche questo non è vero, no?

No, non è vero... Non dedicherei mai una canzone a Tenco. Prima di tutto perché è un suicida e io non approvo assolutamente gesti simili. Non dedicherò mai una canzone a un suicida. Poi non l'ho mai nemmeno seguito sinceramente; della vecchia generazione amo molto Gino Paoli.

Come si è avvicinata alla musica Donatella Rettore?

Fin da molto piccola ho cominciato a cantare e comporre... A dieci anni ho messo su il mio primo gruppo che si chiamava Kobra. È sempre stata una vocazione.

Si è cimentata anche nei panni d'attrice...

Si, continuo ancora a fare l'attrice di teatro, continuo le attività di doppiaggio e sto anche scrivendo una sceneggiatura. Mi piace molto e una volta terminata la stesura sicuramente mi ritroverete dietro alla macchina da presa. È ancora un'idea embrionale e forse inizierò con un cortometraggio, ma sicuramente nel prossimo futuro lo farò...

Signora Rettore, qual è la cosa più bella della vita per lei?

La cosa più bella della vita è la vita stessa... e non riesco a concepire chi se la toglie, lo trovo assurdo. Amo la vita da impazzire, con tutta me stessa.


Si sente, si percepisce nelle vibrazioni della sua voce, in ciò che racconta e in come lo racconta. Non era necessaria una biografia. Ciò che importa è il sentire e Donatella Rettore in poche parole, mi ha regalato il suo mondo. Grazie infinite.

@Lara Aversano 

martedì 30 agosto 2011

Riderai


Ma dalle tue mani
ancora usciranno fiori,
dalla tua voce ancora
corone di diamanti.
Quel giorno riderai,
ci riabbracceremo,
nessuna lacrima
rovinerà
il tuo volto bambino.

lunedì 22 agosto 2011

Alba


Come una gemma lirica
che non conosce fiere
sbeffeggia la tempesta
per indossare nuovi blu.
Leggera nota di cristallo
tra i colli, chiave di un inizio
così vicino e così lontano
da portar brivido,
senza esitazioni.

Il tesoro


Onde chiocciole
inseguono se stesse,
fiorendo labirintiche
tra le mani degli scogli.

martedì 9 agosto 2011

Preghiera a corde


Vento ed ombre,
la galleria del tempo
attraversa le persone.
Questa preghiera a corde,
mi porta con se, fragolando,
come se la stessi pronunciando
io stessa, con le mie dita.

venerdì 5 agosto 2011

Non solo un brivido


È stato come ballare
un istintuale accento creolo,
come sentire sul dorso della schiena
l'ispirazione divina del corallo rosso.
Corniola aggiunta al mio sangue,
ancora di più. Ancora di più.
Come l'opale si dice
schiarisca le idee, rafforzi la memoria,
incredibilmente, per amor di musica e poesia,
a tali parole si è ulteriormente
allargato questo familiare universo.